Xiaomi Mi Band 1S: la recensione

14 Dicembre 201533 commenti

Si chiama Mi-Band 1S, ha un nome forse troppo simile al modello precedente ma, anche richiamando lo stile Apple, il suffisso "S" identifica nient'altro che la versione rinnovata di un prodotto già esistente: questa è la volta del noto indossabile per il fitness di Xiaomi. Sarà in grado di ripetere lo straordinario successo del processore? Scopriamo insieme cosa ha di nuovo.

IL DISPOSITIVO

Classica confezione già vista per altri prodotti della casa cinese, all’esterno il consueto cartoncino sulle specifiche super resistente, all’interno un semplice alloggiamento per il sensore, il braccialetto nero in gomma e il cavo USB per la ricarica.MiBand_09 Mi BandÈ vero che l’apparenza inganna, la Mi Band 1S che ci si presenta una volta aperta la confezione non sembra differire dalla prima versione, ma in realtà non è così.
Il lato superiore rimane invariato rispetto al modello precedente, mentre in quello inferiore troviamo un nuovo sensore per la rilevazione del battito cardiaco, un’aggiunta che permette anche a Xiaomi di allinearsi all’offerta proposta degli accessori immediatamente rivali.MiBand_12Il sensore della nuova Mi-Band è leggermente più alto di quello della prima versione, nonostante questo non si hanno nè problemi di ergonomia nè di compatibilità con le attuali ‘aggiunte’; è possibile, quindi, utilizzare la nuova goccia anche sulle infinità di braccialetti già presenti sul mercato.MiBand_06MiBand_07Ovviamente, come la versione precedente, anche la nuova Mi Band 1S è munita di certificazione di impermeabilità IP67.

LA BATTERIA

Ecco la parte più delicata e allo stesso tempo interessante, di questo test. Sin dal giorno della presentazione, una volta appresa la notizia che l’amperaggio della batteria, 45 mAh, di Mi Band 1S è lo stesso di quello della ‘vecchia’ Mi Band 1, non sono stati pochi gli utenti che, considerando le funzionalità aggiuntive presenti nella 1S, non hanno esitato a criticare la scelta di Xiaomi e commentare con “l’autonomia ne risentirà”. Per questo motivo ho preferito prendermi il giusto tempo per provare a fondo Mi Band 1S e pubblicare la recensione dopo 20 giorni di utilizzo.

Il risultato è stato, come mi aspettavo, sorprendente. Precisando che all’atto del primo avvio dopo l’estrazione dalla scatola la Mi Band 1S aveva una batteria residua del 50%, in quasi 20 giorni di pieno regime ho riscontrato una diminuzione di carica pari a solo il 12%. Nel corso di questi giorni ho utilizzando la nuova Mi Band nel pieno delle sue funzionalità e sempre allacciata al polso, quindi costantemente in attività. Inoltre, anche per testare l’accuratezza della nuova feature sulla rilevazione cardiaca, ho misurato circa 20 volte i battiti del mio cuore e quello di altre persone.

IL SOFTWARE: MI-FIT

Per utilizzare la nuova Mi Band 1S è necessaria l’attuale applicazione Mi-Fit prelevabile dal Play Store, la quale è stata recentemente aggiornata – oppure è in fase di aggiornamento – per essere compatibile con tutte le versioni di Mi Band. I primi giorni ho dovuto prenderla dal sito ufficiale miui.com perché quella del Google Play non aveva le funzionalità per la rilevazione del battiti cardiaci. Per questo motivo, le altre operazioni disponibili dalla suddetta applicazione sono le consuete già viste con la versione precedente della Mi Band come il conta passi e il monitoraggio delle ore di sonno.


programmatore android

Link AppBrain | Link Google Play Store

Riguardo l’attività cardiaca, è possibile effettuare sia una semplice lettura a sè stante, che mantenere il sensore attivo e in ascolto più o meno continuo – a discapito di una leggera diminuzione dell’autonomia – per permettergli di interagire con le altre operazioni, ad esempio durante la notte può contribuire a dare una stima più accurata delle fasi del sonno. Nel complesso, non ho riscontrato grandi discrepanze rispetto ai risultati prodotti da altri dispositivi smart quali Galaxy S6 e LG Watch R.

È possibile personalizzare i led di notifica presenti sul sensore e farli lampeggiare a seconda delle applicazioni selezionate dall’utente.

CONCLUSIONI

Xiaomi Mi Band si conferma l’accessorio best-buy del mercato, con il suo prezzo irrisorio, l’autonomia pressoché infinita se paragonata a quella delle dirette concorrenti, le misurazioni precise e fedeli, l’ espandibilità e la possibilità di personalizzarla con svariati braccialetti di terze parti: è davvero difficile trovare un rivale degno di nota nella stessa categoria. Non dimentichiamo, inoltre, che di recente Xiaomi ha anche reso compatibile la propria Mi Band con i servizi offerti da Google Fit.

L’unico appunto riguarda l’estetica, tenendo presente anche il recente lancio della Xiami AmzFit che ha introdotto una nuova linea per la categoria dei wearables non solo della casa cinese, forse ci saremmo aspettati qualche innovazione anche nella Mi Band, indossabile ‘di punta’ della casa cinese. Probabilmente non hanno voluto rinunciare alla retro-compatibilità con gli attuali add-on, o forse questo è solo un modello intermedio in attesa di un’effettiva Mi Band 2? Staremo a vedere, per ora la Mi Band 1S è promossa a pieni voti. Potete trovarla a circa 25€ su Gearbest.

Cosa c’è piaciuto

  • Batteria, autonomia ottima come la precedente
  • Prezzo, rapporto qualità/prezzo imbattibile

Cosa non c’è piaciuto

  • Design, praticamente identica alla prima versione

 

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