Per quanto riguarda l’accesso ai data center, sono molteplici i sistemi di controllo utilizzati: il perimetro esterno è circondato da cancelli e sistemi di videosorveglianza e per entrare nell’area ogni veicolo deve essere identificato da guardie di sicurezza presenti 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Una volta all’interno della struttura, il personale deve identificarsi nella zona reception timbrando dei particolari cartellini elettronici difficili da replicare o falsificare. Alcuni dei data center utilizzano inoltre sistemi di riconoscimento biometrico, come lo scan della retina, per accedere alle aree più sensibili.
I dati degli utenti sono memorizzati in più strutture in modo da garantirne l’accessibilità anche in caso di gravi problemi all’interno di un edificio. I file memorizzati hanno nomi random e conservati sotto forma di testo non decodificabile dall’uomo. Gli hard disk sono continuamente controllati e appena presentano dei malfunzionamenti vengono analizzati e ritestati attentamente. Se i problemi sono irrisolvibili, i dati vengono cancellati (con successivo test di verifica) e gli apparecchi completamente distrutti: prima vengono posti sotto un pistone che li deforma rendendo il contenuto illeggibile e poi triturati da una macchina prima di essere mandati al riciclaggio in centri appositi.
In caso di incendio, i data center passano automaticamente i loro compiti a quelli di altre strutture senza alcuna interruzione nei servizi, e la connessione ad Internet di ogni centro avviene con cavi in fibra ottica, che garantiscono un accesso alla rete super veloce e continuo. Infine, viene fatto notare dal colosso Americano, ogni struttura presta una particolare attenzione all’ambiente.