Huawei P9: la recensione

26 Aprile 201646 commenti

Presentato lo scorso 6 Aprile a Londra, grazie a Huawei abbiamo potuto subito "metterci le mani addosso" per capire com'è, come funziona e cosa ha di speciale questo nuovo top di gamma cinese, Huawei P9, che ha interessato sin dai primi leaked  per la sua doppia fotocamera in collaborazione con Leica che analizzeremo nel corso di questa nostra recensione.

Unboxing

La scatola bianca di forma rettangolare marchiata Leica contiene, oltre allo smartphone, un alimentatore da 2A con porta USB Standard, il cavo USB/USB Type C per ricarica e trasferimento dati e gli auricolari molto in stile Apple.

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Il dispositivo

Huawei non stravolge il design che rimane molto simile a quello del precedente P8 con un display IPS NEO ancora volta da 5.2 pollici Full HD da 423 ppi e ottenendo una leggera curvatura laterale che facilita l’utilizzo rendendolo “più morbido”. Frontalmente è poi presente un led di notifica, una fotocamera da 8 megapixel con apertura f/2.4 e i vari sensori di prossimità e luminosità.

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I bordi di Huawei P9 sono come al solito molto ben lavorati con una doppia fresatura agli estremi interrotta solo dalle plastiche per il posizionamento delle antenne che hanno la funzione di rendere la ricezione il più precisa e stabile possibile, punto punto importante per una casa come Huawei essendo leader mondiale in ambito “reti”. Sul lato destro troviamo il bilanciere per la regolazione del volume e, poco più sotto, il tasto di accensione con una trama puntinata utile per la sua individuazione. Su quello sinistro è invece presente lo slot per l’inserimento di Nano SIM e Micro SD nella versione italiana.

Nella parte inferiore troviamo la nuova porta USB Type C (purtroppo solo 1.0) con ricarica rapida affiancata dall’uscita audio jack da 3.5 mm, il primo microfono e lo speaker. Superiormente prende invece posto solamente il secondo microfono per la riduzione dei rumori di sottofondo. Non è presente la porta IR.

E’ dunque il lato B la parte più interessante di questo dispositivo, dove spiccano le due fotocamera da 12 megapixel l’una realizzate in collaborazione con Leica e circondate da un anello cromato: la prima monta un tradizionale obiettivo RGB, la seconda invece è priva del Filtro Bayer, ovvero quello che consente l’acquisizione di immagini a colori. Vedremo poi nella sezione apposita come lavorano i due sensori.

Non mancano poi il doppio flash bi-tonale e l’auto focus a laser, ormai un must per i top di gamma (Android almeno).

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Al centro della parte posteriore è situato il sensore biometrico di nuova generazione in gradi di riconoscere in maniera veramente rapida anche la profondità dell’impronta digitale aggiungendo quindi la “tridimensionalità” a questo tipo di sicurezza.

Complessivamente viene aggiunto circa un millimetro su tutti gli assi rimanendo però bloccati sul peso di soli 144 grammi.

Processore HiSilicon Kirin 955 – Quad-core 2.5 GHz Cortex-A72 & quad-core 1.8 GHz Cortex-A53
GPU Mali-T880 MP4
RAM 3/4 GB
Memoria interna 32/64 GB espandibile via microSD
Display IPS-NEO LCD 5.2″ – 1080 x 1920 pixels – 423ppi
Batteria 3000
Fotocamera posteriore Due obiettivi da 12 MP, f/2.2, 27 mm, Ottiche Leica
Fotocamera anteriore 8 Megapixel
Peso 144 g
Dimensioni 145 x 70.9 x 7 mm

Display

Il display di Huawei P9, come anticipato, è un nuovo pannello da 5.2 pollici IPS NEO con risoluzione Full HD e circa 423 ppi ricoperto da un vetro leggermente curvo ai lati (2.5D) con protezione Gorilla Glass 4. Probabilmente, vetro a parte, date le specifiche si tratta dello stesso display visto su P8 e Honor 7 che, per le dimensioni non eccessive, è l’ideale per resa e consumi.

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Non è presente nessuna funzionalità Always On (di moda in questo 2016 e in generale dall’arrivo di Marshmallow) ma è possibile regolare la temperatura del colore in modo molto preciso dalle impostazioni personalizzando a piacimento la gradazione.

