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Discussione:

I Signori Del Troll

Se questa discussione ti è stata utile, ti preghiamo di lasciare un messaggio di feedback in modo che possa essere preziosa in futuro anche per altri utenti come te!
  1. #151
    Senior Droid L'avatar di artic80


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    Comunque maestro ticket... nelle tessere che fai, manca il logo... ricordati di metterlo sto benedetto logo dei Signori Dei Trolley

    Con la spending review anche la mia firma ha risentito il colpo.....

    [RUBRICA] La musica androidiana: ovvero quello che ascolti mentre...

    Membro della sacra FRATELLANZA DEI MISTICI ANDROIDIANI - Tessera n. 1, 2, 3... spammer

  2.  
  3. #152
    Androidiano VIP L'avatar di B-Rabbit


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    L era del grande spam e vicina...spammero una nuova guida per tutto il forum!!!! Mwhwhahwhahwhaw e spammero pure la mia rom!!!!W CyberMOD!!!!

    Inviato dal mio GT-S5570 con Tapatalk 2

  4. #153
    Super Droid L'avatar di MrFrancesco961


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    Ragazzi qui ce bisogno di.........







    Davvero un ottimo SPAM
    inviato dalla briesh che e con te
    Ultima modifica di MrFrancesco961; 10-12-12 alle 17:14

  5. #154
    Super Droid L'avatar di MrFrancesco961


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    Ed ecco amche il troll di babbone natale








    inviato dalla briesh che e con te

  6. #155
    Super Droid L'avatar di MrFrancesco961


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    Ragazzi che dite sto salendo di grado con il troll??

    P.S. Perfavore non trollatemi la domanda

    inviato dalla briesh che e con te

  7. #156
    Senior Droid L'avatar di artic80


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    Ragazzi che dite sto salendo di grado con il troll??

    P.S. Perfavore non trollatemi la domanda

    inviato dalla briesh che e con te
    Per me è:

























































































































    Con la spending review anche la mia firma ha risentito il colpo.....

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  8. Il seguente Utente ha ringraziato artic80 per il post:


  9. #157
    Administrator L'avatar di Anna


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    inviato dalla briesh che e con te
    aggiusta la firma .... 'gnurant
    Sono un clown, e faccio collezione di attimi ....


    Sto guidando. (cit. DIEGUCCIO)

  10. #158
    Androidiano VIP L'avatar di B-Rabbit


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    Origine del termine

    Il termine deriva dal mitologico troll, creatura umanoide diffusa, secondo la leggenda, nell'Europa settentrionale, in particolare in Norvegia.
    Dal sostantivo troll si derivano comunemente, sia in lingua inglese sia tramite l'adattamento alla lingua italiana, il verbo to troll, trolling (tradotto in trollare), ovvero l'agire come un troll (fomentare gli animi provocatoriamente), e la locuzione farsi trollare, ovvero il cadere nella trappola di un troll, rispondendo alle sue provocazioni.[1]
    Alternativamente, l'origine proverrebbe da un altro significato del verbo inglese to troll, muovere un'esca in modo tale da spingere un pesce ad abboccare[3].
    Comportamento tipo


    Di norma l'obiettivo di un troll è far perdere la pazienza agli altri utenti, spingendoli a insultare e aggredire a loro volta (generando una flame war). Una tecnica comune del troll consiste nel prendere posizione in modo plateale, superficiale e arrogante su una questione vissuta come sensibile e già lungamente dibattuta degli altri membri della comunità (per esempio una religion war). In altri casi, il troll interviene in modo apparentemente insensato o volutamente ingenuo, con lo scopo di irridere quegli utenti che, non capendone gli obiettivi, si sforzano di rispondere a tono ingenerando ulteriore discussione e senza giungere ad alcuna conclusione concreta.
    Il cross posting, ovvero la pubblicazione di un messaggio in più sezioni diverse, è un sistema utilizzato dal troll per infastidire più gruppi contemporaneamente.
    Un troll particolarmente tenace ed astuto può scoraggiare gli utenti di una comunità virtuale fino a causarne la chiusura.
    La figura del troll può coincidere in alcuni aspetti con quella del fake, ovvero colui che disturba una comunità fingendosi qualcun altro. Tuttavia, un fake potrebbe partecipare in modo disciplinato e costruttivo alla conversazione (diversamente dal troll), mentre un troll potrebbe non celare né falsificare la propria identità (diversamente dal fake). Sovente le due figure, però, hanno obiettivi sovrapponibili.
    Esempi di comportamento [modifica]
    Alcuni tipi di messaggi e attività associati all'azione del troll:
    L'invio di messaggi intenzionalmente sgarbati, volgari, offensivi, aggressivi o irritanti.
    L'invio di messaggi con contenuti senza senso, detto in gergo informatico flood (come: semplici lettere, emoticon, testi casuali)
    L'invio di un numero di messaggi, anche se non particolarmente provocatori o insensati, tale da impedire il normale svolgimento delle discussioni.
    L'invio di messaggi volutamente fuori tema (con frasi come: "come sviluppo la mia pagina web?", in un forum nel quale si parla di musica).
    L'invio di messaggi contenenti errori portati avanti con finta convinzione (con frasi come: "Così è la vita è certamente il miglior film di Roberto Benigni, checché ne diciate!").
    L'invio di messaggi a scopo di disinformazione e critica insensata.
    Il perorare intenzionalmente e con tensione un'argomentazione basata su un errore difficile da dimostrare o su opinioni potenzialmente verosimili, facendosi seguire nella discussione dalla comunità.
    Il pubblicare contenuti di disturbo come suoni, immagini o link a siti offensivi, sovente mimetizzandoli come innocui.
    Lo svelare trame di film o libri senza avvertire.
    Lo sbagliare deliberatamente e ripetutamente i nomi (di persone o cose) o regole grammaticali per irritare gli altri utenti.
    L'attribuire a tanti l'opinione di uno, vittimizzandosi e non rispondendo nel merito, spingendo possibilmente altri utenti a prendere le proprie difese (con frasi come: "vi siete coalizzati contro di me").
    Il ridicolizzare o denigrare ripetutamente gli interventi di un utente "concorrente".
    Lo scrivere deliberatamente messaggi enfatici su un dato argomento divertendosi alla spalle di chi corrobora poi la propria fasulla tesi.
    Il portare avanti tesi opposte a quelle dichiaratamente discusse nella comunità, con argomentazioni vaghe, imprecise e pretestuose, generando quindi flame (per esempio pubblicando teorie evoluzioniste in un forum di creazionisti o viceversa).
    Storia del fenomeno




