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HTC Desire HD – Cosa và, e cosa non và

Vorrei parlare un pò meglio del terminale attualmente più discusso sulla scena degli smartphones. In rete si leggono pareri molto discordanti, in particolare sulla qualità dell’assemblaggio, e sulla durata della batteria. Ma andiamo con ordine, cominciando a parlare della parte hardware, che è quella che più impressiona.

Hardware

Il telefono è costituito da uno chassis unibody in alluminio, e l’impressione di estrema robustezza che offre è veramente notevole. Inoltre il design molto curvato della back cover offre una sensazione di leggerezza in mano, nonostante le dimensioni al limite dei criteri ergonomici. L’impugnatura è decisamente piacevole, e se all’inizio sembra veramente imponente, una volta in mano si ha l’impressione che in realtà non sia poi molto più grande di un 3,7″. La costruzione e l’ergonomicità battono di gran lunga tutti gli altri concorrenti, in particolare il super-plasticoso GalaxyS, e il geometrico iPhone 4.

Gli unici punti critici che hanno già fatto molto discutere, sono le due plastiche removibili che coprono rispettivamente l’alloggiamento della batteria e il vano inferiore per la simcard e la microSD. In effetti, in fase di unboxing, lasciano alquanto perplessi per gli accoppiamenti non troppo precisi. Ricordiamoci comunque che si tratta di parti plastiche, con finitura in teflon, e quindi molto resistenti all’usura.

Gli unici tre tasti fisici, sono il bilanciere per il volume, e il tasto di standby/accensione, entrambi con il giusto feedback di pressione. Un piccolo appunto andrebbe fatto al bilanciere del volume, talmente poco in rilievo che spesso e volentieri risulta difficoltoso da premere, ma sopratutto non offre alcuna indicazione tattile di che cosa state facendo al volume. Certo, giova al design nel suo complesso, ma si perde molta usabilità.

La zona del flash led è molto riparata, da una sagoma di plastica, mentre l’obiettivo della fotocamera è protetto solo da un’anellino, anch’esso in alluminio brunito. Decisamente molto esposta quindi è la superficie di copertura dell’obiettivo, ma sinceramente ho seri dubbi che a qualcuno venga in mente di appoggiarlo su superfici che danneggerebbero molto prima tutto il resto del corpo telefono.

Discutibile è la posizione del jack audio, ossia in basso a fianco della porta microUSB. Certo che estraendo il telefono a testa in giù dalla tasca, ve lo trovate dritto sul palmo della mano, ma se considerate che finora tutti i lettori mp3 lo hanno sempre avuto sopra… suona come una strana controtendenza. E’ chiaro che è una scelta dettata da esigenze di spazio, vista la maggiore complessità della parte superiore dello smartphone.


Il display è il punto forte, e anche il punto su cui si discute moltissimo per via della risoluzione e della tecnologia. Trattasi di un superLCD da 4,3″, con una risoluzione già vista su pannelli da 3,7″: 800×480 pixel. A tal proposito vorrei chiarire un paio di punti:

La fotocamera sembra invece fare molto fumo e poco arrosto. Pare che la soppressione del rumore in condizioni di illuminazione non ottimale, sia praticamente inesistente. Ok, ha un sensore da 8 Megapixel, ma il disturbo che si crea nelle foto è veramente notevole. Certo che in una splendida giornata di sole, vi vengono dei panorami paragonabili a quelli di una discreta fotocamera digitale. Interessanti alcune funzioni e modalità di scatto, di cui vi parlo nella parte dedicata al software.

La totale assenza di una trackball, o di un trackpad ottico non si fa sentire su un display di queste dimensioni. Anche perchè sono state implementate delle funzioni di selezione del testo molto più veloci della selezione con puntamento.

I tasti touchscreen hanno un feedback immediato e preciso, e sostituiscono egregiamente quelli fisici del predecessore Desire. Nexus One ad esempio non ha la stessa sensibilità, che però a volte salva da pressioni involontarie.

Il comparto audio è abbastanza discutibile: a fronte di una potenza e purezza audio in auricolare grazie al processore Dolby Mobile, si ha un debole e scadente audio con lo speaker integrato. Non solo, se collegato a delle casse esterne, la potenza che si sente negli auricolari si perde magicamente nel nulla. Sembra un pò un lavoro fatto a metà, visto che le suonerie di notifica risultano sempre troppo basse.

La vera nota dolente di questo dispositivo è la batteria. Decisamente sottodimensionata rispetto alle esigenze dell’hardware, non consente di arrivare comodamente a fine giornata, a meno che non utilizziate il device al minimo delle sue potenzialità. E per minimo, intendo poca/nullo traffico dati, zero bluetooth, zero GPS, luminosità media, wi-fi spento. Dispiace dirlo, ma avrete una grossa delusione quando dovrete cominciare a vivere la vostra giornata in base alle possibili fonti di approvvigionamento energetico. Quindi dichiaro un EPIC FAIL per HTC, su questo fronte.

Software

E qui sono cazzi acidi. La nuova Sense 2.0 è uno spettacolo per le molteplici funzionalità aggiunte alla piattaforma originaria Froyo, ma è decisamente acerba per essere definita stabile. Vi elenco alcuni punti a favore, e poi alcuni bug in cui sono incappato in qualche giorno di utilizzo:

E ora veniamo alla parte dedicata ai vari problemucci software.

In definitiva trovo che sia un prodotto decisamente migliorabile con pochi accorgimenti in ambito software, di ottima qualità a livello di costruzione, ma comunque molto distante dalla Google Experience offerta su altri devices. Compratelo, farete sicuramente un gran figurone con i vostri amici iPhonari, ma dovrete convivere con i difetti che ho descritto sopra. Sempre ammesso che HTC non si impegni una volta per tutte a rivedere un pò il suo pesante intervento software.

Spero di aver detto tutto, e soddisfatto le curiosità di tutti gli interessati all’acquisto. In caso contrario, siete liberi di cercare altre recensioni su Google.

;)