ZTE Axon Elite: la recensione

2 Dicembre 201516 commenti

ZTE ha da poco reso disponibile la variante europea del suo Axon, chiamandola Axon Elite. Nonostante alcune modifiche non indifferenti alla scheda tecnica, ci troviamo di fronte ad un device di tutto rispetto con caratteristiche al top, che non ha nulla da invidiare ai concorrenti, presentando molte chicche interessanti. Scoprite con noi come si comporta in questa recensione.

Presentato all’IFA 2015 tenutosi a Berlino, ZTE Axon Elite è il top di gamma rivisto e corretto della serie Axon per il mercato europeo, inizialmente venduto nel nostro mercato unicamente tramite Ebay dal 24 settembre. La variante “madre” destinata unicamente negli USA prevedeva 4GB di RAM ed un display con risoluzione Quad HD, ma con la versione europea “Elite” ZTE ha rivisto il tiro, modificando leggermente il design, togliendo un GB di memoria RAM ed optando per il Full HD, aggiungendo il sensore di impronte digitali. Tutto di guadagnato, secondo noi!

unboxing

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La scatola, di cartone bianco si presenta sobria e con il frontale che ricalca il design posteriore del device, anche se appare piuttosto voluminosa a prima vista. Una volta aperta troviamo il nostro protagonista, non senza l’immancabile pellicola pre-applicata con le indicazione sulla posizione di tutti i pulsanti. Rimuovendolo dalla confezione, ecco arrivare il manualetto di istruzioni (in cui manca la nostra lingua, a cui è stato preferito l’ungherese) “impacchettato” insieme alla cartolina della garanzia in una piccola bustina sempre di cartone, e più sotto il cavo USB-Micro-USB, una comodissima spilletta per aprire il carrellino della sim con tanto guscio in gomma portachiavi, le cuffie in-ear di buona fattura e il caricabatterie da muro, con presa UK. Gearbest include anche l’adattatore ideale per le nostre prese elettriche, evitandoci qualunque problema di incompatibilità.

In generale la cura della confezione è buona, risultando anche elegante specie nella confezione della documentazione cartacea, nonostante un senso di spreco dello spazio a disposizione nella parte più bassa della scatola.

dispositivo

ZTE Axon Elite è sicuramente definibile con un phablet, visti i 5.5″ di schermo e le generose cornici. Il design che lo caratterizza è sicuramente qualcosa di particolare e visto raramente, se non per la scelta color “champagne“, l’unico disponibile, che a prima vista mi ha fatto leggermente storcere il naso, ma a cui ci si abitua in poco tempo; Nel frontale saltano subito all’occhio le griglie, poste ai due estremi del device, in cui sono posti gli speaker stereo.

E qui cominciano i primi problemi: gli speaker non occupano più del 10% dello spazio preso dalla griglia, e non sono stati posizionati centralmente, ma bensì sfalsati verso destra, e questo, specialmente quando si è in chiamata, mi ha causato e continua a causarmi problemi, costringendomi ad una ricerca del punto giusto che dura diversi secondi. Riguardo l’audio, ZTE ha inserito un chip dedicato per ottenere un’esperienza HiFi, che rende bene specialmente negli alti ed i medi, ma che causa uno sgradevole rumore di fondo gracchiante in presenza di suoni molto bassi.  Lo schermo IPS da 5.5″ è protetto da un vetro Corning Gorilla Glass 3 curvo (2.5D) molto piacevole al tatto, su cui è stato applicato un buon trattamento oleofobico. Poco più sotto sono presenti i tasti capacitivi fisici, retroilluminati di bianco, in cui quello centrale, l’unico indipendente, di forma tonda, ha anche funzione di led di notifica; Led molto semplice, non essendo purtroppo RGB quindi con il bianco come unica opzione di colore, illuminandosi a intermittenza quando saranno presenti nuove notifiche.

