Andy Rubin, alcune settimane prima dell’acquisizione definitiva, precisò che:
“C’è un firewall tra il team Android e Motorola”
In poche parole che Android non avrebbe preferito la qualità e l’esperienza nel settore della casa alata ma avrebbe continuato ad essere imparziale verso tutti i grandi produttori.
Questa paura sembra non essere ancora svanita anche se Google ha dato prova di non aver acquisito Motorola per assegnare l’esclusiva di produzione ma solamente per l’ampio portfolio di brevetti, perciò durante una riunione degli azionisti anche il Patrick Pichette, Chief Financial Officer, ha voluto sottolineare che:
“Motorola stay on its own battlefield.”
La casa alata continuerà a percorrere la propria strada separatamente da quella intrapresa da Google. E proprio quest’ultimo ha precisato che non dovremmo aspettarci l’acquisizione come una fusione completa delle due aziende.
La speranza, come dichiarato da Eric Schmidt, è che Motorola si dedichi maggiormente allo sviluppo di device Android ma per proprio conto, poichè “Google ha acquistato Motorola per la somma dei brevetti, i prodotti, le persone, l’innovazione”.
Finora abbiamo potuto constatare che Google ha rispettato le parole spese e per il futuro possiamo sperare che, come dovrebbe fare Motorola, anche gli altri produttori si concentrino maggiormente sul mondo Android.