Ricordo a tutti gli admin,smod e mod che questo messaggio non punta il dito verso nessuno...lo ho trovato in un altro forume mi e piaciuto...se vi sentite presi in causa siete liberi di bannarmi e canellare il topic...ma credo di non danneggiare nessuno...tanto meno voi
"Quale il ruolo del moderatore in un forum?
Il moderatore, secondo me, dovrebbe essere come un Norton Antivirus, senza il firewall, ovvero lavorare in "underground" farsi vedere e sentire il meno possibile, intervenire solo quando è strettamente necessario (intendo come moderatore; come frequentatore può postare tutti i messaggi che vuole).
Purtroppo ho visitato forum dove i moderatori sono come degli sceriffi, sempre con il proiettile in canna, pronti a far fuoco per ogni sillaba che considerano fuori posto. Occorre fuggire da questi forum asfissianti, nei quali devi sempre guardarti alle spalle: ad ogni minimo click, non sai più se è quello del mouse o quello del revolver.
Si respira un'aria pesante, maleodorante, quella di cipolla in fase digestiva, espirata dal moderatore. Ogni frase che scrivi devi rileggertela più volte, ponendoti la domanda: piacerà al moderatore? Sarò bannato? E' forse il caso che mi vada a rileggere i dieci comandamenti del "messaggio globale"?
Quali le conseguenze?
Il forum tende a diventare ad "immagine e somiglianza" del moderatore. Più il moderatore "modera" cioè accoppa i visitatori, più il forum si identifica con il suo Q.I., con la sua forma mentis, e se il moderatore è persona complessata, anche il forum, col tempo, diverrà di complessati.
Nel contempo si sviluppa lo spirito del "gregge" o del "branco" attorno all'amministratore dei forum (il kapo di tutti i moderatori) proliferano discepoli domati e striscianti, che cercano di accaparrarsene le grazie, nella speranza di una nomina a qualche incarico.
Queste sono le condizioni migliori per il nascere ed il diffondersi dell'ipocrisia; ogni complimento diviene interessato, viene a mancare la presenza di spirito, caratteristica dell'intelligenza, la capacità di critica, soffocata dall'autocensura (i cadaveri appesi dei bannati forniscono sufficiente dissuasione).
Ma a volte preferisce colpire alle spalle: sul nick del bannato non compare il contrassegno d'infamia, ha paura che qualcuno chieda il perchè dell'esecuzione e "Lui" di ragioni (e di ragione) ne ha davvero poche. Preferisce sostituirlo con "visitatore" annullarndone così l'esistenza e la storia, senza sopprimere le risposte degli iscritti, un compromesso per prevenire proteste che, del resto, non vi potrebbero essere: chi osa discutere le "Sue" decisioni viene bannato a sua volta: un pazzo furioso.
Decenni di lavoro aziendale mi hanno insegnato che ovunque c'è un Kapo che picchia, ovvero lì dove non c'è democrazia, dove gli ordini non si discutono, allora prolifereranno in abbondanza lecchini ipocriti e, all'altro estremo, le vittime del mobbing (i bannati). Il dramma è che, contrariamente a quanto si crede, la produzione non cresce e le migliori menti se la squagliano.
Leggendo bene fra le righe dei post di questi forum ci si accorge anche di un qualcosa che somiglia alla "Sindrome di Stoccolma" dove gli ostaggi finiscono per sostenere la causa dei sequestratori. Una sorta di sadomasochismo, dove il sadico è il moderatore, sempre più rafforzato nel suo comportamento dall'atteggiamento dimesso dei visitatori superstiti, mentre il masochista è chi si rassegna a frequentare il forum nonostante le sevizie arbitrarie del moderatore.
Può succedere così che, mentre al di fuori di codesti forum esiste libertà di parola, di espressione, tipica di un paese democratico; entrando nei forum in questione, hai la sensazione (specialmente dopo aver letto i precetti dell "Avviso globale" di Fantozziana memoria) di ritrovarti in un carcere siberiano, dove ogni abuso è possibile.
Io parto dal seguente principio (e chiedo a chi parteciperà a questo thread un'opinione): il Web è uno spazio pubblico, è di tutti e di nessuno. I siti sono pubblici, proprio perchè occupano uno spazio pubblico. Le regole cui devono ispirarsi i regolamenti che vi vengono redatti devono rifarsi a quelli della costituzione del paese che li ospita.
Qui, tuttavia, si va incontro ad una contraddizione: la rete Web è mondiale e quindi non può sottostare alle leggi dei singoli paesi. E' pur vero, però, che ogni rete è formata da maglie adiacenti e contigue. Con questo intendo dire che gli italiani preferiranno frequentare siti italiani, salvo casi particolari di commercio o di ricerca informazioni.
Molti siti hanno successo proprio perchè ruotano intorno a dei forum di pubblica utilità, come il presente. Accade allora che, con il passare del tempo, il forum diviene una miniera di informazioni, un patrimonio di conoscenze, al quale tutti hanno contribuito. La ricchezza di un forum sono i suoi iscritti, i suoi frequentatori e nulla deve esser fatto per allontanarli.
In alcuni forum sembra invece che esista "il padrone del vapore" "il padrone della ferriera o della filanda" con poteri di vita o di morte sugli iscritti. “Lui” è lì, che si agita, col manganello del "ban" solo da lui posseduto; lui solo è armato e può mazzolare chiunque non la pensi come lui, in qualsiasi momento. Un piccolo padreterno, un "piccolo Cesare" di gangsteriana memoria. Ogni sentenza non ha appello.