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Sul retro, invece, troviamo ben due materiali diversi: la pelle e l’alluminio. Due strisce di pelle, con tanto di cucitura, incorniciano i bordi superiore ed inferiore, lasciando all’alluminio (di derivazione aerospaziale ed utilizzato anche nei boeing 747, che dovrebbe aumentare la resistenza del 70% diminuendone il peso del 30%) il corpo centrale ed i bordi laterali. Il metallo è comunque molto delicato, nonostante le particolarità descritte, ed è molto facile rigarlo e/o trovare dei segnetti in seguito a piccoli urti (basta anche andare a colpire camminando un tavolo tenendo il telefono in tasca) come quello che si può intravedere nella foto soprastante, per cui ci sentiamo di consigliare una cover. La duo-camera (in stile di quella proposta da HTC gli scorsi anni), il flash con doppio tono, il logo della casa madre ed il sensore di impronte digitali completano il quadro. Il corpo è leggermente ricurvo verso i bordi laterali, rendendolo instabile quando appoggiato su un piano e difficile da utilizzare di conseguenza a causa dei continui movimenti, costringendo a riprendere in mano il device. Sui lati ci sono solamente i pulsanti per l’accensione a destra, ed il rocker del volume e il carrellino delle sim a sinistra, il classico jack da 3.5mm nel bordo superiore accompagnato dal microfono per la riduzione del rumore, mentre quello principale si trova in basso insieme alla porta micro USB. Il phablet è Dual Sim (per la precisione di tipo dual SIM dual stanby), con un’ottima ricezione anche al chiuso o in luoghi con scarsa qualità del segnale. ZTE ha deciso di concedere all’utente la possibilità di utilizzare le due SIM oppure di utilizzarne una sola e inserire una microSD fino a 128GB per l’espansione di memoria nel secondo slot.

Display IPS LCD 5.5″ Full HD (1920x1080px, 401 ppi), 72.2% rapporto screen to body, vetro Corning Gorilla Glass 3
Processore Qualcomm MSM8994 Snapdragon 810 octa-core (Quad-core 1.5 GHz Cortex-A53 & Quad-core 2 GHz Cortex-A57)
GPU Adreno 430
RAM 3GB
Memoria 32GB espandibili fino a 128GB (utilizzando lo slot SIM 2)
Fotocamera posteriore 13 MP + 2MP (Dual camera), 4K, dual-LED flash
Fotocamera anteriore 8 MP
SIM Dual SIM (Nano-SIM, dual stand-by)
Dimensioni 154 x 75 x 9.3 mm
Feature Wi-Fi 802.11 b/g/n, Bluetooth 4.0, Radio, GPS, NFC, sensore di impronte digitali, accellerometro, giroscopio, compasso, sensore di prossimità
Batteria 3010 mAh (non removibile) con supporto al Qualcomm Fast Charge 2.0
Sistema Operativo Android 5.0.2 Lollipop
Valore SAR 0.170W/kg alla testa, 0.491W/kg al corpo

Componenti al top quelli che muovono lo smartphone, tra cui spicca lo Snapdragon 810, processore di cui tutti conosciamo la travagliata storia. Le temperature raggiunte da questo SoC sono infatti problema ben noto e serio, ma nell’Axon Elite viene domato molto bene, infatti lo smartphone non scalda mai oltre i 40°C la scocca, neppure stressandolo con giochi 3D pesanti mentre lo si ricarica, ovvero quella che teoricamente è la situazione di maggiore criticità termica. Per ottenere questo risultato, la casa madre ha deciso di disabilitare due dei core più prestanti, gli A57 @2.0GHz, che non entrano mai in funzione. La potenza che viene a mancare non si fa rimpiangere, in quanto il compromesso così ottenuto è sicuramente eccezionale, con un funzionamento fluido in tutte le situazioni e prestazioni termiche più che accettabili.

display

Il display è un IPS LCD da 5.5 pollici con risoluzione Full HD (1920×1080 pixel) e 401ppi di densità,protetto da un Gorilla Glass 3 curvo sui bordi, ovvero il cosiddetto “2.5D“. La luminosità massima è molto alta, i colori sono brillanti e ben riprodotti (anche se come ben sappiamo il nero di un IPS non sarà mai come quello di un AMOLED), la leggibilità sotto la luce diretta del sole è ottima e l’angolo di visione laterale sfiora i 180° mantenendo inalterata la qualità dell’immagine. Nelle impostazioni troviamo anche alcune opzioni dedicata alla taratura del display, con le quali possiamo scegliere fra tre possibilità la saturazione colore (normale, colorful o gorgeous, quest’ultima, la mia preferita, fa brillare i colori) e la temperatura, arrivando ad avere così un’immagine più calda o più fredda.

