[...] Contrariamente a quanto si pensa, nei prodotti importati non è il costruttore che deve applicare il marchio CE, ma l’importatore, infatti le varie direttive chiariscono in modo netto che solo un residente nella Comunità Europea può svolgere questa attività, quindi o il costruttore estero ha un suo refente nella Comunità, oppure è l’importatore che deve eseguire le procedure per la marcatura CE.
Tratto dal sito marcaturace.net
Se chiedi ai cosiddetti 'rivenditori' italiani di smartphone cinesi, qual è il loro ruolo e la loro posizione, ti rispondono sciocchezze del tipo "siamo diretti" oppure "siamo concessionari" o anche "siamo ufficiali". Questo per accreditarsi come gente titolata, autorizzata e qualificata ai nostri occhi.
Se la stessa domanda la facesse un avvocato o un finanziere, cosa risponderebbero i 'rivenditori' italiani?
Il marchio CE, principale discriminante e nodo gordiano dell'intera vicenda (che muove MILIONI DI EURO), è a cura di importatori e distributori locali (comunitari). Chi conosce qualche 'rivenditore' italiano che si è messo in regola con la Comunità Europea, facendo marchiare i prodotti che vende?
Ma come? Non eravate "diretti" o "concessionari" o ancora "ufficiali"? Non eravate la filiale italiana del tale marchio?
Come scritto altrove, esiste una bella e sostanziale differenza tra comprare uno smartphone (uno) per uso personale e farne distribuzione e fonte di reddito. Questo settore vale TANTI MILIONI DI EURO.
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Regalatevi la gioia di un nuovo, meraviglioso, smartphone cinese, acquistandolo alla fonte e risparmiando tanti soldini.