Phone Story: un gioco italiano sui suicidi nelle fabbriche Foxconn, ma Apple lo censura

16 Settembre 201159 commenti

Forse la parola Foxconn non vi dice niente. Ebbene, si tratta di una grande azienda con sede a Taiwan e fabbriche soprattutto in Cina, che si occupa di assemblare molti prodotti informatici tra cui iPhone, Pod Touch, iPad, vari Nokia, Sony e tantissime altre marche.  Ebbene, l'azienda taiwanese da anni è oggetto di diversi scandali: chi la accusa di razzismo (di favorire dipendenti taiwanesi rispetto a quelli cinesi), chi di sfruttamento dei lavoratori. Sta di fatto che negli ultimi mesi ci sono stati parecchi suicidi nelle sue fabbriche. Phone Story è un gioco creato dall'italiana Molleindustria, che simula la vita in queste fabbriche.

Il creatore del gioco sostiene che lo scopo di Phone Story è “suscitare una riflessione critica sul modo nel quale sono prodotti i popolari “gadget” della Apple come l’iPhone“.

Uno degli obiettivi del gioco è, nella sezione “suicidi”, muovere due medici con una barella e prendere al volo gli operai che si buttano dalla finestra.

Apple ha prontamente censurato l’applicazione, dicendo che viola il regolamento dello store in quanto conterrebbe contenuti violenti e crudeli.

Eppure, l’App Store dell’iPhone è pieno di videogiochi violenti, ben più di Phone Story, e crudeli. Il vero motivo di questa censura è che Apple non vuole far vedere ai propri clienti chi ha assemblato il loro costoso telefono e in che condizioni vive.

Con questo articolo non voglio sparare a zero contro Apple per le condizioni di lavoro di chi crea i loro prodotti, infatti Foxconn assembla anche parti di telefoni Android, e altre marche come HTC, pur assemblando i telefoni in proprio, non garantisce condizioni di lavoro migliori. Vorrei invece farvi puntare l’attenzione sulla censura di Apple sul proprio Appstore. Phone Story, ovviamente, è disponibile anche per Android e nessuno lo ha censurato.

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