Fotocamera

La fotocamera è dotata di due sensori posteriori, rispettivamente da 13MP con apertura focale F1.8 e 2MP F1.0 a F8.0 ad apertura regolabile, ed una anteriore da 8MP per i selfie. La scelta di questa “duo camera” posteriore, che ricorda tanto quella di HTC One M8, è stata fatta per permettere alla camera secondaria di raccogliere maggiori informazioni e dettagli, che si vanno poi ad aggiungere a quelli catturati dal sensore principale. Negli scatti normali si sente poco l’aggiunta di informazioni, ma nella modalità “bokeh” (ovvero quello in cui c’è il soggetto a fuoco mentre lo sfondo viene sfumato) si possono ottenere immagini davvero di qualità eccellente e che lasciano a bocca aperta se riguardati successivamente.Senza titolo-2

Nel complesso, le foto scattate durante il giorno sono di buona qualità, anche se non si possono assolutamente paragonare ai livelli di eccellenza raggiunti dal top di gamma di LG, il G4, ovvero quello che probabilmente è il miglior smartphone attualmente disponibile a livelli di ottica, mentre quelle prese con condizioni di scarsa luminosità lasciano il tempo che trovano. Fotocamera anteriore che si fa apprezzare, nonostante soffra degli stessi limiti di quella posta sul retro del phablet.

L’interfaccia è semplice ma ben disegnata, e le opzioni presenti sono quelle classiche. Molto ben riuscita e completa la modalità di scatto manuale, nella quale si possono regolare una valanga i parametri, oltre ai classici ISO. Presenti anche la modalità panoramica, quella per gli scatti in movimento, una per il time-lapse e gli slow motion.

software

Lo ZTE Axon Elite ha a bordo Android 5.0.2 Lollipop, personalizzato dalla casa cinese con il nome di MiFavor UI, in versione 3.2, che mi ha piacevolmente sorpreso sia per quanto riguarda la personalizzazione sia per le funzioni disponibili. Come buona parte della UI che nascono in oriente, trae ispirazione della famosa MIUI, da cui prende anche alcune caratteristiche molto conosciute come ad esempio l’utilizzo di un launcher senza app drawer, un app di “gestione tecnica” e una dedicata alla sicurezza. Il tema dominante (o “accent color”, se preferite) è l’oro, che si contrappone ad grigio molto scuro

Launcher molto semplice, che permette di scegliere lo stile delle icone, il wallpaper e relativa sfocatura o il colore che preferite per lo sfondo, l’animazione di scorrimento tra le pagine con uno swipe dal basso verso l’alto, ma a cui però mancano ad esempio la possibilità di ordinare le app alfabeticamente oppure la possibilità di usare icon pack di terze parti.

Il software è ancora in evoluzione, tanto da aver ricevuto ben 3 update nelle ultime settimane, tutti volti all’aggiunta/miglioramento/ottimizzazione del pacchetto, ma non senza passi falsi, come ad esempio l’update b03 che causava random reboots del phablet, fino a renderlo quasi inutilizzabile. In questa spiacevole situazione si è anche delineata la cattiva assistenza fornita dalla casa madre nel nostro paese, con scarsa attenzione sui social ai nostri messaggi e senza dare risposte tramite gli appositi canali di supporto. In pochi giorni un nuovo aggiornamento ha risolto il problema, ma l’accaduto ci ha lasciato sicuramente l’amaro in bocca.

In generale si può comunque dire che è un lavoro ben fatto quello di ZTE, ma ora poniamo attenzione su alcune delle caratteristiche software più rilevanti dell’OS.

modalità di sblocco

Curiosamente ci sono ben tre modalità di sblocco “fisiche” disponibili, oltre alle classiche presenti da sempre nel robottino verde che tutti conosciamo: quella tramite impronta digitale, quella tramite la propria voce e quella tramite la scansione della retina.

