Google registra un nuovo brevetto per la pubblicità in chiamata

24 Marzo 201211 commenti

La scorsa settimana Google ha incrementato la propria sfilza di brevetti, riuscendo a registrare anche la tanto discussa pubblicità in chiamata, la quale riuscirebbe a far guadagnare agli inserzionisti, sostituendo il classico “beep” in attesa della risposta dell’interlocutore. In questi giorni il colosso di Mountain View ha registrato un nuovo brevetto riguardante sempre la pubblicità in chiamata, gestita in un modo alquanto invasivo, rispetto a quella proposta la scorsa settimana.

Sicuramente dopo le polemiche della scorsa settimana, questo nuovo brevetto alimenterà ulteriormente la curiosità degli utenti.

Infatti Google, per quanto riguarda la pubblicità in chiamata potrebbe ricercare, durante le nostre conversazioni, alcune parole chiave da poter inserire in un ricco database, in modo tale da poter riproporre annunci pubblicitari mirati e che potrebbero stuzzicare la nostra attenzione.

Inoltre, il brevetto indica anche la ricerca mirata, attraverso i sensori dei nostri dispositivi, delle “condizioni ambientali” per poter fornire annunci più precisi.

A seguire troverete una descrizione del brevetto, con la conseguente immagine di spiegazione:

“Information about an environmental condition of a remote device is received, the environmental condition being determined based on a signal output from a sensor of the remote device or a sensor coupled to the remote device. An advertisement is identified based on the environmental condition, and the advertisement is provided to the remote device.

A computer-implemented method comprising: receiving, from a computing device, a search request comprising (i) information about a first environmental condition of the computing device, and (ii) one or more search terms; parsing the search request; selecting, from the search request based on parsing, the information about the first environmental condition; identifying an advertisement based on the first environmental condition and at least one of the one or more search terms; providing the advertisement to the computing device; receiving one or more of an audio signal, an image signal, or a video signal from a sensor of the computing device; and determining a second environmental condition based on the one or more of the audio signal, the image signal, or the video signal.”

Ovviamente, se l’interpretazione è esatta, il concetto di privacy potrebbe non essere rispettato molto da questo brevetto, poiché Google, come nel romanzo di George Orwell1984” potrebbe sapere tutto sulla vostra posizione, sulle vostre telefonate e molto altro, proprio come il “Big Brother” del romanzo.

Vi terremo aggiornati, sperando che la nostra interpretazione del brevetto sia errata.

 

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