Stonex One: le nostre impressioni in anteprima

5 Agosto 2015192 commenti

Lo aspettavamo da tempo, lo ammettiamo. Siamo giunti alla sede di Stonex con molti preconcetti, una buona quantità di dubbi ed un pizzico di scetticismo. Eravamo, però, speranzosi, desiderosi di essere smentiti e di vedere un prodotto che veramente ci avrebbe fatto rimangiare qualsiasi parere negativo. Ci siamo presi alcuni giorni per riflettere, ed ecco dunque il resoconto della nostra prima esperienza live con Stonex.

Assieme ai colleghi Enrico e Lorenzo ci siamo dunque recati a Lissone, nella sede dell’azienda, per lo Stonex Day. Il tempo non ha certo aiutato, a causa della pioggia torrenziale, che fra le altre cose, ci ha impedito di verificare la bontà del display all’esterno.  Siamo stati accolti nella hall dove, visto il leggero anticipo, ci hanno fatto attendere il termine della visita del gruppo precedente.

Ad iniziare l’incontro è stato proprio Francesco Facchinetti, che ci ha illustrato con una breve introduzione, l’importanza di ospitare l’utenza nell’azienda per permettere di provare il telefono. L’incontro vero e proprio si è tenuto nella stanza Leonardo, in cui è nato ed è stato sviluppato il progetto, nonchè location di molti dei video promozionali. Qui abbiamo passato un paio d’ore in compagnia dei membri del team (unico assente, per motivi fisici, il CEO Davide Erba), i quali ci hanno illustrato le scelte fatte per il loro smartphone.

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Tranquilli, non ci siamo scordati delle vostre domande, anche se a molte di queste abbiamo avuto risposta senza doverle neppure sottoporre direttamente e che quindi troverete leggendo questo riassuntone; per le altre, dovrete solo pazientare ancora un po’, ma partiamo dal principio.

Il primo punto su cui si sono focalizzati, è stata la spiegazione delle scelte hardware, partendo con la CPU. Perché MTK e non Qualcomm, o Intel, o Nvidia? E’ stato Vanni Casari a spiegarci come optare per Qualcomm gli fosse sembrato eccessivamente rischioso a causa dei problemi delle ultime versioni di processori Snapdragon, mentre un SoC Nvidia o Intel sembrava una mossa inutilmente azzardata a causa dello scarso supporto fornito dalla casa madre, o nel caso della seconda, della sua eterna indecisione nel mondo mobile.

Rimaneva dunque Mediatek, un produttore nato con una brutta fama, ma che recentemente sta dimostrando di aver cambiato filosofia (e prezzi, che ci è stato assicurato si sono “livellati” con la casa americana) per poter benissimo dare dei gran bei grattacapi al concorrente più blasonato e finora preferito dalle grandi case in ambito mobile, in particolar modo con i processori della famiglia Helio. Capitolo Modding: Vanni ci ha subito specificato di essere un patito di questo mondo, e di voler rendere Stonex One un telefono facilmente moddabile, con tanto di predisposizioni che saranno comunicate in seguito; la scelta di Mediatek, storicamente, va in senso opposto a quanto detto, ma siamo stati rassicurati con gli esempi degli smartphone Android One, i cui sorgenti sono stati rilasciati nella repo su Github di Google, o del progetto di partnership tra Alcatel e Cyanogen, che sempre si era mosso in questo senso. Dunque una scelta dettata dalla volontà di offrire una piattaforma stabile e performante, con supporto a lungo termine e continuativo.

Display e diatriba QHD vs FHD. Quali dei due preferire e perchè? Ritenendo la realtà virtuale e strumenti come cardboard di Google molti importanti per il futuro (quindi, con l’uso del dispositivo a distanze prossime alla manciata di centimetri dall’occhio), il display di Stonex One è Quad HD, nonostante un maggiore consumo generale che innegabilmente è presente. Lo schermo è sembrato molto luminoso, con una buona resa cromatica generale, ma con un leggero difetto di oleofobicità, di cui tutti abbiamo sentito parlare.

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Parlando di fotocamera, la scelta è caduta “sul sensore migliore disponibile“, ovvero il Sony IMX230, che dovrebbe garantire scatti eccellenti, ma che nella nostra prova non siamo riusciti a godere appieno per via di un software non definitivo, se non addirittura stock MTK, e sicuramente ancora in corso di sviluppo.

