Ulefone Power: la recensione

29 Febbraio 201618 commenti

Sempre più spesso i nostri smartphone sono vittima di consumi troppo elevati e di batterie dalle capacità insufficienti, ed è così che sul web pullulano i commenti del tipo "ottimo telefono, ma non arriva a sera". Ulefone Power mira a mettere definitivamente la parola fine a questi problemi, e senza girarci troppo intorno, ci riesce eccome.

I bei tempi del Nokia 3310 che con un semplice ciclo di ricarica restava acceso anche una settimana sono ormai un lontano ricordo.
I cellulari hanno fatto salti da gigante in ambito tecnologico mostrando prestazioni hardware che fino a pochi anni fa sarebbero state considerate fantascientifiche, ma allo stesso tempo il settore autonomia non è riuscito a mantenere il passo e infatti gli smartphone attuali riescono, e neanche in tutti i casi, a riempire una singola giornata di utilizzo.

Le soluzioni al problema sono state finora mirate al semplice ampliamento della capacità della batteria, arrivando alla situazione odierna dove 3000 mAh sono considerati lo standard minimo, che però non sempre risulta essere sufficiente.
Ulefone ha voluto raddoppiare questo quantitativo proponendo un terminale da ben 6050 mAh e che permette finalmente all’utente di poter utilizzare liberamente lo smartphone senza paura di ricevere in tempi record la famigerata notifica “batteria scarica”.

Poco più sotto è disponibile un breve rundown delle specifiche tecniche, mentre per uno sguardo più approfondito è possibile consultare il seguente link che riporta alla pagina ufficiale di Ulefone Power.

Sistema Operativo Android Lollipop 5.1
Processore MediaTek MT6753, Quad-Core 1.3GHz
RAM 3 GB
Memoria 16 GB Interna, espandibili mediante scheda SD
Display 5.5″ FHD IPS
Risoluzione 1920×1080 pixel, 401 PPI
Fotocamera posteriore Sony IMX214 13MP
Fotocamera anteriore Omnivision OV5648 5MP
Batteria 6050 mAh
Dimensioni 155 x 77 x 9,5 mm
Peso 190 g
USB MicroUSB
Tipologia SIM Micro SIM (Slot 1), Micro SIM (Slot 2)

UNBOXING

Solitamente questa sezione viene ignorata semplicemente perché i telefoni analizzati presentano come unico accessorio il caricabatteria, ma fortunatamente questo non è il caso di Ulefone Power.
All’interno della confezione possiamo trovare:
Charger – dalla capacità di 3 Ah, permette di ricaricare rapidamente il dispositivo
Cuffie In Ear – la qualità è decisamente scadente, totalmente sconsigliate in qualsiasi contesto
Custodia – il materiale con cui è stata realizzata è il silicone, esteticamente non è certo il massimo, ma svolge il suo lavoro.
Cavo USB OTG – piuttosto raro da trovare in bundle con un qualsiasi dispositivo, in questo caso è un ospite gradito in quanto consente a Ulefone Power di trasformarsi in una power bank.

Design

Essendo stato progettato come battery phone, Ulefone Power si trova davanti un enorme ostacolo: il design. Creare un telefono accattivante e allo stesso tempo elegante è sinora risultato sempre molto difficile perché la voluminosa batteria intralcia notevolmente il raggiungimento dell’obiettivo appena citato.

Ulefone è invece riuscita a mettere insieme le due cose, realizzando uno smartphone dallo stile e dimensioni piuttosto simili ai concorrenti, il che è già di per sé un fantastico traguardo.
Per accontentare i più, Ulefone ha reso disponibile Power in tre colorazioni differenti: bianco, nero, e legno.
Personalmente ho trovato quest’ultima veramente molto bella e piuttosto unica, purtroppo il device in mio possesso è nero, la tonalità cromatica secondo me più anonima delle tre.

Andiamo a vederlo più da vicino.

front

La zona frontale del dispositivo presenta lo schermo da 5.5 pollici assieme al sensore di prossimità, di luminosità, l’obiettivo della fotocamera e il led di notifica.

I tasti capacitivi, serigrafati nella sezione inferiore, presentano un cerchio che funge da tasto Home (e che ricorda molto i vecchi modelli Meizu) affiancato dai tasti home e back. Il design molto minimale che li caratterizzata è apprezzabile ed elegante, così come la loro retroilluminazione molto lieve che li rende visibili giusto quanto basta.

Allo stesso modo non si può elogiare il led di notifica, che mostra una luce fievole e che raramente riuscirà a catturare l’attenzione dell’utente. Inoltre, sono disponibili solamente tre colorazioni: rosso, verde e blu.

