A spuntarla è stato il device made in Mountain View, ben sei secondi più veloce del suo avversario, spinto dal mostruoso processore Apple A13 Bionic.
Guardando il video pubblicato su Twitter da James Cham, si può osservare come Pixel 3 trascriva in maniera pressochè istantanea le parole dettate dall’utente, mentre il suo avversario inizia ad arrancare ed a tornare indietro a correggere quanto precedentemente scritto, commettendo comunque alcuni errori.
I don’t think that people appreciate how different the voice to text experience on a Pixel is from an iPhone. So here is a little head to head example. The Pixel is so responsive it feels like it is reading my mind! pic.twitter.com/zmxTKxL3LB
— James Cham ✍? (@jamescham) May 27, 2020
Bene. Ma cosa significa questo risultato, in termini pratici? Innanzitutto un feedback più veloce consente una interazione più naturale con il dispositivo: vedendo immediatamente su schermo le nostre parole è possibile rendersi conto più facilmente se la frase appena dettata “fila” e se abbiamo commesso qualche errore di sintassi; inoltre maggior velocità significa anche una interazione tra uomo e macchina più fluida e piacevole, spingendo sempre più persone ad utilizzare questa funzione, che a sua volta potrà essere migliorata sempre di più.