Originariamente inviato da
Cecco1970
I permessi di root consentono l'interazione con i file di sistema, indispensabile per funzioni "evolute" di alcune app...fino a qui teoricamente ci sono pochi rischi se l'interazione con i file di sistema è lasciata completamente alla app (in teoria lo sviluppatore sa bene come si comporta su di loro prima di pubblicarla)...
Il vero rischio è quando si alterano gli stessi file di sistema manualmente, ossia quando si modificano gli stessi script con un editor che ne condizionano il comportamento e ci vuole poco a ritrovarsi disfunzioni ..anche un banale invisibile spazio di troppo nel testo di uno script potrebbe "dirottare" il sistema ad un briccaggio ...ovviamente la casa costruttrice non risponde delle nostre incaute manovre (ma non sempre, alcune case riconoscono la garanzia comunque).
Non so poi quali altri pericoli possano esserci, ma questo è sufficiente per briccare involontariamente e giustificare le scelte delle case costruttrici.
Android consente attraverso i permessi funzioni e personalizzazioni particolari, ancor più se sblocchi anche i bootloader in cui l'interazione diventa più invasiva e quindi più rischiosa..con questa "disciplinare" della scadenza della garanzia si mette di fronte all'utente una certa coerenza prima di agire in merito in maniera avventata.
Senza questa "risonante informazione" un utente inesperto e avventato potrebbe fare errori/banalità con eccessiva leggerezza e il lavoro dei servizi di assistenza aumenterebbe, ma soprattutto eventuali briccaggi di chi ignorerebbe questa potenzialità di danno.
Di fronte a questo conseguente disservizio (invalidità garanzia), l'utente con un minimo di coerenza è portato a recepire informazioni per i propri interessi che in tal caso potrebbero significare spese extra (l'assistenza te lo ripara a pagamento...in teoria), quindi normalmente si è tenuti a "prendere un patentino" che all'atto pratico è la semplice informazione di di ciò che è annesso ai permessi di root...ma la cosa non essendo riscontrabile e rimanendo una decisione dello stesso utente lascia i suoi rischi all'utente stesso.
Di per se non è un sicurezza estrema per l'utente, mentre per le case costruttrici sì perchè taglia alla fonte la responsabilità e lavori gratuiti extra..
L'incongruenza più grave però è che se un device ha un difetto hardware o comunque non risalente dai permessi di root, forse la casa costruttrice potrebbe avvalersi dell'invalidità della garanzia per far pagare una riparazione anche se non procurata da una personale azione avventata.
D'altro canto un briccaggio irreversibile con i soli permessi di root non so se esiste (finchè i bootloader sono bloccati c'è un bel margine di sicurezza dall'irreversibilità), quindi, in caso di problemi non derivanti da proprie azioni conviene informarsi e riportare il "sistema" riparato senza i permessi di root per evitare eventuali disguidi con l'assistenza.
Ho già letto però che la garanzia è stata riconosciuta nonostante i permessi di root per problemi di altro tipo, quindi forse a volte sta alla buona fede dell'assistenza non fare problemi o semplicemente, concentrandosi sul problema vero non verifica neppure se i permessi sono presenti o no....
Forse qualcuno può aggiungere altro o correggere le mie info che sono ciò che ho capito fino ad oggi