Passando al comparto audio, Francesco ha voluto dare una prova sul campo della bontà dello speaker di Stonex One, confrontandolo con i modelli in nostro possesso (S6, G4, OnePlus One, Mate 7), ed il device si è comportato molto bene. Il team ha lavorato molto sulla resa e la qualità dell’audio riprodotto dallo speaker e ne siamo rimasti piacevolmente colpiti. La cassa si trova nella parte posteriore, ed è, ad un primo confronto, equivalente/leggermente superiore a quelle dei rivali.

Stonex One monta, ovviamente, Android 5.1.1 caratterizzato da una personalizzazione minima (Vanni ha riferito di essere un fan dei device Nexus), anche sotto il punto di vista delle feature. Icone a parte, che comunque potranno essere abilitate o disabilitate, troverete le classiche impostazioni presenti su tutti i device Mediatek del settore. L’idea dell’azienda è di lasciare all’utente tutta la libertà possibile, pre-installando quindi solo le Google Apps, mentre saranno rilasciate le app firmate da Stonex, non appena pronte, direttamente sul Play Store.

Gli aggiornamenti saranno sotto forma di OTA e avverranno 1/2 volte al mese in degli StonexDays dedicati (un po’ come i patch tuesdays di Microsoft, in cui vengono rilasciano fix e update per i prodotti della SH americana), e riguarderanno a tutto tondo il sistema operativo dalla sicurezza a nuove feature; questi update saranno, secondo noi, quello che potrebbe dare davvero a Stonex One una marcia in più. Se il supporto software sarà continuativo, veloce e corposo, nel giro di alcuni mesi CiaoOS potrebbe uscire dall’ombra di “firmware stock mtk” in cui si trova attualmente (d’altronde, in 4 mesi di lavoro e con un team così piccolo, non ci aspettavamo molto) e spiccare il volo verso la soddisfazione dell’esperienza utente. Si è parlato anche di Android M, e ci è stato promesso un merge immediato dei sorgenti non appena disponili sulla repo di Google, a cui seguiranno i test e, il prima possibile, il rilascio ufficiale.

Per quanto riguarda gli stress test, possiamo fornirvi qualche dato superficiale, a causa della mancanza di tempo e di device che c’è stata al meeting. Testandolo per alcuni minuti, siamo rimasti soddisfatti dalla fluidità dello smartphone, che non ha dato segni di lag o instabilità se non giocando a Real Racing 3 mentre veniva eseguito un benchmark in background, segno dell’ottima potenza a disposizione e di un buon lavoro di partenza per quanto riguarda quello che c’è “sotto al cofano”.

Sistema operativo Android 5.1.1 Lollipop con Ciao OS
Processore MediaTek MT6795 Helio X10Octa Core 64 bit
RAM 3GB
Memoria 32GB interna
Display 5.5″ LCD
Risoluzione Quad HD 2560×1440 – 534dpi
Fotocamera posteriore 21 MP – Flash LED
Fotocamera anteriore 8 MP
Batteria 3000mAh
Dimensioni 154 X 74.2 X 8.2 mm
Peso 150 g

Come già accennato, il supporto al modding verrà fornito direttamente dalla casa tramite il sito e con tool appositi, ed il root non invaliderà la garanzia. I problemi che seguiranno uno scorretto utilizzo di questi “super-poteri” non sempre però comporteranno risposta positiva per l’assistenza: se, per esempio, decideste di overlockare il processore e così facendo danneggiaste qualche componente, la responsabilità sarà a vostro carico, ma ci è stato riferito che il servizio di assistenza valuterà caso per caso, prima di decidere riguardo ad una riparazione in garanzia o meno. Assistenza che sarà di tipo “pick up and return“, ma non ci sono stati dati altri dettagli.

Ovviamente non è tutto oro ciò che luccica. I problemi esistono ed è inutile negarlo. Partendo dalla scocca posteriore che nella parte superiore non si aggancia perfettamente o dai tasti troppo infossati nella cornice laterale, e con un software ancora troppo liscio e scarno per parlare davvero di OS personalizzato. C’è un “ma” in tutto ciò: il team è a conoscenza di questi problemi e provvederà a risolverli (alcuni lo sono già) per consegnare un prodotto finito e migliore quando partiranno le spedizioni. Il dispositivo da comunque una sensazione di solidità alla presa nonostante la back cover sia realizzata in plastica rivestita da un particolare strato che dona l’effetto quasi di tessuto che potrebbe sembrare scivoloso. L’unica pecca – al momento – irrimediabile è la posizione dei pulsanti accensione e volume che hanno la stessa location già vista sul vecchio Nexus 5: troppo in alto per uno smartphone da 5.5 pollici. Tuttavia in nostro aiuto arrivano le gestures classiche degli smartphone MTK come il double tap to wake in stile LG.

