Spesso siamo abituati a vedere dei cambiamenti a livello estetico ogni qualvolta aggiorniamo il nostro device alla versione più recente del sistema operativo Android. Ma spesso, quelle novità più interessanti sono quelle “sotto il cofano”, che tendiamo spesso ad ignorare perchè troppo nascoste per essere analizzate. In Android N, oltre alla solita introduzione di nuove API e delle ottimizzazioni, troveremo molto probabilmente una novità che si potrebbe dimostrare utile per tutti gli appassionati di modding.
Stando a quanto riportato nelle scorse ore, Google starebbe studiando una nuova versione del bootloader, ovvero per l’utilità di avvio dello smartphone, in grado di ricevere ROM attraverso la connessione Wi-Fi a nostra disposizione al momento. Ad alimentare questa voce, che fin ora non era mai giunta agli occhi degli appassionati del robottino verde sarebbe stata una foto trapelata in rete nelle scorse ore.
La foto in oggetto, riportata qui di seguito, ritrae un Motorola Moto G di terza generazione con a bordo una nuova versione del Bootloader che riporta chiaramente la possibilità di connettere il device ad una qualsivoglia rete Wi-Fi direttamente dalla recovery. Tutto ciò è possibile grazie alla presenza della nuova stringa di comando Fastboot TCP, che andrebbe a sfruttare appunto il protocollo TCP, ovvero quell’insieme di norme che regolano lo scambio di dati tra host e server di tipo internet oriented, quindi funzionante solo in caso di connessione stabilita, e dotato di meccanismi di acknowledgement e checksum, al fine di una corretta ricezione del pacchetto e del successivo controllo dei dati grazie al controllo del codice md5 da parte dell’ultimo meccanismo enunciato precedentemente.
Questa novità, che dovrebbe arrivare con ogni probabilità nel corso dei prossimi mesi con l’avvento di Android N, permetterà a molti appassionati di modding, per via delle applicazioni che l’introduzione di questo protocollo potrebbero portare anche sulle custom recovery o per altri strumenti di questo genere, di salvare ad esempio device brickati per batteria scarica o per altre motivazioni semplicemente effettuando il fastboot del device attraverso la comune rete Wi-Fi.