HTC One M9: la recensione

7 Aprile 201580 commenti

HTC One M9 è la terza evoluzione della più recente serie top di gamma della casa taiwanese. Presentato durante il Mobile World Congress 2015 ha da subito attirato l'attenzione e soprattutto le critiche di stampa e consumatori in quanto troppo simile a One M8 ed M7. Dopo averlo provato per qualche giorno non possiamo che confermare le nostre aspettative in positivo e in negativo.

Inutile negarlo, One M9 non è il flagship che la gente si aspettava per il 2015; forse siamo noi a non accontentarci mai, a cercare sempre qualcosa di nuovo e diverso, ma è anche vero che le altre case produttrici riescono ogni anno a sorprenderci con qualche novità, nel design o nel software, degne di nota. Con questo non voglio dire che HTC abbia fatto un buco nell’acqua in quanto – vedremo nel corso della recensione – il dispositivo ha tutte (o quasi tutte) le carte in regola per affrontare gli avversari a testa alta, ma per risollevare una situazione già delicata, si poteva fare di più.

Unboxing

La confezione ricevuta non è quella destinata alla vendita ma il contenuto è pari in tutto e per tutto a quello che troverete nei negozi. Anche lo smartphone non è una demo-unit, dunque i test sono fatti sul dispositivo finito pronto alla commercializzazione.

Contenuto della confezione:

  • HTC One M9
  • Alimentatore da 1.5A
  • Cavo USB -> Micro USB
  • Auricolari in-ear con 3 diverse misure

Il dispostivo

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Sulla parte frontale domina il display Super LCD3 da 5 pollici con risoluzione Full HD e una densità pari a 441 ppi, il tutto ricoperto da un vetro Corning Gorilla Glass 4 (come il più diretto rivale Galaxy S6).

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Immancabile e tanto odiata banda nera che risulta necessaria a causa dei due classici speaker stereo con tecnologia Boomsound che rubano una buona fetta di millimetri. HTC avrebbe dovuto a nostro avviso utilizzare gli speaker già visti su Desire EYE e Nexus 9: sottili ma comunque potentissimi. Volendo puntare probabilmente su design (per rimanere il più simili a M7 ed M8) e qualità, la struttura è invece rimasta la medesima. Nella parte alta è presente la fotocamera da 4 Ultrapixel affiancata dai sensori di luminosità e prossimità. Il LED di notifica verde/arancione è nascosto ancora una volta sotto alla griglia superiore.

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Cambia la struttura e la disposizione dei pulsanti hardware: il tasto accensione si sposta – finalmente – a destra e ha una finitura zigrinata per essere ben distinguibile al tocco e non confuso con il bilanciere del volume che è ora diviso in due (scelta discutibile). Forse – sarà perché possiedo un Nexus 6 da alcuni mesi e mi sono abituato in un modo – avrei preferito invertire bilanciere e pulsante accensione. Poco più sopra troviamo lo slot per la Micro SD; sull’altro lato, invece, quello per la Nano SIM.

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La parte inferiore è dedicata solamente all’ingresso Micro USB 2.0 e all’uscita audio jack da 3.5 mm, quella superiore alla porta IR per il controllo remoto della TV.

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La parte posteriore riprende la finitura “spazzolata” di One M8 ma perde il sensore di profondità visto per la prima volta in assoluto da HTC lo scorso anno. La fotocamera subisce un netto cambiamento passando da 4 Ultrapixel a ben 20 Megapixel mantenendo il doppio flash LED bianco/ambrato. Tuttavia, vedremo successivamente, i risultati non sono migliorati di molto.

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La colorazione principale di One M9, nonché quella che abbiamo provato, è quella grigio chiaro. La parte frontale sembra incastrarsi in una seconda scocca di qualche millesimo di millimetro più grande dai bordi dorati. Lo spessore che si crea rende più maneggevole lo smartphone e aumenta il grip rispetto ai precedenti modelli che risultavano sempre un po scivolosi. Subito può non piacere, ma ci si fa l’abitudine (certo se vi siete innamorati delle morbide curve di Galaxy S6 Edge, questi spigoli non fanno per voi).

