Steve Wozniak ha intentato una causa contro YouTube. Secondo Bloomberg, il co-fondatore di Apple afferma che i truffatori usano spesso il suo nome per indurre le persone in numerose trappole e sostiene che la società ha costantemente ignorato le sue richieste di abbattere questi pericoli.
WhatsApp conferma di essere l’applicazione di messaggistica istantanea più amata dai truffatori che fanno leva su tale mezzo per diffondere le loro “iniziative”.
WhatsApp si conferma l’applicazione di messaggistica istantanea più amata non solo dagli utenti ma anche dai truffatori che sfruttano un simile mezzo per diffondere le loro “iniziative”.
WhatsApp continua ad essere la meta preferita di hacker e truffatori che, ormai con pochissima fantasia, tentano di raggirare la fascia d’utenza più sprovveduta.
WhatsApp sembra aver letteralmente invaso il Google Play Store. Non tutti ve ne sarete accorti ma, negli ultimi giorni, le applicazioni che richiamano il noto servizio di messaggistica istantanea vengono fuori come funghi.
Milioni di volte vi sarà capitato di visualizzare messaggi relativi alla disponibilità di pseudo aggiornamenti software per lo smartphone che, nel concreto, rappresentavano alcuni fra i più classici raggiri ai danni degli utenti.
WhatsApp, ancora una volta, torna a far parlare di sé per via di una nuova truffa che chiama direttamente in causa il noto brand Ferrero.
WhatsApp è ancora il canale comunicativo prediletto per veicolare una di quelle truffe “evergreen” che, in questi giorni, sta tornando alla ribalta.
WhatsApp, in questi giorni, ha fatto molto parlare di sé in virtù dell’introduzione degli aggiornamenti di Stato con sfondo colorato. Prevedibilmente, qualche cyber – burlone ha pensato bene di cogliere la palla al balzo per “infinocchiare” gli utenti più sprovveduti.
WhatsApp è un nome che, con estrema facilità, associamo a raggiri e tentativi di phishing che, da tempo immemore, affollano questo diffusissimo servizio di messaggistica istantanea.
3 Italia, tramite i propri canali social, ha informato i propri clienti di una truffa messa in atto da parte di alcuni finti funzionari della stessa 3 che promettono rimborsi da parte dell’azienda, mirando a carpire i dati delle carte di credito delle vittime.