Appodeal: ecco come incrementare i profitti con le vostre app

19 Dicembre 20153 commenti

Negli ultimi anni la navigazione e il mercato mobile hanno subito un incremento sensazionale: è incredibile che in così poco tempo ci siamo ritrovati quotidianamente ad avere a che fare con smartphone potenti come computer di non molto tempo fa. Ad ogni evoluzione segue un business, come nel caso dell'advertising integrato con le app mobile. Con Appodeal è possibile sfruttare al meglio lo spazio dedicato alla pubblicità nelle proprie applicazioni: ecco come.

Secondo le previsioni, siamo appena all’inizio dell’ingresso delle pubblicità all’interno del sempre più vasto mondo mobile. Se utilizzate nella maniera corretta, le ads mobile possono garantire un alto margine di profitto a tre categorie di persone:

  • Agenti di marketing
  • Inserzionisti
  • Programmatori e publishers

Il team di Appodeal si è però reso velocemente conto di un grosso problema: i pubblicatori di applicazioni sui principali store stavano guadagnando solo una parte, sprecando il loro potenziale nel mondo delle ads mobile. La missione era quindi quella di creare soluzioni atte ad aumentare il reso per i publishers, e Appodeal c’è riuscita.

Località

Il luogo in cui si risiede è di estrema importanza, poiché l’efficacia del network pubblicitario varia notevolmente in base alla propria locazione. Quindi, prima di attivare un servizio di advertising nella propria app mobile, è essenziale andare ad analizzare l’area target: solo in seguito a questo processo di analisi è possibile selezionare la pubblicità adeguata da mostrare in quelle particolari regioni del mondo.

Appodeal è stata infatti fondata con l’obiettivo di automatizzare i report generati dalle advertising network, grazie al monitoraggio suddiviso per:

  • Paese di utilizzo
  • Tipo di applicazione
  • Inserzionista

Appodeal è in grado di costruire dinamicamente una lista ordinata di network per ogni richiesta pubblicitaria basata sull’eCPM previsto. “CPM” sta per “Costo per mille” (costo ‰), e si ottiene calcolando il CPC (Costo per Click) per il CTR (Click Through Rate).

tree arranged as a green graph on soil background / csr / sustainable development / planting a tree / corporate social responsibility

Se il Fill Rate è basso, lo è anche il vostro guadagno

Se le pubblicità non sono emesse, allora non possono neanche ricevere click. Risultato: ogni possibilità di guadagno relativo al mercato ads è persa. È dunque opportuno diversificare la propria network base, in maniera tale che se per qualche motivo una non può fornire una pubblicità, la richiesta verrà inviata ad un’altra network.

Per poter risolvere questo eventuale problema, Appodeal ha creato una sorta di effetto a cascata tra i vari provider per consentire il Fill Rate più alto possibile. Per Fill Rate si intende in numero di ads consegnate al client diviso il numero di richieste ads.

Attenzione alle partnership che stringete

Gli sviluppatori e i pubblicatori di app non attirano sempre inserzionisti top-converter (ogni ads network pensa ovviamente in maniera prioritaria ai propri profitti, e non a quelli del publisher).

Alcune network del settore si affidano infatti ad algoritmi puramente dedicati alla riscossione di denaro, senza considerare importantissimi aspetti come la qualità dei banner (o la Conversion Rate dell’inserzionista); in questo scenario, i pubblicatori sono irrimediabilmente penalizzati.

Per aggirare questo ostacolo, i publisher hanno bisogno di scaricare frequentemente report dalle proprie ads network di riferimento per ottenere informazioni dettagliati sui propri inserzionisti (e coloro i quali non pagano un centesimo per 1000 andrebbero inseriti immediatamente nella blacklist). Nelle network che lo consentono, Appodeal analizza automaticamente gli advertiser, e li “banna” quando si rende necessario.

Scambi RTB: occhio alla trappola!

I cosiddetti “RTB exchanges” sono un ottimo strumento, per certi aspetti: hanno informazioni riguardanti ogni utente, e permettono agli inserzionisti di pagare di più per gli utenti che già conoscono. Tuttavia, non è sempre detto che facciano gli interessi del publisher.

Connettersi ad un RTB (Real-Time Bidding) può essere un processo spiacevole e di durata considerevole, e consente di ottenere un basso Fill Rate e una pessima interfaccia utente. Per quanto concerne i programmatori, l’SDK RTB è decisamente instabile: dovrete scrivere da voi i vostri plugin dedicati. E ancora: solitamente un tipo RTB exchange è basato sulla forma di pagamento net 60 (e questo a partire da un mese di pubblicità); ciò significa che per il vostro primo pagamento dovrete attendere tre mesi.

Invece di scegliere la strada offerta dal Real-Time Bidding, perché non cercare di integrare un ad exchange per conto vostro? Nel caso non siate sviluppatori ferrati in questo ambito, provate a lavorare con un developer già in possesso di accesso ad una rete di exchange, e provate a discutere della possibilità di condividere l’account. O meglio ancora, richiedete l’aiuto di Appodeal: otterete accesso istantaneo ai migliori exchange RTB (Rubicon project, OpenX, Nexage, MoPub, Smaato, eccetera). Otterrete quindi un pagamento per ogni visualizzazione delle pubblicità offerte nella vostra app!

Conoscete lo schema di comportamento dei vostri utenti?

Alcuni utenti potrebbero cliccare (o meglio, “tap-are”) qualsiasi cosa vedano, senza installare nulla, mentre altri potrebbe installare qualsiasi cosa sia loro suggerita. Vi è poi un’altra categoria, ovvero quella di coloro che non cliccano mai un’ad, e la chiudono non appena se ne presenti la possibilità.

Raccogliere statistiche anonime sul comportamento dei vostri utenti in questo ambito vi darà una mano a capire che tipo di ads mostrare loro (e che pubblicità vi generano un guadagno).

Ecco come un professionista risolverebbe un problema di introiti sfruttando le statistiche:

  • Se l’utente in causa è solito installare le app sponsorizzate, allora fate in modo di mostrargli annunci CPI
  • Se si tratta di una persona che ci clicca spesso sulle pubblicità ma non installa mai nulla, allora fategli visualizzare campagne pubblicitarie CPC
  • Se l’utente effettua visualizzazione passive, una campagna CPM/CPV basata sulle visualizzazioni potrebbe fare al caso vostro

Appodeal traccia il comportamento dei vostri utenti, in maniera tale da consentire l’individuazione dinamica del tipo di pubblicità – CPI, CPC o CPM – più adatta ad ogni user.

Gli sviluppatori dovrebbero concentrarsi sulla creazione di app mobile uniche ed interessanti, senza dover passare ogni volta per il mal di testa derivante dall’ottimizzazione delle pubblicità per smartphone e tablet. Non siete entrati in questo settore per pensare alla parte marketing della vostra applicazione, ma per essere creativi e superare voi stessi. Perché non delegare le questioni di advertising publishing a qualcun altro, come Appodeal?

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