Nota di merito per il lettore di impronte: molto veloce e preciso se si hanno le mani pulite, il riconoscimento avviene in pochissimo tempo, anche se in caso di presenza di sudore o sporco sulle dita molto spesso non riesce a leggere correttamente e restituisce una breve vibrazione che indica di riprovare. Lo sblocco tramite la “scansione della retina“, o come lo chiamo io “alla 007” non è una vera e propria lettura della retina ,purtroppo, ma sfrutta la fotocamera anteriore per leggere le vostre caratteristiche facciali nella zona oculare (distanza degli occhi, colore, sopracciglia, ecc ecc) e di conseguenza sbloccare lo smartphone dopo aver richiamato la funzione con uno swipe in basso dalla lockscreen. Molto figo la prima volta, con un menù dedicato con grafiche accattivanti e “high tech”, ma scomodissimo e lento, a meno che non vogliate fare qualche volta gli sboroni di fronte agli amici. Il riconoscimento vocale, invece, è un flop senza messi termini: lo sblocco non avviene praticamente mai nonostante vari cicli di apprendimento, e dopo poco l’ho disattivato senza rimorsi per la frustrazione.

app/Suite tuttofare

Sono due le app “tuttofare”: Mi-assistant e Buckup&Restore.

La prima è dedicata alla sicurezza e alla pulizia del device, ed piena di features utilissime:

  • la tecnologia di scansione e protezione del pluripremiato e amatissimo antivirus Avast, con il pregio di non essere invasivo come l’app originale su piattaforma mobile
  • un sistema di pulizia della RAM dalle app che non sono più in utilizzo
  • un sistema di pulizia di tutti i file di “spazzatura”, ovvero la cache delle app, i residui di vecchie installazioni e molti file inutili
  • uno “spazio-cassaforte” nel quale, ben protetti da password, potrete conservare tutto ciò che non vorreste sia visto se qualcuno dovesse avere accesso al vostro Axon Elite
  • un “software manager”, con il quale è possibile disinstallare molte delle app pre-installate, controllare e modificare i permessi a cui tutti le applicazioni hanno accesso, monitorare cosa sta girando in background, quanti processi utilizza e quanto spazio in RAM sfrutta
  • bloccare l’accesso a qualsiasi software voi vogliate con un pin-code o un pattern

La seconda, invece, viene incontro a chi ha una paura smodata di perdere i propri dati ed è una delle funzioni più richieste da anni da parte degli utenti del robottino verde a Google: il backup non solo dei classici dati (sms, registro chiamate, impostazioni, sveglie, contatti, ecc ecc) ma anche delle applicazioni e dei rispettivi dati in modo nativo e senza necessità del root! La comodità e la gioia nel vedere tutto tornare al proprio posto esattamente come lo si era lasciato prima di un factory reset finora era garantita solo dai permessi di superuser e app come Titanium Backup, mentre ora con questo semplice software è possibile ottenere lo stesso risultato in pochi tap, con anche un bel risparmio di spazio grazie all’algoritmo di compressione integrato.

batteria

La batteria da 3000mAh si comporta egregiamente, portandomi fino alla fine della serata senza grossi problemi. Nel mio utilizzo tipico di queste settimane di test (sveglia alle h4:00, turno di lavoro fino alle 14:00 in zona con pessima ricezione e in cui qualsiasi telefono va spesso in ricerca segnale, e in seguito utilizzo medio/intenso fino alle 21/22, la carica residua si attestava su un dignitoso 10/15%, con 4h30 circa di schermo acceso. L’unica impostazione di risparmio energia attiva è l’auto-regolazione delle frequenze della cpu, ma non mancano una long-standby mode per quando si deve correre ai ripari e non si può caricare il device, la possibilità di predefinire se durante la notte il telefono deve attivare il risparmio, se deve andare in modalità aereo oppure spegnersi per poi riaccendersi ad orari preimpostati e scelti dall’utente.

conclusioni

Lo ZTE Axon Elite è sicuramente una bella sorpresa, probabilmente passata in sordina rispetto a concorrenti più pubblicizzati. Un temibile concorrente per qualunque top di gamma sul mercato, e che potremmo sicuramente considerare come il vero rivale del “flagship killer” One PlusTwo. Ulteriori sviluppi e affinamenti del software non potranno che mettere una marcia in più a questo phablet, che non può che far ricredere anche il più scettico dei critici, specialmente al prezzo a cui viene proposto da Gearbest.

ZTE Axon Elite è disponibile al prezzo esclusivo e promozionale di soli 309 € su Gearbest, shop che ci ha fornito il device e che merita una menzione particolare per rapidità di consegna (meno di 7 giorni dalla partenza della spedizione in Cina alla consegna in Italia!) e cura dell’imballaggio.

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