Originariamente inviato da
N1m0Y
Guardate questa risposta dell'utente FalcoOrebilit alla domanda:
"Niente si può creare dal nulla, e allora da dove è uscito l'universo?Non credo in dio, penso che sia solo una storiella di fantasia.…altro"
Risposta:
"Allora la tua domanda viene spesso posta ed io ho risposto diverse volte a questa domanda ...se ti copio una mia risposta precedente ??? Tanto L'universo non è cambiato nel frattempo ( nè è cambiato la mia conoscenza ) .La tua frase Verissima nella fisica Classica ( Niente si può creare dal nulla ) ma non è vera nella Meccanica Quantistica ( ma non è facile accettarla neanche per me !! ) . ----------------------------------------------------------- . Secondo il modello classico del Big Bang, al tempo zero, cioè all'atto della nascita, la densità, la curvatura dello spazio-tempo e la temperatura dell'Universo dovevano avere valori infiniti, e ciò, come è facile capire, è un'assurdità. In realtà è la trattazione matematica delle equazioni di Einstein applicate alla situazione iniziale dell’Universo che porta a questa conclusione, e mette in luce semplicemente il fatto che il modello classico del Big Bang non è affidabile quando si tenta di applicarlo a situazioni molto lontane da quelle per le quali è stato elaborato. Ora non rimane che compiere l'atto supremo: spiegare l'origine vera e propria dell'Universo. E' chiaro, a questo punto, che se vogliamo rimanere all'interno di un discorso rigorosamente scientifico dobbiamo immaginare che l'Universo sia sorto senza effetti miracolosi o l’intervento divino. Ma da dove avrebbe potuto venire fuori l’Universo se esso, per definizione, è tutto ciò che esiste? Il fisico-matematico di origine inglese, Stephen Hawking, una delle massime autorità del settore, sostiene che è possibile immaginare una creazione di materia e di energia dal nulla, senza che con ciò siano violate le leggi della fisica. Il principio di cui si parla fu formulato dal fisico tedesco W. Heisenberg e prende il nome di «principio di indeterminazione». Esso asserisce che in natura non esistono leggi così ferree da non poter essere violate in nessun caso. Perfino la forza di gravità che è la forza che agisce rigorosamente sui corpi vincolandoli fra loro, potrebbe, in qualche caso, venire disattesa. Ora, come una particella del tipo dell'elettrone o del fotone potrebbe comparire all'improvviso in un luogo dove, secondo le leggi classiche della fisica, non dovrebbe trovarsi, allo stesso modo il nostro Universo primordiale, il quale al momento della nascita doveva essere fra l'altro di dimensioni molto più piccole di quelle delle attuali particelle subatomiche, potrebbe benissimo essere comparso dal nulla senza violare le leggi della Meccanica Quantistica. Tuttavia, anche ammettendo la comparsa dell'Universo dal nulla sotto forma di particella quantistica, nella frazione di secondo che va dal tempo t=0 al tempo t=10^-43 s, esso avrebbe comunque vissuto una fase misteriosa, detta «Era quantistica» o «Era di Plank» (dal nome del fisico che viene considerato il padre della Meccanica Quantistica) della quale non siamo in grado di descrivere lo stato nemmeno teoricamente. I fisici non sono infatti nelle condizioni di dire ciò che potrebbe essere accaduto in quel piccolo intervallo di tempo perché non possiedono una teoria che consenta loro di descrivere il comportamento della materia in quel particolare stato fisico. Per far ciò servirebbe infatti una teoria della Relatività Generale quantistica, cioè una teoria che descriva la forza di gravità secondo le regole della Meccanica Quantistica, ma nessuno finora è riuscito a mettere insieme una teoria del genere. Per concludere possiamo dire che i fisici ritengono che l'Universo intero possa essere scaturito dal nulla, o meglio, dal vuoto quantistico, perché esisterebbe un principio fondamentale di natura che potremmo chiamare «principio di casualità» o «principio di imprevedibilità» secondo il quale il nulla in assoluto non esisterebbe. Anche quando non vi fosse materia, non vi fosse energia, non vi fosse né tempo, né spazio, sussisterebbe tuttavia una diffusa e astratta "potenzialità", la possibilità cioè che all'improvviso e senza motivo possa comparire qualche cosa dal nulla. Il nulla, all'interno della teoria quantistica, non deve quindi essere ritenuto assenza di ogni cosa, ma piuttosto una "condizione particolare" del Cosmo, un ambito privo di spazio e di tempo, in cui potrebbe succedere un evento improvviso e imprevedibile, come ad esempio la comparsa di una particella elementare."