HTC in crisi costretta a vendere una fabbrica a Shanghai

19 Agosto 20158 commenti

Meno di sette giorni fa abbiamo riportato l'intenzione di HTC di tagliare del 15% i suoi posti di lavoro nel tentativo di ridurre i costi operativi. Oggi, purtroppo, apprendiamo che questa politica del taglio ai costi continua con la messa in vendita di una intera fabbrica a Shanghai ad un brand Cinese.

Essendo una compagnia Orientale, HTC produce i suoi smartphone principalmente in una serie di strutture in Cina e Taiwan. La fabbrica di Shanghai, in particolare, è stata costruita nel 2009 ed è costata 32.2 milioni di dollari.

Nel 2010 – uno dei periodi più rosei per quanto riguarda i ricavi, alle stelle, e la richiesta di smartphone – ha lavorato a doppia capacità, ed a 5 anni di distanza la decisione di vendere viene vista da molti degli addetti al settore come una resa; una sconfitta nei confronti non solo di Apple e Samsung – in primis – ma anche di tutti gli altri produttori Cinesi emergenti che coniugano buona qualità ad un costo inferiore del prodotto finale.

D’altro canto la cessione della fabbrica porterà nelle casse di HTC “denaro fresco” utile per rimpinguare i conti bancari della compagnia ed in aggiunta, la major – o ex major? ndr – sembra voler tentare un ultimo colpo di coda con l’imminente smartphone High-End HTC O2.

Riuscirà HTC a risollevarsi da questa crisi apparentemente senza fine, oppure O2 sarà solo il canto del cigno della compagnia Taiwanese?

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