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Più volte durante la giornata mi hanno intervistato chiedendomi se fossi propenso ad acquistare il device. La mia risposta è sempre stata negativa, ma sono pronto a dare fiducia all’azienda. Parlando con i vari membri del team mi sono convinto di quanto tengano al progetto e siano disposti ad impegnarsi per risolvere i problemi e venire in contro all’utenza. Certo, ad un evento del genere, dove gli occhi di tutti i principali Blog erano puntati su di loro, ci saremmo aspettati una maggiore disponibilità di device, che invece sono risultati essere insufficienti (su 20 utenti presenti, noi inclusi, c’erano solo 3 device, appartenenti ai membri dello crew Stonex!). Da parte nostra speravamo di poter avere un momento in cui presentare il telefono ai nostri utenti, con un breve hands on. Non ci è stato dato il permesso, dunque abbiamo ripiegato su un veloce Periscope che trovate sul nostro profilo insieme ad una “chiacchierata” tra me ed Enrico fatta durante il lungo ritorno in auto di notte. In un certo senso ci dispiace anche nei confronti degli utenti che abbiamo portato con noi, che si sono trovati a dover condividere 2 smartphones; non certo una bella figura.

Discutendone a cena con alcuni utenti, la sensazione dominante è quella di un meeting in cui fare il punto della situazione con i Media e per porre fine ad alcune voci, fermando coloro che screditavano a tutto tondo il progetto, dicendo: “Tranquilli, è tutto reale, ci stiamo impegnando e abbiamo un prodotto quasi pronto, da proporre sul mercato, e che in futuro sarà grandioso“. A nostro parere l’azienda ha avuto gravi problemi con i fornitori ed è questo che causa i ritardi di consegna cui tutti siamo a conoscenza. L’enorme fretta con cui stanno cercando di fare tutto è indubbiamente una cattiva compagnia e gli intoppi che possono capitare producendo un oggetto di questa complessità sono innumerevoli. Questo, però, ci mette in difficoltà, poiché è praticamente impossibile dare un giudizio oggettivo su di un device che non è quello che verrà consegnato nelle vostre mani a fine Agosto e che cambierà moltissimo sotto il punto di vista software. Attendiamo, dunque, la fine del mese per una recensione completa e definitiva, che possa finalmente mettere chiarezza e risolvere tutti i dubbi che ancora ci attanagliano.

Lasciateci concludere, però, con un ultima sensazione: stando all’evento, vedendoli, sentendoli e potendo interagire con loro, abbiamo visto un team di persone guidate dalla passione e che ce la stanno mettendo tutta. Si sono fatti trascinare in promesse più grandi di loro con quel tipo di marketing e i tempi strettissimi auto-impostisi? Stanno sognando ad occhi aperti quando parlano di certe caratteristiche promesse? Si, è innegabile; però, entrando in quella sede il 1 agosto, abbiamo avuto modo di vedere la vera passione, quella di qualcuno che crede davvero in quello che sta facendo e farà tutto il possibile per arrivare al proprio obbiettivo, nonostante la salita che ha davanti. Al contrario di quanto possa sembrare attraverso lo schermo, abbiamo visto un Francesco Facchinetti veramente immerso nel progetto, capace di parlare di Stonex One non solo dal lato “promozionale” come molti pensano, ma da quello tecnico, di rispondere a domande mirate sulla tecnologia che lo compone e sul futuro dell’azienda in generale. “DJ Francesco” non è solo l’immagine pubblicitaria di Stonex One: è un punto cardine di Stonex che crede nel progetto e lo segue dall’interno.

Crediamo che questo progetto, ancora in fase embrionale, se sarà gestito per il meglio e non perderà questa scintilla di magia, potrà diventare qualcosa di concreto e significativo per il panorama mobile ed italiano.

Stonex, vi facciamo i nostri migliori auguri.

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