Flagship phone, sono ancora così necessari? – JSQ IX

16 Agosto 2015243 commenti

Sempre più spesso si sente parlare di flagship phone, ovvero il top che una determinata azienda di telefonia possa offrire e che quindi per forza di cosa attrae l'attenzione dei più. Ma oggi, comprare un flagship e spendere centinaia e centinaia di euro, è ancora una scelta valida?

Il termine flagship, che fino a pochi mesi/anni fa era raramente utilizzato, sta ora entrando sempre più nella categoria “parole più frequenti nel panorama Android”. Letteralmente con “flagship”, in italiano “Nave Ammiraglia”, si intende l’imbarcazione che, appunto, al suo interno ospita l’ammiraglio che ha il compito di impartire ordini alla sua flotta, ed era perciò l’elemento più importante dell’armata navale. Analogamente, un telefono flagship è quindi il telefono rappresentativo dell’azienda stessa, con tutti i pro e contro che questo comporta: il massimo delle prestazioni e componenti, ma allo stesso tempo il massimo del prezzo.

È proprio su quest’ultimo elemento citato che voglio focalizzarmi: il prezzo, solitamente oltre o attorno ai cinquecento euro, è ancora giustificato nonostante ci siano numerose alternative decisamente più economiche, ma altrettanto valide?

Indicativamente dall’entrata in scena di Samsung Galaxy S2 fino ad oggi, la corsa all’utilizzo del SoC più potente e della memoriA RAM più capiente si è fatta sempre più accesa, raggiungendo rapidamente risultati veramente soprendenti. Tuttavia, non solo i top di gamma sono stati protagonisti di un notevole miglioramento, infatti, la stessa sorte è toccata ai terminali della fascia bassa e media del mercato, avvenuta praticamente utilizzando i “vecchi” componenti hardware dei loro fratelli più costosi.

Questi e altri motivi, tra cui, inutile negarlo, anche quello della maggior richiesta di smartphone meno costosi, hanno fatto sì che la fascia media abbia potuto raggiungere un livello di performance generale eccelso grazie agli attuali SoC pensati apposta per questi device, come gli Snapdragon 615 o i MediaTek MT6752, o ancora, come già anticipato, i vecchi SoC top gamma retrocessi a fascia media, Snapdragon 800 in particolare.
Ecco quindi che siamo arrivati in una situazione dove la fascia media, o alle volte addirittura quella bassa, riesce a essere realmente competitiva e fornire un’esperienza d’uso notevole, tanto da poter arrivare a competere con gli smartphone high-end (fascia alta)

Facendo un esempio pratico, e che conosco molto bene, prendo ora in esame Asus Zenfone 2, qui da me recensito, che è un telefono che ha un costo variabile dai duecento ai trecento euro in base alle versioni. Riassumendo molto brevemente le opinioni espresse nell’articolo, questo è uno smartphone che garantisce ottime performance con un costo non proibitivo, e non ha veramente nulla da invidiare a telefoni che costano anche il doppio. Perché tirare fuori altri trecento euro? Meglio spenderli in qualcosa di utile, tipo alcol e chitarre (no donne).

Entrando un po’ più nel lato tecnico della questione, è certamenteo innegabile che le differenze in termini di prestazioni ci sono, ma non sono così marcate. Aprire un’applicazione in 0,2 secondi in meno vale trecento euro di spesa in più? La differenza maggiore che ho potuto constatare risiede nel comparto fotografico, in tal caso le unità installate sono indubbiamente superiori, ma anche qui bisogna valutare se il gioco vale la candela. Per me no, magari per qualcun altro sì.

Un’altra importantissima variabile di questo argomento e da non ignorare è quella dei telefoni orientali, ora sempre più famosi e al centro delle vendite in campo internazionale. Questi device spesso e volentieri hanno le stesse specifiche hardware degli smartphone che possiamo trovare in qualsiasi negozio fisico e la loro attrattiva sta nell’offrire le medesime caratteristiche a un pezzo drasticamente inferiore rispetto alle controparti “occidentali”, anche se è necessario sottolineare che, purtroppo, i prezzi sono in leggero aumento per quanto riguarda le case più famose (Xiaomi, Oppo, Meizu) e i rispettivi flagship.

Materiali costruttivi. Non è sempre vero che spendere di più permetta di averne di migliori. Fino a poco tempo fa, escludendo HTC, tutti i telefoni erano realizzati in semplice plastica, mentre adesso fortunatamente i produttori si stanno muovendo in diverse direzioni, come LG che ora utilizza pelle nella back cover di LG G4 o Samsung che sta completamente rinnovando la costruzione e il design dei suoi Galaxy e Galaxy Note.
Anche qui si potrebbe aprire una grossa parentesi su quanto questi materiali siano meglio, o peggio, rispetto alla plastica, ma soffermiamoci al semplice impatto visivo, ed è indiscutibile che risultano più belli e danno l’impressione di avere in mano qualcosa di premium. La perfetta realizzazione è un elemento che non può assolutamente mancare in un vero flagship.

Concludendo, attualmente il mercato degli smartphone è di notevoli dimensioni, e per chi sa cercare e filtrare, sono presenti terminali con fantastici rapporti qualità/prezzo tali da non richiedere più l’acquisto di un top gamma per poter godere a pieno dell’esperienza Android. Io stesso ho comprato qualche mese fa un Gionee Elife E7, terminale da poco più di centocinquanta euro che al suo interno monta uno Snapdragon 800 accompagnato da 3GB di RAM. Spenderei il triplo per avere un terminale migliore, ma non così tanto? Assolutamente no.

TENENDO IN CONSIDERAZIONE QUANTO DETTO, QUAL È LA TUA IDEA SULL’ACQUISTO DI UN FLAGSHIP?

 

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