La visibilità sotto la luce del Sole è molto buona come anche la regolazione automatica effettuata dal sensore frontale; qualche problema invece sull’angolo di visuale che non è molto ampio: l’immagine rimane ben visibile da tutte le angolazioni ma la luminosità cala parecchio. E’ bene ricordare tuttavia che un telefono è nato per essere utilizzato frontalmente (credo che nessuno di noi lo utilizzi storto) quindi questa analisi è più un “dovere di cronaca” che un reale difetto.

Fotocamera

Huawei P9, come anticipato, è dotato di due obiettivi con lenti realizzate in collaborazione con Leica con apertura F/2.2. I sensori sono entrambi dei Sony IMX 286 da 12 Megapixel (purtroppo non stabilizzati otticamente) ma, quello più esterno, è privo del Filtro Bayer: in questo modo riesce a catturare solamente immagini in bianco e nero.

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Questo secondo obiettivo può essere utilizzato sia da solo per realizzare scatti “fisicamente” in bianco e nero (dunque senza interventi software ma solo sfruttando l’hardware che lo compone), che contestualmente a quello principale. In quest’ultimo caso si otterranno, specialmente in condizioni di luminosità scarsa o buio totale, immagini più luminose rispetto ai tradizionali smartphone in quanto grazie alla sua costituzione, il sensore B/W riesce ad inglobare una grande quantità di luce e ad applicarla allo scatto RGB.

E’ interessante inoltre confrontare due scatti realizzati entrambi con P9 dove nel primo è stato applicato un filtro B/W in un secondo momento, mentre il secondo deriva direttamente dalla fotocamera Bianco e Nero.

La differenza sostanziale sta nei punti di luce e ombra che negli scatti effettuati con l’obiettivo in bianco e nero sono più evidenti dando una sorta di profondità alla foto; al contrario un’immagine convertita in bianco e nero sembra più piatta con tonalità uguali molto più diffuse.

Huawei ha dunque optato per un utilizzo contestuale delle due fotocamere e questo consente di effettuare scatti artistici proprio come abbiamo visto anni fa su HTC One M8 che sfruttava nel suo caso un semplice sensore di profondità per rilevare la distanza tra obiettivo e soggetto.

Gestendo manualmente l’apertura si ottiene quindi un effetto sfocato in primo o in secondo piano al quale è posi possibile applicare numerosi filtri per rendere la foto metà in bianco e nero e metà a colori, metà sfumata e metà no e tanto altro ancora.

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Per quanto riguarda il lato software della fotocamera, troviamo un’applicazione molto simile a quella già vista sugli altri smartphone della casa cinese. Con uno swipe da sinistra verso destra è possibile accedere alle numerose modalità di scatto e registrazione tra i quali mi permetto di citare maggiormente lo scatto notturno in quanto, seppur necessitando di un cavalletto o in generale di una immobilità totale, scattando numerose fotografie nell’arco di circa 15 secondi e unendole poi assieme riesce a cogliere ogni dettaglio di un panorama notturno come si può notare dall’immagine sottostante. La definizione totale non è ovviamente perfetta a causa dei numerosi scatti, dell’elaborazione e delle condizioni di luce che sono comunque ovviamente scarse, ma il risultato finale è eccellente.

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Modalità notturna

Ancora presenti le modalità Light Painting per giocare con i tempi di esposizione e creare scie luminose. Troviamo inoltre il Time-lapse e il video a rallentatore.

Lo swipe da destra a sinistra apre invece le numerose impostazioni che partono dalla risoluzione passando per le filigrane automatiche, la griglia, il timer, vari controlli per azionare lo scatto (sorrisi, voce), tracking dell’oggetto in movimento e la possibilità di eseguire uno scatto – in un secondo circa – semplicemente premendo due volte il tasto volume anche a display spento. La foto la maggior parte delle volte non sarà a fuoco in quanto l’obiettivo sarà “a riposo”, ma può essere utili in casi di emergenza (immaginate di dover segnare una targa di qualcuno ad esempio).

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E’ presente anche la modalità Pro (che si attiva trascinando verso l’alto) tramite la quale è possibile impostare manualmente ISO, tempi, esposizione, focus e bilanciamento del bianco.

Software

Huawei P9 è disponibile sul mercato con a bordo Android 6.0 accompagnato dall’interfaccia utente EMUI nella versione 4.1. Sin da subito si notano alcune migliorie generali di stabilità e funzionalità del sistema come ad esempio le notifiche che vengono finalmente mostrate non duplicate e con regolarità per tutte le applicazioni (che di base sono autorizzate e possono essere “de-autorizzate” manualmente dalle impostazioni al contrario di quanto succedeva in precedenza).

