Il tutto entrerebbe a far parte di un programma per garantire la sicurezza nazionale chiamato Prism, entrato in vigore nel 2007 e che ha coinvolto varie aziende del settore mobile. Le società avrebbero quindi dato il permesso alle autorità di avere libero accesso a dati, video, foto e comunicazioni degli utenti, ed allo stesso tempo di avere una sorta di immunità legale sul tema della privacy.
La prima ad aderire al programma sarebbe stata Microsoft, che dal 2007 fornirebbe tutti i dati, l’ultima invece sarebbe Apple, solamente dal 2012. Dopo la notizia, Google, Facebook, Microsoft, Apple, Yahoo! e Dropbox hanno categoricamente negato il proprio coinvolgimento, ma ormai il vaso è stato scoperchiato.