Le cornici sono corpose lungo tutti e quattro i lati del terminale, in particolare attorno al display per cercare di mascherarne, in maniera fallimentare, la presenza.

Come ormai consuetudine con i dispositivi cinesi, ho trovato installata una pellicola protettiva che non è montata perfettamente. Ne è disponibile una extra all’interno della confezione.

back

La zona posteriore è realizzata in plastica e mostra una trama particolare che contribuisce a dare quel tocco di unicità a Ulefone Power. La back cover non è rimovibile in quanto il telefono è unibody.

Esplorando qua e la incontriamo, in ordine sparso, la fotocamera posteriore, il doppio led flash, lo speaker, il sensore di impronte e il logo Ulefone (in rilievo).

up

In questa sezione troviamo il jack da 3,5 mm. Lo spessore considerevole del terminale è dimostrabile già da questa prospettiva.

down

L’Ingresso Micro USB e il microfono sono gli unici elementi riscontrabili nella sezione inferiore del device. Nonostante attualmente non sia conveniente, avrei preferito che Ulefone si fosse adeguata al nuovo standard Type-C.

side2

A lato dello smartphone è presente il carrellino dove inserire le SIM, entrambe compatibili solamente nel formato Micro.
Il tray è ancora una volta quello che possiamo trovare su altri dispositivi orientali della stessa fascia di prezzo: al suo interno sono presenti due slot che permettono l’ingresso di due schede SIM oppure di una SIM e una micro SD.

Da questa angolazione e dalla prossima, è possibile notare a pieno l’ingente spessore dello smartphone, pari a ben 9,5 millimetri. La cosa non stupisce, vista la mastodontica batteria.
Considerando che abbiamo recensito device dallo spessore simile a quello di Power, ma con batterie dalla capacità decisamente inferiore, di colpo questi quasi dieci millimetri non sembrano poi così tanti.

side

Nel lato opposto, quello destro, troviamo il tasto Power, il bilanciere per la regolazione del volume e un tasto extra che permette di accedere rapidamente alla fotocamera.

Era da un po’ che non riscontravo questa caratteristica in un terminale, e se devo essere onesto, non sono contento di rivederla su Ulefone Power.
Il motivo principale è il posizionamento: troppo in alto per scattare comodamente fotografie in landscape e in più è facile confonderlo con il tasto power (e fidatevi che certamente prima o poi vi capiterà).

Display

Il display LCD con tecnologia IPS è della dimensione di 5.5 pollici, in risoluzione Full HD e con una densità di pixel per pollice pari a 401 (PPI), il tutto protetto da Corning Gorilla Glass 3.

La luminosità massima è nella norma, non particolarmente alta, ma neanche insufficiente e non ho riscontrato problemi d’utilizzo nelle giornate più soleggiate.
Purtroppo la stessa cosa non si può dire della luminosità minima, che ho trovato veramente troppo elevata, il che si traduce in un consumo generale più ingente e notevole affaticamento della vista in notturna.

front2

Il sensore di luminosità è un altro aspetto del terminale senza infamia e senza lode: svolge il suo compito in maniera mediocre, non è molto affidabile e ovviamente mostra occasionali errori di rilevazione.

Le resa cromatica è nel complesso buona, soprattutto per il nero molto vicino a essere un true-black. Allo stesso modo, buoni anche gli angoli di visuale.

 

Fotocamera

La fotocamera posteriore Sony IMX214 è la stessa che possiamo trovare su molti dispositivi cinesi dal prezzo intorno ai duecento euro e permette di catturare immagini fino alla risoluzione di 13 Mpx. Non si differenzia quasi per nulla dagli altri device con questa unità ottica, per cui ne condivide pregi e difetti: la qualità degli scatti non è eccelsa in caso di illuminazione scarsa, ma più che sufficiente con luminosità naturale molto elevata.
Il Led Flash, doppio, non aiuta minimamente in quanto altera i colori e non è ben sincronizzato con lo scatto.

Parlando invece di registrazione video, ancora una volta vi propongo due differenti test da esaminare:

 

In questo frangente, ho l’impressione che Power non sia a livello degli altri smartphone con Sony IMX214, in quanto la qualità dei video è sottotono. Certamente avrà a che fare con l’ottimizzazione software, per siamo costretti a sperare in miglioramenti futuri.

L’app Fotocamera in sé è la solita a cui ormai ci hanno abituato gli smartphone orientali, ossia una versione molto semplice e minimale.
Ulefone ha però aggiunto una piccola e interessante feature: la possibilità di scattare foto utilizzando il sensore d’impronte.
Basterà infatti appoggiare il dito qui sopra per avviare il processo di cattura della fotografia, molto comodo per chi è solito realizzare autoscatti.

