Le vendite di Galaxy S6 sono infatti la causa principale, secondo Kantar, della leggera risalita di Android negli USA: il sistema operativo Google supera il 64%, +2.8% rispetto allo scorso anno, sfruttando anche il momento di calma piatta sul fronte iOS, che cala del 2.4%. Una grossa mano è arrivata anche da LG, che ha quasi raddoppiato la sua quota di mercato negli USA in un anno.
Samsung torna primo produttore smartphone negli States, ma il suo top di gamma continua a suscitare perplessità, visto che risulta comunque solo il terzo smartphone più venduto negli USA dopo iPhone 6 e dietro anche al predecessore Galaxy S5, che, grazie all’ormai buon rapporto qualità/prezzo e alla presenza di caratteristiche mancanti sul successore, nell’ultimo periodo sembra beneficiare di un inaspettato boost di popolarità.
Nei “big 5” europei (UK, Spagna, Francia, Germania e Italia) la situazione sembra più complessa: Android mostra buoni progressi in Francia e Spagna, Paese che si conferma una vera roccaforte per il robottino verde affidandogli quasi il 90% del mercato, ma anche netti cali in Germania, Regno Unito e Italia.
In media, nei 5 principali mercati europei Android registra un calo di circa il 3%, a tutto vantaggio di iOS, che va forte in Germania e Regno Unito e con iPhone 6 che risulta ancora lo smartphone più venduto, oltre che in questi due Paesi, anche in Italia e Francia, e di un Windows Phone in discreta forma.
Nel nostro Paese, in particolare, il -4.8% di Android è assorbito quasi totalmente da Windows Phone, che torna seconda forza superando di un soffio iOS.
Sul mercato cinese Android resta leader, ma anche in questo caso i numeri sono negativi: Kantar fa notare che, accanto alla sempre più lanciata Apple e a Xiaomi, anche Huawei è in corsa per la leadership del mercato interno. In particolare, i distacchi tra le quote di mercato delle tre aziende sarebbero di circa lo 0.5%, ma l’utenza sarebbe totalmente diversa: persone più facoltose scelgono Apple, mentre il 40% degli utenti Huawei guadagna al massimo 2000 Yuan (300 Euro) al mese; circa il 7% degli utenti Apple proviene inoltre dalle quattro maggiori città della Cina (Pechino, Guangzhou/Canton, Shanghai e Shenzhen), contro il 2% di Xiaomi.