Come nel caso del rivale di Cupertino, anche a Google viene richiesto di versare le tasse nel paese in cui vengono venduti i propri prodotti, e quindi non in Irlanda dove BigG ha la sua sede legale.
In questi cinque anni è stato permesso a Google e tante altre grandi aziende di poter operare nel nostro paese versando le tasse in un altro, dove la tassazione è nettamente inferiore e quindi favorevole (nei casi dell’Irlanda del 12%).
Per il risarcimento di questi anni lo Stato italiano ha richiesto a Google un pagamento di 300 milioni di euro. Qualora l’azienda californiana accettasse il compromesso la vicenda potrebbe chiudersi entro poche settimane, anche con uno “sconto”. Nel caso contrario BigG potrebbe dover pagare una cifra ancora più alta a causa di penali ed interessi.
L’Italia non è l’unico paese europeo che ha puntato il dito contro Google, infatti recentemente il Regno Unito ha ottenuto 130 milioni di sterline per un’evasione di 4 miliardi, invece in Francia è stata presentata la proposta di pagamento di 500 milioni di euro.