Software

Ulefone Power, come ormai tutti i dispositivi cinesi, è dotato di Android Lollipop 5.1.
La buona notizia è che Ulefone ha promesso un aggiornamento ad Android 6.0 Marshmallow, la cattiva notizia è che le aziende cinesi sono tutt’altro che affidabili quando c’è da mantenere la parola data.
Chissà, magari Ulefone mi farà ricredere.

In attesa di vedere Marshmallow, andiamo ad analizzare la ROM Lollipop presente in quanto evidenzia alcuni tweak che migliorano enormemente l’esperienza d’uso.

La prima cosa che colpisce, non necessariamente in maniera positiva, è il launcher proprietario ULauncher. Scordatevi i livelli di personalizzazione a cui ci hanno abituato Nova, Apex e tanti altri, quello che troviamo preinstallato è molto spartano.
Infatti, permette giusto le operazioni più semplici e poco più, come creare cartelle, modificare le animazioni di transizione da una pagina all’altra (non è presente un drawer) e infine cambiare il tema.

Gli unici tre temi disponibili

Gestures. Ulefone Power sotto questo aspetto è probabilmente il top nella sua categoria, con tante diverse gesture a disposizione e con la possibilità di avviare un’app definita dall’utente.
Il riconoscimento a schermo spento è istantaneo e sempre perfettamente accurato.
Come ormai consuetudine, è presente il double tap to wake ed è perfettamente operativo.
È inoltre stato aggiunto un interessantissimo shortcut che riguarda il sensore di impronte, e che perciò per ora mi limito semplicemente a segnalarlo..

 

Lo spazio di storage è di 16 GB, che però si traducono in soli 12 GB utilizzabili dall’utente. In caso non dovessero risultare sufficienti, sarà possibile espandere la memoria mediante schede SD fino a un massimo di 64 GB. Per farlo, purtroppo, sarà necessario rinunciare alla funzionalità Dual Sim, in quanto la seconda SIM e la microSD condividono lo stesso slot.

storage

 

Per il resto tutto quello che possiamo trovare è esattamente ciò che è disponibile su Android Lollipop Stock.
Ultima nota da segnalare, ahimé negativa, è la mancanza di possibilità di modifica dei toggle della status bar, che oltretutto sono anche limitati nel numero e nelle funzioni presenti.

Multimedia

Nonostante a occhio possa sembrare che lo speaker si espanda in larghezza lungo tutta la sezione posteriore, in realtà solamente una piccola porzione di questo comprende l’unità audio. Il risultato finale è esteticamente molto gradevole.

In ogni caso, il volume dell’audio emanato dalla cassa è veramente molto alto e lo si può utilizzare come riproduttore musicale se non si hanno troppe pretese, considerato anche che la qualità è piuttosto buona. Per chiamate e notifiche è semplicemente perfetto, si riuscirà a sentire anche a grandi distanze.

Spostando l’attenzione sul lato video, quelli in risoluzione Full HD sono perfettamente riprodotti da Ulefone Power. Non è possibile dire la stessa cosa se andiamo a prendere in esame i video 1080p – 60FPS, che mostrano sporadiche incertezze durante la visione.
Filmati in 4k assolutamente non supportati.

Performance

Sotto la carrozzeria di Ulefone Power troviamo la solita, e noiosa, configurazione che ormai sembra essere diventata una costante tra i dispositivi cinesi di fascia media.

Come System-On-Chip troviamo MT6753 che è un octacore64 bit con otto core ARM A53 alla frequenza massima di 1.5 GHz, affiancato dalla GPU Mali T720 a 600 MHz e da 3GB di memoria RAM.
Probabilmente vi annoierò perché leggerete le stesse identiche cose che avrete probabilmente già letto in qualche recensione antecedente a questa.
Passiamo ora ai test.

Il primo banco di prova è il più classico dei classici: AnTuTu.
Per questa recensione, ho preferito ignorare completamente la vecchia classificazione di AnTuTu e focalizzarmi unicamente sulla nuova proposta dalla versione 6.
Come tutti i dispositivi con MT6753, le prestazioni della GPU lasciano a desiderare, e di conseguenza le sequenze grafiche sono veramente irriproducibili.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=9qq7xccNtPs

Punteggio finale: 38607

Il prossimo test è il Vellamo. Questo è suddiviso in tre prove: la prima, misura la capacità del telefono nella navigazione internet con l’applicazione Chrome, mentre le altre due riguardano più specificatamente il processore, testando la sua efficacia nel processing in single core e in multi core.

