Originariamente inviato da
mbeltra51
Ciao a tutti, a tutte. Ho letto con attenzione TUTTI i commenti, molti dei quali condivisibili e arguti, e avrei voluto partecipare alla discussione ma mi sono astenuto dal farlo perchè lo spirito e i pregiudizi di alcuni, palesemente di parte e ‘fanboy’, avrebbero portato la discussione, quanto alla utilità, a viaggiare rasoterra.
Si insiste ad usare l’espressione ‘moda’ - che ha tutt’altro significato poichè, per definizione, è mutevole, capricciosa e tendenzialmente di breve-media durata - quando invece trattasi di ‘sistema’. Sistema ingiusto e ‘truffaldino’ quanto si vuole ma sempre di sistema si tratta. Sistema sul quale si basa l’intera economia da almeno 50 anni e che propone smartphone a 600-700 euro quando, al netto, costano 150 euro; così le Nike citate dall’amico LosKKo vendute a 120 euro (costo circa 10-15 euro). Eppure pochi riflettono sul fatto che una tazzina di caffè presa al bar costa, al netto, circa 10-12 centesimi ma è venduta a un euro. Così è per un bicchiere di latte o di acqua minerale (un litro meno di 20 centesimi). Come dicevo è un ‘sistema’ nel quale viviamo ed è percepibile quando un prodotto ha un’alternativa, un ‘concorrente’. Come gli smartphone e l’informatica in generale. Sono due cose diverse. Che si produca per guadagnare, per fare profitti, ok, sono le basi del capitalismo (e specifico che io sono anticapitalista). Per Moda intendo quell'atteggiamento irrazionale di una moltitudine di consumatori, che si indirizzano su dati prodotti non sulla base dei parametri egoistici da avere in concorrenza perfetta, ma sulla base di trend, tendenze, capricci, e questo è indubbiamente presente negli smartphone. Oltre tutto, anche se per assurdo fossimo in regime di concorrenza perfetta, essere egoistici non ci farebbe ottenere il miglior risultato, perché il miglior risultato si ottiene facendo non solo ciò che è meglio per sé, ma anche ciò che è meglio per il gruppo a cui si appartiene. È l'insegnamento di John Nash, che ha superato Adam Smith. I produttori, essendo informati, questo lo sanno benissimo, dunque si comportano nel rispetto reciproco, evitando di offrire sulla piazza un cellulare davvero completo ad un prezzo davvero competitivo, e rapportando i propri telefoni, molto molto simili tra loro, a prezzi molto molto simili
Trovo sbagliato presumere il ‘giusto prezzo’ di un prodotto, nel nostro caso lo smartphone, confrontando il solo costo delle componenti e caratteristiche (sulla bontà e utilità di quest’ultime ci sarebbe da discutere all’infinito visto che il marketing ci si inzuppa il pane) fino a sconfinare in ‘chi ce l’ha più grosso’. Tendenza che, stranamente non riguarda i computer desktop e che gli ‘esperti’ (il virgolettato è intenzionale) colpevolmente ignorano, o fanno finta di ignorare. Sono d'accordo: confrontare le sole componenti è parte della valutazione. E sarà anche meglio che continuiamo a valutarle bene le componenti, perché magari, nell'uso quotidiano, tra un Moto G ed un Nexus 5 non cambia niente, dunque quei 150 euro in più devi giustificarli in qualche modo. Altrimenti si sconfina nel "voglio il meglio a 0 euro, voglio gli smartphone regalati". Il fatto che i computer non possano vantare lo stesso appeal degli smartphone è la prova che il trend tira verso gli smartphone.
Confrontare componenti e caratteristiche, come dicevo, è sbagliato e fuorviante e fa apparire, ingiustamente, autentici idioti i milioni di persone che acquistano uno smartphone da 600-700 euro per ‘moda’ (chiarisco subito: a questo prezzo non mi passa neanche per l’anticamera del cervello comprarne uno). Non saranno idioti, ma a te non passa manco per l'anticamera del cervello di comprarne uno a questo prezzo. Magari potresti anche, ma non ti sogni di farlo. Ci sarà un motivo
Il prezzo di uno smartphone, ma il ragionamento riguarda per qualsivoglia prodotto, non è dato solo dalle caratteristiche e dalle componenti ma soprattutto da altri (importantissimi e vitali per un ‘consumatore’) valori aggiunti che, quando presenti, determinano il prezzo finale. Valori aggiunti che io individuo in …
1) solidità, affidabilità e ottimizzazione del sistema operativo;
2) assistenza tempestiva e garantita da personale specializzato senza ’se’ e senza ‘ma’;
3) protezione del valore (del terminale) nel tempo o comunque non limitato nei canonici 12 e più mesi (trovo scandaloso pagare un terminale 300-400 euro per poi, dopo pochi mesi, ritrovarselo al supermercato a 150-180 euro; altro che truffa!);
4) aggiornamenti del sistema operativo garantiti per almeno 4-6 anni e, soprattutto, che dettaglino cambiamenti e migliorie in onore della ‘libera scelta’ (di aggiornare). In informatica è così da sempre;
5) garanzia che i programmi commercializzati da aziende terze rispettino le coordinate del sistema operativo al quale sono destinati affinchè siano efficienti e perfettamente compatibili per una esperienza d’uso senza problemi.
6) ecosistema ricco e garantito.
Col Nexus 5 hai tutto questo, a parte gli aggiornamenti per 4-6 anni (ma si può ovviare in via non ufficiale). E il Nexus 5 costa 349 euro. 339 dagli stockisti, che ti offrono pure le spese di spedizione. Il costo reale di quanto sarà? A questo va aggiunta un'altra riflessione: quella dei desideri indotti. Un Nexus 4 oggi va bene in tutto e per tutto, ma i produttori fanno in modo di spingere verso quella che io chiamo "moda", creando nella moltitudine dei consumatori delle necessità apparenti (i desideri verso ciò che si ritiene utile), ed il progresso tecnologico, almeno in parte, rientra in questo
Questi sei punti, aggiunti al prezzo delle componenti, fanno ‘il prezzo’ finale. Che, come molti di voi hanno (giustamente) detto, non sempre è quello giusto. Tuttavia bisogna essere consapevoli che da qualche anno è nata la tendenza dello smartphone ‘usa-e-getta’ la cui vita è relativamente breve. Breve perchè le aziende così vogliono che sia. Aziende che ‘garantiscono’ (non sempre) aggiornamenti, spesso confusi e dispersivi, fino ad un massimo di due anni, l’abbandono di modelli, tra l’altro eccellenti, non più redditizi ma validissimi, e il famigerato ‘spezzatino’ (Samsung docet!) formato da (presunti) modelli ma che in realtà si differenziano, quanto a componenti e prestazioni, di poco. Senza dimenticare la costrizione di dover acquistare un nuovo terminale solo per ‘godere’ del più recente aggiornamento. Per ultimo, un marketing a dir poco disonesto e ingannevole: a dispetto dei 15-20 megapixel tanto strombazzati, ne bastano 5 per avere una foto di buona qualità tanto da poter essere stampata su carta. Già...
Chiedo scusa a tutti, a tutte, per essermi ‘scritto addosso’.