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Il Deserto dei Tartari
Il primo passo di cui vorrei parlare è nel secondo capitolo; il neo-tenente Giovanni Drogo è partito dalla città, ha lasciato la famiglia, gli amici, Maria, quella che avrebbe potuto essere la sua futura sposa, se non fosse stato “catturato” dalla Fortezza Bastiani, la destinazione del suo viaggio, dove è stato mandato come primo incarico, appena uscito dall’accademia, e dove rimarrà tutta la vita; La Fortezza è avamposto militare, ormai privo di senso, su una montagna che si affaccia sul Deserto dei Tartari, un luogo fantasioso e misterioso inventato da Buzzati, che, secondo me, rappresenta la vita di Drogo, mediocre, triste e soprattutto vuota. Ormai, anche se tutti sperano che avvenga, è molto improbabile che arrivi un’invasione dalle popolazioni che abitano dall’altra parte del deserto (anche se durante tutto il libro ci sono molti momenti di illusione e falsa speranza) perciò la Fortezza viene poco per volta abbandonata (come Drogo, che si abbandona sempre più, in attesa della gloria), il personale viene ridotte, molti degli amici di Giovanni partono per altre destinazioni, ma lui rimane perché non ha un curriculum ottimo (ha sulla coscienza la vita di un soldato sfuggito all’appello), alcune parti di Fortezza diventano diroccate (quando Dogo invecchia) fino a quando arriva il momento di gloria.......
Sto scrivendo una relazione su un libro... Che palle!