Teardown

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Come di consueto i colleghi di iFixit hanno fatto a brandelli anche il nuovo One M9 che si è rivelato praticamente irreparabile (o comunque con enormi difficoltà) con un voto di appena 2 su 10 (10 = riparabile facilmente).

Le viti che fissano il display al corpo del dispositivo sono posizionate sotto alla banda superiore nera che ricopre la porta IR, l’apertura sembra tuttavia piuttosto semplice.

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Le sorprese arrivano una volta arrivati alla scheda madre che è incollata al frame del telefono insieme ad una batteria definita “soffice” che sembra facile da danneggiare. Strana soluzione anche quella di saldare i cavi del vibratore direttamente alla motherboard. Praticamente nal caso in cui si debba sostituire la batteria, occorre smontare tutto.

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Proseguendo con la divisione dei componenti sono presenti numerose strisce adesive che rendono difficoltosa la separazione di alcune parti interne. Infine, la sostituzione del display è fattibile solamente accedendo “da sotto” senza effettuare quello che comunemente viene definito “scollo” da sopra che spesso non necessita dell’utilizzo nemmeno dei cacciaviti.

Insomma, è proprio il caso di dire “Don’t try this at home“.

Hardware

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HTC One M9 monta componenti degni di un vero top di gamma: primi tra tutti il processore Snapdragon 810, l’ultima CPU octa-core prodotta da Qualcomm con architettura a 64 bit composto da 4 core Cortex-A53 da 1.5GHz e 4 Cortex-A57 anch’essi a 1.5GHz. In realtà, questi ultimi A57 dovrebbero avere una frequenza di 2GHz ma, a causa del surriscaldamento del dispositivo, sono stati “underclockati”. Onestamente non faccio fatica a crederci dato che anche con una frequenza inferiore il dispositivo non è di certo dei più freddi dopo un utilizzo un po’ intenso. Tuttavia la colpa non va data tutta ad HTC, il problema del surriscaldamento è noto sullo Snapdragon 810, Samsung infatti non l’ha adottato e ha preferito un chipset proprietario.

Di seguito la scheda tecnica completa di tutte le specifiche tecniche:

Sistema operativo Android 5.0.2 Lollipop con interfaccia HTC Sense 7.0
Processore Qualcomm Snapdragon 810: 4 core Cortex-A53 a 1.5GHz e 4 Cortex-A57 a 1.5GHz
RAM 3GB DDR4
Memoria 32GB interna – espandibile con Micro SD fino a 2TB
Display 5″ Super LCD 3 – Vetro Gorilla Glass 4
Risoluzione Full HD 1920×1080 (440 ppi)
Fotocamera posteriore 20,7 MP – Dual Flash LED
Fotocamera anteriore 4 Ultrapixel
Batteria 2840 mAh
Dimensioni 144.6 x 69.7 x 9.61 mm
Peso 157 g
Connettività LTE Cat 4 – NFC – Bluetooth 4.1 – WiFi b/g/n/ac, HDMI MHL 3.0
– Giroscopio, Accelerometro, GPS, Barometro, Porta infrarossi
Tipologia SIM Nano SIM

Display

Il display di One M9 è il medesimo di One M8: stessa dimensione, stessa risoluzione, stessi PPI. Parliamo dunque di un pannello da 5 pollici Full HD con circa 440 ppi di tipo Super LCD 3 che si riconferma la migliore soluzione sul mercato nel suo genere (escludendo quindi gli Amoled) con colori molto simili alla realtà anche se a volte un po troppo chiari come il nero che, seppur riprodotto in maniera davvero ottimale, non è sicuramente perfetto e profondo come un pannello a LED; il tutto è ricoperto da un vetro Gorilla Glass 4. Ottimo l’angolo di visuale così come la vista sotto la luce del sole e il funzionamento del sensore di luminosità che gestisce in maniera eccelsa ogni condizione.

