Niente da fare: ci sono state aspre proteste, discussioni, ripensamenti, è persino cambiato il ministro, ma come spesso succede, in Italia alcuni provvedimenti volti alla difesa di determinati orticelli vanno approvati senza se e senza ma, nonostante da più parti ne venga evidenziata senza tema di smentita l’assurdità e l’anacronismo. Come avrete capito, l’aumento delle tariffe dell’equo compenso non ci è piaciuto nemmeno un pò.
Equo compenso, Paoli torna all’attacco: “I produttori devono pagare”
Continua a far discutere il possibile adeguamento dell’equo compenso, di cui parlammo qualche tempo fa, che porterebbe a un aumento dei prezzi finali di smartphone e tablet. Le numerose proteste sorte in rete riguardo le modalità dell’adeguamento hanno spinto il Ministro Bray a richiedere un supplemento d’indagine, ma a difendere a spada tratta il provvedimento è ancora il presidente SIAE, e famoso cantautore, Gino Paoli.
Equo compenso: Paoli difende gli aumenti, Altroconsumo lancia una petizione
L’adeguamento dell’equo compenso a una più che discutibile media europea che porterebbe al rialzo dei prezzi di supporti registrabili e dispositivi atti alla registrazione ha suscitato e continua a suscitare molte polemiche: Altroconsumo ha deciso di intervenire con una petizione, mentre il presidente SIAE Gino Paoli prova a difendere la scelta.