Andy Rubin intervistato da Corriere.it: “Welcome to Androidland!”

1 Marzo 20122 commenti

In questi giorni Andy Rubin ha rilasciato molte interessanti interviste, soprattutto grazie alla presenza di un grande evento come il Mobile World Congress di Barcellona. Una di queste interviste è stata rilasciata al nostro Corriere.it, proprio a Barcellona; il padre di Android ha esordito così, incontrando i giornalisti: “Welcome to Androidland!”. In questa lunga intervista, che tenteremo di riassumere, Rubin è sembrato molto cordiale, rispondendo tecnicamente alle domande poste dai giornalisti, cercando di sottolineare i passi fondamentali del successo del robottino verde; purtroppo nessuna rivelazione in anteprima.

Durante la lunga intervista, riproposta anche sul Corriere della Sera in edicola ieri, ed anche a quest’indirizzo, Andy Rubin ha tranquillamente risposto alle domande dei giornalisti, iniziando con un grande benvenuto a tutti nella terra di Android.

Il successo di Android è sotto gli occhi di tutti, ed anche i dati danno ragione alle parole di Rubin:

“Ogni giorno vengono attivati circa 850 mila device con Android ed in totale sono stati venduti circa 300 milioni di dispositivi (12 milioni solo tablet), portando Google ad ottenere il 50,9% del mercato mondiale (secondo i dati Gartner del Q4 2011).”

Rubin continua: “Il successo di Android sta tutto nell’ecosistema.”  Ovvero diverso hardware, software, applicazioni e quant’altro per un solo sistema operativo.

Anch’egli sottolinea il fatto che per Android, l’acquisizione di Motorola Mobility da parte di Google non porterà alcun cambiamento, poiché il robottino verde vuole puntare su molti produttori; non avrebbe senso privilegiarne solamente uno.

I giornalisti, sottolineando nell’open source, la grande forza di Android, hanno chiesto a Mr. Rubin quale sia stato il ruolo del colosso di Mountain View in tutto questo:

“Ci sono altri sistemi “open”. Maemo, Symbian, WebOs di Hp. Ma oltre a servizi unici, da GMail a Maps al resto, Google ha un modello di business basato su pubblicità e ricerche online. Un modello che porta benefici a tutta l’industria del settore.”

L’intervista prosegue toccando aspetti già ampiamente chiariti, come l’Android Market, i tablet Android, gli smartphone Nexus ed anche la tavoletta pure-Google; proprio per quanto riguarda quest’ultima egli ha risposto così:

“In passato abbiamo collaborato con Motorola per lo Xoom (il primo tablet Android, ndr). Un nostro prodotto non è in programma al momento. Ma non posso escluderlo in assoluto.”

Concludendo si è toccato il problema della frammentazione dell’OS di Google, evidenziando i problemi relativi agli update in ritardo ed in date diversi per molti device, Andy Rubin ha concluso:

“Android non gira su un solo hardware. Parliamo di una piattaforma aperta a cui tutti possono contribuire. Qualche ritardo e incomprensione si potrà eliminare completamente solo se tutta l’industria della tecnologia viaggiasse alla velocità della luce. Ma niente può raggiungere la velocità della luce.”

L’intervista è molto interessante e potrete leggerla interamente sul blog di Corriere.it.

 

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