Come sappiamo, il surriscaldamento della CPU conduce direttamente al thermal throttling, ossia all’abbassamento forzato della frequenza operativa al raggiungimento di una determinata temperatura, andando oltre la quale si rischia di danneggiare il processore.
Linus Sebastian di LinusTechTips ha messo alla prova con un benchmark cinque smartphone per verificare quanto le prestazioni di questi ultimi migliorino se vengono raffreddati ad acqua. In particolare, gli smartphone in esame sono Samsung Galaxy S6 Edge con Exynos 7420, iPhone 6S con Apple A9, LG G4 con Snapdragon 808, HTC One M9 e ZTE Axon, entrambi con chip Snapdragon 810.
Il test consiste semplicemente nell’esecuzione di Geekbench per 10 minuti consecutivi in una stanza a temperatura controllata di 24 gradi dapprima in condizioni normali, e poi con i device racchiusi in una busta di plastica e immersi in una vaschetta contenente acqua e ghiaccio.
Come vediamo, in condizioni normali soffrono soprattutto i due device dotati di Snapdragon 810, specialmente One M9, che sul finire del test arriva addirittura a dimezzare il proprio punteggio iniziale. Prestazione poi “corretta” con un secondo test che mostra risultati sempre altalenanti ma con punteggi meno distanti. Anche Galaxy S6 Edge, pur mantenendosi sempre in vetta, sembra soffrire dopo lo sprint iniziale, mentre i risultati di iPhone 6S e LG G4 sono piuttosto regolari.
Una volta immersi in acqua ghiacciata, gli Snapdragon 810 sembrano rinascere: One M9 si mantiene stabilmente poco sotto i 4000 punti e ZTE Axon mostra da metà test in poi prestazioni comparabili con quelle di iPhone 6S. Sono tuttavia proprio lo smartphone Apple e LG G4 a far registrare prestazioni in linea con il test precedente, segno che i due device riescono a spremere al massimo i rispettivi chip anche in condizioni standard. L’Exynos 7420 di Galaxy S6 Edge si conferma l’unità più performante, stazionando stabilmente sui 5000 punti e oltre.
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