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Android One riparte dall’India con una regolamentazione migliorata

Qualche tempo fa Google aveva cercato di ampliare la presenza di smartphone nei paesi in via di sviluppo attraverso il progetto Android One. Questo, avvalendosi di partner del calibro di Karbonn e MediaTek, proponeva agli abitanti di paesi sottosviluppati di avvalersi delle funzionalità internet attraverso smartphone ultra-economici, ma con della componentistica hardware di buon livello.

Sebbene il progetto Android One avesse tutte le carte in regola per farsi agevolmente strada nei mercati smartphone di paesi come Birmania ed India, non si ha avuto il risultato da tutti sperato. Infatti, le vendite non sono state mai eccellenti, facendo cadere questo progetto di Google nel dimenticatoio.

Oggi, a più di un anno di distanza dalla presentazione ufficiale del progetto Android One da parte di Google, avvenuta durante il Google I/O 2014,si torna a parlare di nuovi dispositivi in dirittura d’arrivo. La mission di questi device è quella di far tornare Android One agli onori della cronaca, facendo resuscitare e poi successivamente spiccare il volo a questo progetto, il quale si è sempre dimostrato interessante per via delle specifiche hardware e del costo degli smartphone che proponeva. Con ogni probabilità, il compito di far risorgere Android One sarà assunto dalla compagnia indiana Lava International, la quale dovrà conquistare il popolo del proprio paese attraverso dispositivi dall’elevato rapporto qualità/prezzo.

Per far ciò, Lava potrà molto probabilmente scegliere di seguire nuove linee guida, le quali saranno annunciate da Google durante i prossimi mesi. Infatti, uno dei principali motivi per cui il progetto Android One non è riuscito a prendere quota è sicuramente dovuto alle rigide imposizioni della compagnia di Mountain View, che aveva fissato delle caratteristiche tecniche guida da seguire in modo esemplare, come quelle che riguardano prezzo, processore e display. Nei prossimi mesi potremmo però assistere alla discesa in campo di partner come Qualcomm, che aiuterebbero davvero tanto la causa di Android One, per via dell’elevato appeal di cui godono.