Passiamo ora a 3D Mark – Ice Storm Unlimited, che, per chi non lo sapesse, è un test dove viene riprodotta una complessa sequenza grafica 3D e il compito del device è quello di riuscire a visualizzarla al meglio.
Esattamente come tutti gli altri dispositivi che condividono lo stesso SoC, i risultati qui ottenuti sono piuttosto bassi.

Ice Storm Unlimited, 720P
Ice Storm Extreme, 1080P
Slingshot, 1440p

Passiamo ora la parola a PCMark, applicazione sorella dell’appena vista 3DMark, dove viene effettuato un test più generale del sistema, molto somigliante a quello eseguito da AnTuTu.

GeekBench 3 ha il compito di mettere alla prova la CPU e la sua capacità di calcolo single core e multi core. Qui è possibile notare la strategia di MediaTek in azione: migliorare le performance generali aumentando la quantità di core disponibili nello svolgere un determinato task.
Singolarmente, infatti, ogni core raggiunge un punteggio che è del 50% (circa) inferiore a quello di S5, mentre nel test multicore il risultato ottenuto è praticamente lo stesso, questo perché S5 è un quadcore, mentre MT6753 un octacore.

L’ultimo test, quello di Androbench, serve a misurare la velocità di lettura e scrittura della memoria del dispositivo.

Il test gaming reale mediante l’app GameBench non è stato effettuato in quanto il dispositivo non è pre-rooted e quindi non è possibile installare correttamente l’applicazione.
La buona notizia è che, avendo effettuato lo stesso test su UMi Iron Pro, il risultato finale è esattamente identico per entrambi i dispositivi:

Nel complesso, il gioco è piuttosto fluido, mantendendo all’incirca 30 FPS. Il problema sorge quando a schermo vengono mostrati effetti speciali che fanno drasticamente calare il framerate. Certo, sono situazioni che si risolvono in fretta, però comunque rovinano il gameplay e infastidiscono non poco.

Dopo tutti questi test e numeri, parliamo di esperienza d’uso reale e come effettivamente si comporta Ulefone Power.
Il semplice utilizzo dello smartphone per operazioni di poco conto, e mi riferisco principalmente a messaggistica, navigazione internet e altre app generiche, è sempre molto fluido, rapido e preciso. Scordatevi tempi di caricamento eccessivi, freeze, crash o quant’altro: Ulefone Power non mostra alcuna incertezza.
La stessa cosa non si può dire se utilizziamo giochi dalle esose richieste hardware, ma essendo Ulefone Power un telefono mirato all’utenza business, questo non si rivela essere un problema consistente.

 

Connettività

Il SoC MediaTek MT6753 presente su Ulefone Power permette di utilizzare due SIM sullo stesso dispositivo ed esclusivamente nel formato Micro. Nonostante io mi sia lamentato per questo aspetto nell’ultima recensione da me effettuata (UMi Iron Pro), ora mi devo ricredere perché ritengo essere necessario adattarsi allo standard tecnologicamente più evoluto, ed attualmente questo è il Nano.

Come già precedentemente accennato, la seconda sim e la scheda di memoria SD condividono il medesimo slot all’interno del carrellino, per cui siamo di fronte a un bivio: espandere la memoria oppure rinunciare alla funzionalità di Dual SIM.
Non mi stancherò mai di ripetere quanto segue: la doppia SIM e la possibliità di ampliare lo spazio di storage sono da sempre alcuni dei principali punti di forza dei dispositivi orientali, rinunciare a uno dei due equivale a tirasi la zappa sui piedi.

Ulefone Power supporta le seguenti frequenze:
2G – GSM 850 / 900 / 1800 / 1900 MHz
3G
 – 900 / 2100 MHz
4G – 800 / 900 / 1800 / 2100 / 2600 MHz
Ulefone Power supporta ufficialmente 4G a 800 MHz ed è senz’altro un’ottima notizia perché solitamente questa banda non è disonibile sugli altri dispositivi orientali.
La ricezione è di ottimo livello, lo switch tra le reti è molto veloce e la qualità del segnale è decisamente alta, permettendo così chiamate di ottima fattura anche grazie all’hardware di cui è dotato Ulefone Power, ottimo microfono e altrettanto ottima capsula audio.

Il GPS è a pari livello con gli altri smartphone MT6753. Affidabile, preciso e veloce nella navigazione: nessun problema riscontrato durante un tragitto standard effettuato con Waze.

