LG G3: test del display [ANDROIDIANI LAB]

23 Giugno 201436 commenti

LG, per il suo G3, ha usato un display True HD-IPS+ LCD da 5.5”, protetto da Gorilla Glass 3. La densità di pixel è di 534 ppi con una risoluzione dello schermo QHD (2560×1440).

Il display del G3 non è il primo schermo QHD ad uscire sul mercato (Vivo Xplay 3s e Oppo Find 7 hanno la stessa risoluzione), ma è il primo schermo a questa risoluzione ad esser montato su un top di gamma di un grande produttore.

Per giustificare la scelta di questa risoluzione, LG ha cercato di confutare l’idea che l’occhio umano non possa distinguere dettagli oltre 330 ppi (come Steve Jobs affermò, nel 2010, in sede di presentazione del primo display Retina dell’iPhone 4). Per convincerci, LG, in sede di presentazione, ha affermato che la maggior parte delle riviste cartacee vengono stampate a 300 ppi. Tuttavia, le riviste d’arte, di dedign o quelle che vogliono catturare il lettore per la qualità delle immagini stampano a 550 ppi e tale differenza non solo è visibile, ma anche apprezzata dai lettori.

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Dico subito che, a mio avviso, è difficile individuare un reale beneficio, in termini di qualità dell’immagine, da una maggiore densità di pixel. In ogni caso, non lo si individua subito navigando nella UI, ma lanciando i video demo presenti sul terminale, pensati per esaltare questa risoluzione, o lanciando video registrati in 4K che appaiono, su questo schermo, straordinariamente nitidi e brillanti.

Nella galleria di immagini seguenti vi proponiamo un confronto tra il LG G3, Xiaomi Mi3, Oneplus One.

Ma i pixel in uno schermo non sono tutto! Il G3 ha un ampio angolo di visione con una discreta luminosità dello schermo (430 cd/m²). Quest’ultimo valore è molto distante da quello misurato dai colleghi di gsmarena con i quali, fino ad adesso, i risultati erano pressoché comparabili. Ciò potrebbe esser spiegabile con lotti di produzione differenti o con la differente metodologia di test. Infatti il G3 ha una particolare modalità di gestione della temperatura (c.d thermal throttling) che tende ad abbassare la luminosità massima e a non consentire all’utente di aumentarla nuovamente manualmente. Ovviamente abbiamo provato a forzare tale modalità – digitando nel dialer 3845#*400# e mettendo in off sia High temperature property sia thermal deamon mitigation – ma i risultati al massimo sono arrivati a  (480 cd/m²).

Buona è la fedeltà cromatica con una Delta E medio di 2,90. Il Delta E, in termini atecnici, misura la differenza tra i “colori di riferimento” e quelli effettivamente visualizzati sullo schermo. Quanto più il Delta E tende a 0, tanto più i colori vengono resi dallo schermo in maniera precisa. Un Delta E vicino a 3 è buono per uno smartphone. I fan delle immagini neutre si sentiranno, quindi, a casa con il G3. Si noti che nessuno dei due rivali principali di questo smartphone può vantare questo livello di fedeltà. Il Sony Xperia Z2 e il Samsung GS5 hanno entrambi colori più sgargianti, con rispettivamente un Delta E di 6,9 e 7,1.

Detto questo, il bianco ha una leggera sfumatura gialla nel G3, che potrebbe essere facilmente corretta con un aggiornamento software. E in ogni caso, non c’è nessun problema con gli altri colori poiché la temperatura di colore è pari a 6800 kelvin.

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Il caso peggiore lo si individua nel colore secondario “Magenta” e potrebbe essere corretto molto facilmente con una taratura del bilanciamento del bianco.

Le brutte notizie derivano dal contrasto che è pari a 1:770 mentre sul G2 è di 1:1330. Il basso contrasto si unisce ad un’alta riflettività dello schermo dandoci una mediocre leggibilità dello schermo in ambiente molto luminosi.

visibilità

Poichè ero curioso di conoscere il perchè del vistoso calo nel contrasto tra una generazione e l’altra del top di gamma di LG ho fatto un’analisi più approfondita. Da quello che ho compreso, il contrasto più basso sembra provenire da una limitazione tecnica nel display IPS di LG. Con il G3, LG ha portato il numero di pixel visualizzati a 11,1 milioni (2560 x 1440 x 3 (blu, verde, rosso)) contro i 6,2 milioni di uno schermo Full HD. Tuttavia LG non è riuscita a ridurre le dimensioni della matrice in cui vengono impostati i subpixel, ma ha ridotto le dimensioni dei subpixel stessi. Ciò è evidente analizzando al microscopio digitale il G2 vs G3

lg_g2_macro lg_g3_macro Approssimativamente, i subpixel del G3 coprono solo il 60% della superficie del pannello dello schermo (la parte nera intorno alla matrice assorbe il 40%), mentre i subpixel nel G2 coprono circa il 70% della superficie. Questo spiega meglio le prestazioni del G2 in termini di luminosità/contrasto. Per apprezzare questa differenza vale la pena guardare le due foto proposte sopra da lontano per avere una migliore idea dell’effetto che possono avere i bordi neri intorno ai subpixel. Detto questo, è, indubbio, ad esempio, che il Galaxy S5 sia più leggibile di un LG G3 se usato sotto la luce del sole, in quanto ha un maggiore contrasto e uno schermo meno riflettente.

Qui un video che mostra la leggibilità sotto la luce diretta del sole.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=k8ATR2P7G-Q

Abbiamo, infine analizzato il tempo di risposta del touchscreen mediante numerose misurazioni. Il tempo medio è di 51 millisecondi (ms). Questo valore è secondo solo all’HTC One M8 (46 ms) e distanzia di molto il Galaxy S5 e l’Xperia Z2 con i loro 100 ms (110 ms per il G2, 75 ms per iPhone 5S).

 

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