Quando durante l’IFA a Berlino Samsung ha ufficialmente presentato il suo nuovo Galaxy Note 2, molti hanno storto in naso quando è stato scoperto che con l’aumento delle dimensioni dello schermo la risoluzione del display anzi che rimanere uguale (o addirittura aumentare) è calata, passando da 1280×800 a 1280×720. Tuttavia nonostante la risoluzione inferiore, la casa coreana ha apportato miglioramenti al nuovo schermo, fra cui spicca sicuramente l’adozione di una nuova matrice non-PenTile.
Nonostante la densità di pixel sia ovviamente minore (267 contro i precedenti 286 ppi), i ragazzi di GSMArena grazie a test approfonditi hanno notato che la nuova matrice permette una visualizzazione migliore dei contenuti e una migliore nitidezza delle immagini, vediamo le foto al microscopio:
Anche se ancora non si tratta di una matrice RGB e quindi vengono utilizzati pixel condivisi, è un netto miglioramento rispetto alla classica matrice PenTile degli AMOLED. In particolare il subpixel blu è stato reso più grande in quanto è quello che si consuma più velocemente in questo genere di schermi; tuttavia nonostante le dimensioni maggiori non viene peggiorata l’accuratezza dei colori. Vediamo ora una comparativa con altri schermi:
Come possiamo notare è migliorata anche la visualizzazione del colore bianco e il display è nettamente più luminoso del Galaxy S III.
In conclusione, anche se la risoluzione è stata leggermente abbassata (80 pixel in meno), lo schermo del Galaxy Note 2 offre:
- Rapporto migliore (16:9 contro il vecchio 16:10)
- Matrice migliore e soprattutto non-Pentile
- Migliore luminosità
- Migliore nitidezza delle immagini
- Superficie aumentata del 2%
Anche se all’inizio molti erano scettici, senza dubbio Samsung ha svolto un ottimo lavoro, migliorando il display del primo Galaxy Note che era comunque ottimo.