Ragazzi girando un po' per il web ho trovato sta notizia che direttamente o indirettamente colpisce android in quanto è il piu' vulnerabile rispetto alla privacy
WhatsApp ancora nel mirino: privacy a rischio Hacker in agguato: con il codice Imei del telefono possono rubare qualsiasi account e intercettare i messaggi degli utenti MILANO - Oltre 10 miliardi di messaggi vengono spediti ogni giorno con «WhatsApp», la popolare applicazione di messaggistica istantanea, quella che - con grande disappunto delle compagnie telefoniche - ha pensionato gli sms, per come li conosciamo oggi. Tuttavia, l’applicazione è tutt’altro che sicura.
SUCCESSO - WhatsApp, la app per cellulari di ultima generazione (iPhone, Android) che permette di scambiarsi messaggi gratuitamente - e così facendo trovare un’alternativa al costoso sms - è da mesi in cima alle classifiche dei programmi più scaricati. In questi giorni - ha comunicato l’azienda - è stato abbattuto il muro dei 10 miliardi di messaggi scambiati quotidianamente. Ciononostante, il servizio - gestito dalla piccola startup WhatsApp Inc. di San Francisco - non è affatto così sicuro come ci si potrebbe aspettare da un leader di mercato. WhatsApp non sembra infatti in grado di uscire dall’occhio del ciclone per via dei problemi di sicurezza. Recentemente ha messo nei guai anche una consigliera comunale spagnola protagonista di un video porno finito inaspettatamente in Rete. VULNERABILE - A mettere in guardia dalla vulnerabilità dell’app per Android è lo sviluppatore web Sam Granger. Nel suo blog il britannico spiega che un qualsiasi hacker è in grado di rubare, senza troppa difficoltà, uno o più account WhatsApp. «Per intercettare le conversazioni o inviare messaggi usando il profilo della vittima». Il problema: il sistema, difatto, non richiede una registrazione vera e propria. Il nuovo utente inserisce il suo numero di cellulare all’interno del programma e dà il consenso alla sua conservazione negli elenchi di WhatsApp. Come «nome utente» viene utilizzato - in maniera semplice e chiara - il numero di telefono, mentre per la «password» WhatsApp utilizza il numero di serie (Imei) del cellulare, perlomeno sui telefoni Android. Ebbene, la scoperta di Granger: per generare la password dal codice Imei, la app non fa altro che invertire la serie di numeri e fa criptare la stringa di cifre attraverso l’algoritmo MD5, da tempo noto per essere poco sicuro. In altre parole: chiunque conosce l’Imei di un telefono, può ricavarci la password. Negli ambienti hacker, il baco sembra conosciuto da tempo. CONSIGLIO - WhatsApp non ha mai brillato per quanto riguarda la sicurezza e la privacy: fino a poco tempo fa una falla ha permesso a chiunque fosse collegato alla stessa rete wireless di intercettare i messaggi di altri utenti. Attraverso un software scaricabile dal web era possibile intercettare conversazioni, foto e video. Tanto basta insomma per mandare in paranoia milioni di utenti e fan in tutto il mondo. Il suggerimento degli esperti di sicurezza è semplice: non usatela se non avete assoluto bisogno. ] WhatsApp ancora nel mirino: privacy a rischio
Hacker in agguato: con il codice Imei del telefono possono rubare qualsiasi account e intercettare i messaggi degli utenti
MILANO - Oltre 10 miliardi di messaggi vengono spediti ogni giorno con «WhatsApp», la popolare applicazione di messaggistica istantanea, quella che - con grande disappunto delle compagnie telefoniche - ha pensionato gli sms, per come li conosciamo oggi. Tuttavia, l'applicazione è tutt'altro che sicura.
SUCCESSO - WhatsApp, la app per cellulari di ultima generazione (iPhone, Android) che permette di scambiarsi messaggi gratuitamente - e così facendo trovare un'alternativa al costoso sms - è da mesi in cima alle classifiche dei programmi più scaricati. In questi giorni - ha comunicato l'azienda - è stato abbattuto il muro dei 10 miliardi di messaggi scambiati quotidianamente. Ciononostante, il servizio - gestito dalla piccola startup WhatsApp Inc. di San Francisco - non è affatto così sicuro come ci si potrebbe aspettare da un leader di mercato. WhatsApp non sembra infatti in grado di uscire dall'occhio del ciclone per via dei problemi di sicurezza. Recentemente ha messo nei guai anche una consigliera comunale spagnola protagonista di un video porno finito inaspettatamente in Rete.
VULNERABILE - A mettere in guardia dalla vulnerabilità dell’app per Android è lo sviluppatore web Sam Granger. Nel suo blog il britannico spiega che un qualsiasi hacker è in grado di rubare, senza troppa difficoltà, uno o più account WhatsApp. «Per intercettare le conversazioni o inviare messaggi usando il profilo della vittima». Il problema: il sistema, difatto, non richiede una registrazione vera e propria. Il nuovo utente inserisce il suo numero di cellulare all’interno del programma e dà il consenso alla sua conservazione negli elenchi di WhatsApp. Come «nome utente» viene utilizzato - in maniera semplice e chiara - il numero di telefono, mentre per la «password» WhatsApp utilizza il numero di serie (Imei) del cellulare, perlomeno sui telefoni Android. Ebbene, la scoperta di Granger: per generare la password dal codice Imei, la app non fa altro che invertire la serie di numeri e fa criptare la stringa di cifre attraverso l'algoritmo MD5, da tempo noto per essere poco sicuro. In altre parole: chiunque conosce l’Imei di un telefono, può ricavarci la password. Negli ambienti hacker, il baco sembra conosciuto da tempo.
CONSIGLIO - WhatsApp non ha mai brillato per quanto riguarda la sicurezza e la privacy: fino a poco tempo fa una falla ha permesso a chiunque fosse collegato alla stessa rete wireless di intercettare i messaggi di altri utenti. Attraverso un software scaricabile dal web era possibile intercettare conversazioni, foto e video. Tanto basta insomma per mandare in paranoia milioni di utenti e fan in tutto il mondo. Il suggerimento degli esperti di sicurezza è semplice: non usatela se non avete assoluto bisogno.
Fonte: corriere.it