Complessivamente si ha un display di medie dimensioni ben risoluto con un alta densità di pixel che però, a mio avviso, avrebbe dovuto far calare di almeno 50/100€ il prezzo finale in quanto la concorrenza monta pannelli Quad HD (dunque più risoluti e più definiti) allo stesso prezzo.

Fotocamera

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Dal lancio del primo M7, le fotocamere dei top di gamma One di casa HTC sono state criticate nel bene e nel male da giornalisti, blogger, esperti di fotografia e altri ancora arrivando comunque alla stessa conclusione: buona, ma potrebbe fare di più.

Dopo due generazioni passate con una fotocamera da 4 Ultrapixel, HTC ha deciso finalmente di ascoltare gli utenti inserendo un sensore da ben 20 Megapixel: senza girarci troppo attorno, il risultato è purtroppo deludente. Le foto sono appena appena migliorate ma se si effettua uno zoom (che è comunque limitato a 4X da software) i dettagli si perdono e l’immagine diventa sgranata e piena di rumore. Gli scatti rendono abbastanza bene nelle situazioni di luce ottimali ma non si ottiene lo stesso comportamento in ambienti poco illuminati. Oltre a questo, in ogni fotografia si nota come una patina opaca che offusca l’immagine anche se il vetro è completamente pulito.

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Questo è un altro punto che dovrebbe far calare il prezzo del nuovo top di gamma di HTC: 749 euro per uno smartphone con una fotocamera scadente (sì, scadente) non sono accettabili.

Di seguito alcune foto scattate con HTC One M9.

La fotocamera frontale invece ha fatto un gran passo in avanti in quanto monta ora lo stesso sensore da 4 Ultrapixel che trovavamo sui precedenti M8 ed M7 come principale posteriore.

Parlando invece di registrazione video, HTC si conferma la migliore in assoluto per quanto riguarda la qualità dell’audio: i microfoni utilizzati riescono a incamerare l’audio in maniera perfetta anche in ambienti estremamente rumorosi come una discoteca.

Il software rimane comunque il migliore stock in circolazione e, pur non disponendo del sensore di profondità di One M8, si possono gestire una moltitudine di effetti tra cui Double Exposure, Fusione volti ed Elements.

Software

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HTC One M9 viene venduto con a bordo Android Lollipop 5.0.2 personalizzato con la nuova interfaccia Sense 7.0 che, pur non stravolgendo nulla rispetto alle precedente, introduce alcune interessanti novità. Se inizialmente appesantiva il sistema, a partire dalle ultime release (la 6.0 soprattutto) HTC Sense è diventata estremamente fluida e apprezzata da parte degli utenti nonostante modifichi quasi completamente l’interfaccia stock di Android; possiamo definirla la migliore interfaccia utente personalizzata.

Partendo dalla schermata di blocco dove troviamo l’icona del lucchetto leggermente modificata, si nota subito la nuova gestione delle notifiche introdotta la Android Lollipop implementata pari pari da HTC senza ulteriori personalizzazioni. Ancora presenti le Motion Gesture che consentono di accedere a Home, Blinkfeed o Lockscreen con doppio tap o slide verso determinate aree sullo schermo a display spento.

L’interfaccia della schermata home non è cambiata così come Blinkfeed; degno di nota invece il nuovo widget Sense Home: una griglia 4×2 organizzata in Casa e Lavoro dove, a seconda della nostra posizione, verranno visualizzate 8 tra applicazioni e cartelle differenti. Il tutto è ovviamente personalizzabile a discrezione dell’utente.

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L’App Drawer è ancora una volta in verticale ma non a sfondo nero. La griglia misura 4×5 ma è modificabile in 3×4; le applicazioni possono essere ordinate dalla A alla Z, in base alle più recenti utilizzate o in modo libero.

