Con questo nuovo arrivo il servizio musicale di Google si è arricchito fino ad arrivare ad una completezza unica nel settore: Play Music comprende infatti un market online dove acquistare brani od album, concorrente di iTunes o Amazon Mp3, un cloud storage gratuito per i nostri mp3, e ora un abbonamento mensile, concorrente di Spotity o altri servizi simili.
Tuttavia, per ora i limiti di tale servizio sono evidenti: per esempio non esiste un’app per iOS né la possibilità di integrazione con Facebook.
Paul Joyce, responsabile del servizio, ha dichiarato ai colleghi di The Verge, che questo è solo l’inizio del progetto che intende avviare Google. Per cominciare, Play Music dovrà essere disponibile per il maggior numero possibile di piattaforme (qualcuno ha detto iPhone?)
Our general goal is to have everyone use our service. I don’t think it should be a requirement that people have a specific piece of hardware to use our service — that’s not a strategic aim. I think we’re just getting started.
Inoltre, Joyce ha suggerito una maggiore integrazione con Youtube:
YouTube’s hugely successful and we’re all part of one company. Can Google build something better that involves aspects of YouTube with things that Play is doing? I think that’s something we’re all aware of, and directionally that’s likely.
Youtube è uno dei più importanti servizi di Google, ed è addirittura il primo in termini di guadagni. Attualmente è possibile trovare ed ascoltare gratuitamente su youtube quasi qualsiasi canzone, per cui è logica una maggiore integrazione tra i due servizi.
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