Con profitti che quest’anno dovrebbero calare dell’8.2%, tornando ai livelli del 2011, la divisione mobile di Samsung ha dunque un nuovo capo.
Già nelle ultime ore, secondo diversi osservatori, infatti, si era parlato della possibilità che il vice-presidente Lee Jae Yong, figlio del presidente in carica Lee Kun Hee e a cui è succeduto a causa dei problemi di salute del padre, potesse affidare il ruolo a un dirigente più giovane, trasferendo o addirittura licenziando J.K. Shin, il cui stipendio ha già subito un sostanzioso taglio nel 2015.
Shin è stato bravo a tenersi il posto lo scorso anno, ma penso che stavolta le cose potrebbero andare diversamente. Lo scorso anno erano passati solo pochi mesi da quando Lee Jae Yong aveva preso le redini di Samsung Group a seguito dei problemi del padre, così scelse la stabilità piuttosto che una grossa rivoluzione – Lee Sang Hun, analista HI Investment & Securities Co.
Finora, Samsung è cresciuta sviluppando hardware migliore, ma senza software, non potrà più avere un futuro brillante in campo smartphone. Il business mobile di Samsung ha bisogno di un cambio generazionale così come più innovazioni in ambito software, guidate da una dirigenza più giovane, sono assolutamente necessarie. – Jun Je Wan, AireLive
La notizia non arriva dunque inaspettata: il nuovo capo della divisione mobile di Samsung è Dongjin Koh, 54 anni, precedentemente a capo della divisione della divisione Ricerca&Sviluppo dell’azienda e che ha guidato lo sviluppo di Galaxy S6, Galaxy Note 5 e Samsung Pay.
Una nomina certamente improntata a quell’innovazione che pubblico e critica chiedono al maggior produttore di smartphone al mondo e che è mancata negli ultimi anni. J.K. Shin manterrà il titolo di CEO delle divisioni IT e mobile, ma si concentrerà su strategie a lungo termine.