Fra l'altro scrive non un regolamento ispirato ai principi della corrente netiquette ma lo appesantisce di norme la cui interpretazione, non univoca, è di sua esclusiva discrezione o del suo sciame di moderatori, succubi, di sua diretta emanazione.
Rimane solo chi dice lui, chi ha le sue idee e non ammette obiezioni di alcun tipo, la sua parola è legge: un dittatore, un tiranno.
Esistono delle "Coree del nord" e delle isole come Cuba anche nel Web, purtroppo. La cosa paradossale e che costoro si fanno pure passare per gente di sinistra o per difensori dei più deboli (le due cose non sempre coincidono).
Il forum è costruito giorno per giorno da chi fa le domande a da chi dà le risposte. Al forum partecipano tutti ed è patrimonio di tutti, di coloro che vi sono entrati per risolvere un problema, che hanno ricevuto una risposta dagli esperti ma che finiscono, a loro volta, per risolvere i quesiti degli altri, poichè ciascuno ha un proprio settore di competenza.
Insomma il forum ha certamente dei fondatori, degli amministratori ma non padroni, in senso etico. Nello stesso momento in cui un forum entra a far parte del Web perde l'agente che l'ha fecondato e s'accresce divenendo pubblico. Chi amministra un forum, secondo me, dovrebbe tener conto di questo.
Intendiamoci, non c'è nessuna legge che lo impone, dovrebbero essere gli stessi amministratori di un forum a sentirsi inter-pari coi visitatori, senza padreternismi (ne avrei di pessimi esempi di amministratori da citare, con tanto di prove, ma mi astengo). Assai grave poi è il fatto che costoro, non solo non hanno dato al bannato la possibilità di difendersi ma si permettono anche di diffondere notizie false sui bannati avvantaggiandosi del fatto che questi ultimi non possono far nulla per smentire tali false affermazioni, presso i frequentatori del sito.
Questi amministratori/moderatori dovrebbero dedicarsi ad altre attività e non cimentarsi in incarichi per i quali sono negati.
Quale il ruolo del moderatore?
Costruiamolo insieme: intanto libertà di espressione nel proporre argomenti ma non nel linguaggio. Nel caso occorresse, non si deve bannare immediatamente chi ha violato un regolamento (quinto comandamento: non ucc|d3r3. La bannatura è un omicidio virtuale) ma chiedere giustificazioni, recuperare al dialogo chi ha violato il regolamento, magari inconsapevolmente. Per lo stesso motivo, per chi torna ad iscriversi, dopo essere stato escluso, comportandosi correttamente, non trova giustificazione una nuova bannatura, se mostra di seguire quel minimo di regole.
La norma di bannare di nuovo, senza motivo, chi è stato già bannato è tipica del tiranno, che si vuole vendicare di chi si è opposto all’esilio (ergastolo): un monumento all’orgoglio ed all’infallibilità del Kapo.
Non si discute, invece, su ciò che è manifestamente fuori legge: v. rispetto dei diritti d'autore, proclamazione di idee violente, offese personali ai frequentatori o a personaggi pubblici (cosa ben diversa dalle critiche che invece sono ammesse).
Si può parlare di tutto. Ciò che diviene inaccettabile in un argomento di discussione, non è il tema in se ma il linguaggio usato. Per intenderci, si può parlare di politica ma senza insultare le parti avverse; oppure di sesso, ma in maniera scientifica. Il vantaggio di una discussione aperta è che chi ha idee estremiste, può essere dissuaso dalle ragioni portate dagli altri.
Bisogna, infatti, considerare che i caratteri umani sono i più diversi. Spesso, le persone che sembrano "trolls" sono quelle più dotate di critica e di idee, proprio perchè abituati ad essere "out" fuori dal gregge. Può essere sufficiente allora un po' più di tolleranza da parte di tutti, non rispondere e non alimentare polemiche. Passato il momento caldo o la "flame" quella persona torna ad essere produttiva e magari saprà in seguito autocontrollarsi, soprattutto dopo un dibattito sul motivo che ha causato la flame.
I forum tecnici difficilmente causano flames, poichè la tecnica è quel che è, e non si discute. Potranno esserci divergenze, ma difficilmente ci si accapiglia. Nei forum generalisti, come La Piazzetta, le flames non solo sono possibili ma, direi, sicure.
Al fine di non ridurre il forum in un educandato o in un convento, dove tutti vivono fraternamente in bagno di ipocrisia, bisogna permettere che ciascuno esprima francamente la propria opinione, entro certi limiti. Tutto sta nello stabilire questi limiti, di volta in volta, a seconda di chi partecipa alla discussione.
Insomma, io sono del parere che il moderatore debba interagire con i partecipanti alla flame per stabilire i limiti della sua azione. Sono questi i momenti in cui il moderatore si fa vivo, non con lo scopo di accoppare i partecipanti, ne con quello di chiudere il thread ma di concordare con tutti il proseguimento del dibattito. Un mediatore, dunque, non un pistolero con le stellette sul cinturone di cuoio (una per ogni troll, o presunto tale accoppato), ne una casalinga infuriata col mattarello a mo' di scimitarra.