I pulsanti di navigazione sono rimasti invariati nella grafica ma possono essere modificati in icone, ordine e quantità dalle impostazioni e utilizzando i nuovi temi. Il multitasking è visualizzabile nel layout standard di Android Lollipop (elenco) o in quello custom di HTC (griglia).

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La barra delle notifiche ha subito qualche piccolo cambiamento grafico che la allinea alle nuove direttive dettate da Android 5.0. Ancora disponibili e personalizzabili i quick settings.

Lato “applicazioni” troviamo alcune interessanti novità in ambito multimediale a partire da un nuovo editor di foto accessibile direttamente dalla galleria dove troviamo una grande varietà di effetti ai quali HTC ci ha di recente abituato con qualche piccola ma interessante aggiunta che potete trovare negli screenshot di seguito.

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Grazie al Themes Store è possibile scaricare centinaia di temi realizzati da altri utenti HTC con personalizzazioni che variano dalle icone, ai wallpaper, ai suoni e tanto altro. Ognuno può dunque creare un proprio tema e pubblicarlo in rete per condividerlo con gli altri utilizzatori di HTC Sense.

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Novità anche per il controllo tramite IR che si unisce ora nell’applicazione Peel Smart Remote la quale, oltre a funzionare da telecomando, ci fornisce informazioni dettagliate sulla programmazione dei canali disponibili.

 

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Parlando infine di parte telefonica, non si riscontrano problemi. L’audio è ottimo sia in uscita che in entrata e il software è ben organizzato anche se, come sulla maggior parte degli smartphone al di fuori della serie Nexus, non è presente l’opzione “ID Chiamante” che ricerca nelle aziende registrare su Google (Maps) il numero chiamante se non presente in rubrica.

Complessivamente il software è stato molto alleggerito con un conseguente incremento di velocità e fluidità del sistema. HTC è stata fino ad adesso l’unica casa produttrice ad essere forse troppo fedele alla propria UI tanto da non modificarla nemmeno dopo l’introduzione di Lollipop che avrebbe dovuto dare una svolta a tutto; l’integrazione di Android 5.0 è stata di fatti un po’ scadente in quanto il material design praticamente non si nota: la Sense 7 non è altro che la Sense 6 con qualche piccolo ritocco e alcune funzionalità aggiunte (già disponibili tra l’altro sui dispositivi dello scorso anno aggiornati).

Batteria

 

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La batteria di One M9 misura ha una capacità di – soli – 2840 mAh che non soddisfa un fabbisogno intenso di una giornata lavorativa che inizia alle 8 e termina complessivamente a mezzanotte. Una breve ricarica verso le 20 è richiesta se si fa un uso medio/intenso.

Come su One M8, HTC rende disponibili due modalità di risparmio energetico: la prima standard consente di limitare l’utilizzo della CPU, la luminosità del display e della connessione dati senza stravolgere l’utilizzo dello smartphone, la seconda è estrema e rende One M9 quasi un semplice cellulare in bianco e nero con funzioni limitate all’indispensabile: Telefono, Messaggi, Email, Calendario, Calcolatrice e Orologio.

conclusioni

One M9 non ci ha convinto: lo abbiamo anticipato durante il Mobile World Congress, lo abbiamo ripetuto nel nostro editoriale e lo ribadiamo ancora una volta. Ottima la qualità costruttiva così come la scelta dei materiale, perfetto il software che gira in maniera estremamente fluida, ma questo non basta a giustificare il prezzo di lancio di 749 €. Il display non è obsoleto, ma non è in linea con la concorrenza che monta pannelli QHD (LG già da a un anno ad esempio), la fotocamera è di qualità scarsa e il surriscaldamento può dare problemi.

Onestamente spero che questo sia l’ultimo One di HTC, spero che questa serie termini e inizi qualcosa di nuovo, di veramente innovativo che riesca a sbalordirci. HTC deve riprendersi il mercato.

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