Amazon sbarca in Cina con AppStore Android

7 Maggio 20132 commenti

Il mercato cinese è molto allettante per le grandi multinazionali, sia per quanto riguarda la produzione a basso costo che per l'utenza a disposizione. Più volte le grandi aziende come Microsoft e Google si sono scontrate con rigidi protocolli imposti dalle autorità per la diffusione di contenuti e software. Questa situazione restrittiva non ha però scoraggiato Amazon, che ha sbaragliato la concorrenza aprendo il suo AppStore Android nel paese.



Il lancio dell’AppStore Amazon in Cina anticipa quello previsto per altre 200 nazioni (tra cui Australia, Brasile, Canada, Messico, India, Sud Africa e Corea del Sud), e prevede l’offerta di applicazioni sia gratuite che a pagamento. E’ inoltre disponibile una versione localizzata del portale per sviluppatori, in modo da permettere agli sviluppatori di presentare app in lingua cinese.

Questa è solo l’ultima mossa effettuata da Amazon per allargare e confermare il proprio dominio nel mercato cinese, allungando sempre più le distanze dal rivale Google. Il precedente fu l’apertura del Kindle Store che permette il download di ebook sia per Android che iOS in lingua mandarina.

Anche se Amazon non ha rilasciato dichiarazioni in merito, si prevede a breve anche la distribuzione dei device Kindle direttamente in Cina. Non ci resta che aspettare e vedere come reagirà Google alla perdita di quote di mercato e fare qualche conto sul futuro che aspetta noi consumatori italiani. E che centra l’Italia con la Cina direte voi? Ottima domanda!!!

La Cina conta una popolazione di oltre 1 miliardo di persone, di cui il 45% è disponibile a spendere cifre esorbitanti per l’ultimo gingillo tecnologico se il prezzo è elevato e se il marchio è famoso (un po’ come da noi insomma), in quanto questi fattori (marchio e prezzo) identificano prodotti di sicura qualità.

La Cina si è inoltre trasformata da nazione produttrice di beni consumo a consumatrice degli stessi beni, effettuando una sorta di “cannibalismo” della propria produzione, alimentata anche dalla ricchezza che si sta diffondendo sempre più nel paese. Ciò comporta a lungo termine la necessità di soddisfare prima il mercato interno e poi quello esterno. Vi ricordo che una buona parte, se non la totalità, dei nostri device viene prodotta in Cina quindi è da mettere in conto un rallentamento nella distribuzione di nuovi prodotti.

L’interessamento di Amazon al mercato cinese verrà sicuramente seguito da altre aziende, Google in primis, anche aiutate dalle recenti aperture legislative del governo di Pechino, che incominceranno quindi a concentrare le loro energie su un mercato altamente lucrativo. Lo scenario peggiore sarà perciò quello in cui nuovi device e software verranno prodotti esclusivamente per tali mercati, relegando il vecchio continente ad un mercato di interesse secondario.

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