L’ultimo aspetto da esaminare è quello riguardante la connettività WiFi. Nonostante Ulefone Power non soffra minimamente sotto questo aspetto, riuscendo sempre senza problemi a incanalare il segnale in entrata, purtroppo come tanti altri MT6753 la connessione WiFi verrà interrotta dopo lunghi periodi di standby del telefono. La buona notizia è che all’accensione sarà lo stesso terminale a riavviare la connessione a riattivarla, cosa che in altri dispositivi sarà necessario svolgere manualmente.
Ciò non vuole essere assolutamente una giustificazione: questo è un bug importante e che deve essere risolto al più presto possibile.

 

Autonomia

Senza dubbio l’elemento più importante della recensione visto che il telefono stesso si focalizza su questo aspetto.

Andiamo prima ad analizzare l‘hardware: una batteria Sony da 6050 mAh (dichiarati) accompagnata da un caricabatterie da 3A che permette una ricarica completa in solamente due ore.

Poco più sotto potrete trovare i risultati reali da me ottenuti negli ultimi dieci giorni di test.
Questi sono veramente strabilianti, in alcuni casi sono riuscito a ottenere ben tre giorni di autonomia, cosa che per altri smartphone definire utopia sarebbe un eufemismo.
Non posso certo negare che sono però stati giorni di incostante utilizzo dello smartphone, diciamo che realisticamente potrete ottenere all’incirca due giorni di uso intenso.
Mi sento di escludere in maniera categorica che sia possibile riuscire a ottenere i valori dichiarati tempo addietro da Ulefone, pari a ben sette giorni di attività, cosa assolutamente impossibile se non con un uso letteralmente sporadico del terminale.

Come ormai consuetudine, dopo i test reali è ora di analizzare il test che permette di standardizzare i risultati: PcMark.
L’app svolge un indeterminato numero di operazioni cicliche fino al raggiungimento del 20% di autonomia, e da lì si otterrà una stima piuttosto accurata della capacità della batteria e della sua durata.

Test con luminosità massima a sinistra, e minima a destra

Onestamente, da un telefono con una batteria colossale come questo, non mi aspettavo risultati inferiori. Tenete in considerazione che UMi Iron Pro, che io ho promosso a pieni voti in quanto ad autonomia, riesce a ottenere “solamente” cinque e nove ore, e qui otteniamo valori nettamente superiori.

 

SICUREZZA

L’unica misura hardware di sicurezza fornita da Ulefone Power è rappresentata dal sensore biometrico di impronte.
Per prima cosa, come ormai ci hanno abituato i telefoni più recenti, è sempre attivo e quindi non è necessario accendere lo schermo per poter passare al riconoscimento, così da velocizzare il processo di sblocco.

Spostando invece l’attenzione sul riconoscimento in sé, questo non è certamente dei migliori: nonostante l’accuratezza sia piuttosto alta, è lontano dall’essere perfetta e spesso saremo costretti a tentare la verifica più e più volte. La velocità si attesta intorno agli 0,5 e 1 secondi.

Una interessante feature proposta da Ulefone, e che onestamente non mi spiego come mai non sia ancora diventata mainstream, è la possibilità di associare un’azione ad ogni dito usato per la procedura di verifica.
Mi spiego meglio: associando ad esempio l’indice sinistro alla fotocamera, è possibile sbloccare il dispositivo e automaticamente avviare l’applicazione indicata. Avendo a disposizione, anche se non proprio comodamente, dieci dita possiamo abbinare fino a dieci combinazioni diverse.
La trovo una cosa veramente innovativa e spero che diventi al più presto lo standard.

 

Verdetto Finale

Nel mercato orientale i prodotti stanno praticamente diventando tutti uguali tra loro a livello di specifiche, è perciò diventato necessario trovare un aspetto particolare per differenziare il proprio terminale. C’è chi sceglie design, chi opta per sicurezza, che per prezzi più competitivi, e infine chi, come Ulefone, sceglie di fare dell’autonomia il suo punto di forza.

Sotto questo aspetto non si può che promuovere a pieni voti Ulefone Power che si dimostra completamente all’altezza del nome che porta, riuscendo a restare attivo per giorni, cosa che pochissimi altri smartphone possono vantare.

Ulefone Power non è solo questo, è anche un telefono generalmente molto fluido nell’utilizzo, la ROM è ben ottimizzata e i pochi tweak applicati da Ulefone, gestures principalmente, permettono un’esperienza d’uso decisamente gradevole.

Come al solito, la GPU a bordo non permette di riprodurre perfettamente i giochi 3D più complessi, ma indubbiamente Ulefone Power è orientato maggiormente verso il dovere, più che verso il piacere.

Se siete in cerca di un buono smartphone su cui poter fare sempre affidamento, Ulefone Power farà assolutamente al caso vostro.

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