Secondo le informazioni rilasciate, sembrerebbe che per questi trial non sia necessario scaricare completamente l’applicazione in questione “Una mossa che potrebbe salvaguardare il tempo ed il piano tariffario di molte persone, così come potrebbe alleggerire il carico di download”. L’articolo continua indicando come questa soluzione possa essere utile nei mercati emergenti, dove le persone hanno meno denaro a disposizione.
Quindi, come funzioneranno queste apps? Sarà un servizio che BigG richiederà a tutti gli sviluppatori di contenuti premium? Entrambe queste domande rimangono in sospeso, poiché le risposte non appaiono chiarissime, anche se è evidente dal report che queste applicazioni forniranno accesso solamente a particolari funzioni. In un certo senso una funzione simile è già presente nel Google Play Store, dove alcuni produttori mettono a disposizioni versioni di prova delle loro applicazioni, assieme ad una versione completa.
Ovviamente stiamo parlando di Google, quindi non ci stupirebbe se prendessero un concetto semplice e familiare come quello delle “apps di prova” e lo rielaborassero dandogli il loro personale tocco “artistico”. Per fare un esempio, un’azienda chiamata App.io offre versioni di prova di alcune applicazioni famose sia per iOS che per Android, in HTML 5: magari BigG sta pensando a qualcosa di simile.
Indipendentemente da ciò che verrà realizzato, siamo ottimisti e vediamo in questo, un cambiamento positivo per i consumatori, che potrebbe portare all’aumento degli acquisti sul market. E voi, cosa ne pensate del chiacchierato servizio di prova? come pensate debba muoversi Google? Lasciate il vostro parere nei commenti!