Purtroppo Huawei è voluta andare contro corrente (già dalle precedenti versioni) modificando le direttive Google riguardo alle notifiche sulla schermata di blocco (tap per aprire, swipe per rimuovere) implementando lo swipe per l’apertura senza però consentire in nessun modo la rimozione. Se, come me, ricevete molte notifiche al giorno vi tornerà un po’ scomodo dover sempre sbloccare il dispositivo e andarle ad eliminare direttamente dalla barra delle notifiche che, nel caso in cui utilizziate uno sblocco tramite PIN, sequenza o impronta digitale, non potrà essere abbassata dalla lockscreen.

Anche la schermata Home è rimasta invariata: senza App Drawer e senza possibilità di riordino automatico delle app che risultano quindi sparse dalla seconda pagina in poi.

La barra delle notifiche include un asse temporale laterale per l’ordinamento delle notifiche e mostra, grazie all’applicazione proprietaria Benessere, passi effettuati, KM percorsi e calorie bruciate in tempo reale. Scorrendo verso sinistra si accede poi alle impostazioni rapide personalizzabili.

Di base troviamo come sempre una serie di giochi firmati Gameloft e alcune app “partner” come Booking, WPS Office, Todois e News Republic. La tastiera è ancora una volta la swype che personalmente non gradisco più di tanto ma è un puro parere personale. Il browser, come sempre più spesso accade, è Google Chrome.

Come sui principali marchi cinesi, è presente l’applicazione Gestione telefono tramite la quale è possibile effettuare l’ottimizzazione del sistema pulendo memoria e cache, impostare il piano energetico, controllare le notifiche e i permessi delle applicazioni.

Batteria, Ricezione e Audio

La batteria integrata di Huawei P9 ha una capacità di 3000 mAh e offre la copertura di un giorno lavorativo completo senza troppe preoccupazioni con un uso medio intenso. La ricarica rapida consente inoltre ti raggiungere il 100% in poco meno di due ore (un po’ più lenta della concorrenza che supera di poco l’ora).

In tema di risparmio energetico Huawei offre tre piani energetici come anticipato nel paragrafo precedente:

  • Ultra: mantiene disponibili solo le funzioni di chiamata e messaggi
  • Intelligente: regola automaticamente la CPU e bilancia l’utilizzo della rete
  • Prestazioni: ottimizza le prestazioni regolando CPU e rete

Ottima la ricezione della rete mobile che supporta ovviamente il 4G+ su tutti gli operatori italiani; molto buono anche il WiFi dual-band che offre una tecnologia con 3 antenne virtuali per una miglior stabilità della connessione. Nessun problema di audio riscontrato durante le chiamate.

Lo speaker singolo mono è situato nella parte inferiore dello smartphone e offre una buona qualità e potenza d’audio senza infamia e senza gloria.

Conclusioni

Huawei P9 è disponibile da pochi giorni nei principali negozi ad un prezzo di listino di 599€, nulla a che vedere dunque con la alta concorrenza di Samsung, LG e HTC che parte da una base di 100€ in più per poi però scendere vertiginosamente online già dopo poche settimane dal lancio. L’acquisto è consigliato, magari non subito, tra qualche settimana quando il prezzo toccherà a 499 in rete e sarà sicuramente un best buy come lo sarà anche la versione Lite che lo scorso anno ha raggiunto importantissimi traguardi in Italia risultando il terzo smartphone più venduto.

Cosa ci è piaciuto:

  • Design: molto curato nei minimi particolari. Leggero e ben assemblato
  • Fotocamera: la quantità di luce catturata è notevole e la qualità complessiva è buona
  • Software: migliorati molti dei problemi riscontrati fino ad ora in casa Huawei
  • Prezzo: il rapporto qualità/prezzo è sicuramente un punto a favore

Cosa non ci è piaciuto:

  • Software (di nuovo): ancora problemi con le notifiche nella schermata di blocco e impossibilità di avere un App Drawer o, almeno, di riordinare automaticamente le applicazioni
  • Fotocamera (di nuovo): le foto non sono definite al livello degli altri top di gamma
  • Display: l’angolo di visuale è un po’ troppo stretto
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