    "Non alimentare i Troll"
    Il termine troll deriva dalla mitologia norrena. Nell'accezione originale, indica una creatura fantastica, generalmente malvagia, con carattere antropomorfo, abitante nelle foreste del nord Europa. [6]
    Un'ipotesi alternativa deriva dal fatto che il primo uso del termine nel campo informatico sembra essere stato in forma di verbo ("trolling for newbies"), il che fa propendere alcuni per l'origine dal verbo inglese to troll, che indica nel campo della pesca far muovere un'esca in modo da attirare le prede[3]. Solo successivamente sarebbe nata l'identificazione con il personaggio mitologico.
    Nel linguaggio di internet, dare del troll a qualcuno significa postulare una congettura sul motivo per cui agisce, mentre il verbo derivato (to troll, trollare) descrive la percezione che si ha riguardo al suo comportamento. L'azione di comportarsi come un troll può però essere legata anche al contesto e alla personalità di chi scrive. È possibile, infatti, agire come un troll senza averne l'intenzione: irritando una comunità in modo non volontario e in buona fede.
    Il significato di troll ha inoltre confini molto soggettivi e variabili a seconda del contesto, un comportamento che nella comunicazione interpersonale potrebbe venire considerato un semplice sfogo o uno scatto d'ira, potrebbe essere etichettato come "trollare" nelle discussioni su Internet. Una discussione animata per taluni interessante, potrebbe essere reputata da troll per altri.
    In casi frequenti, il termine troll è utilizzato anche per screditare - con malafede o meno - un utente che porta una posizione opposta alla propria o a quella maggioritaria, generando nel gruppo forme di rigetto.[7]
    Dare da mangiare ai troll (to feed the troll) è infine una locuzione utilizzata per indicare il "dare corda" ai provocatori, rispondendo loro ripetutamente e dando loro così nuovo materiale su cui agire. "Per favore non date da mangiare ai troll" (please don't feed the troll) è perciò un suggerimento comune che gli utenti esperti inviano ai nuovi, quando pensano di aver individuato un troll, al quale l'utente sta involontariamente dando benzina da gettare sul fuoco.
    Motivazioni dei troll

    Secondo vari studi, sebbene comportamenti di disturbo siano riscontrabili anche nelle normali relazioni interpersonali, un ruolo chiave che spinge ad agire come troll nelle comunità virtuali è la sensazione di anonimato che molti utenti percepiscono durante la navigazione su internet.[8]
    Poiché la definizione stessa di troll non è condivisa, cosa spinga un utente ad agire come tale è oggetto di dibattito. Alcune motivazioni:
    Ricerca di attenzione: dominare la discussione incitando l'astio e dirottando efficacemente l'attenzione verso di sé.
    Divertimento o satira: irridere chi si infervora seriamente e perde tempo per le parole volutamente provocatorie di un totale sconosciuto, provocando grandi discussioni con poca fatica.
    Disagio personale: reazione a situazioni di disagio familiare, scolastico, finanziario o relazionale; per esempio combattendo sentimenti di inferiorità attraverso l'esperienza di controllare un ambiente.
    Ragioni economiche: sfruttare la figura dei troll come mezzo di marketing per attrarre utenti e discussioni in una comunità o far parlare di sé.
    Modificare l'opinione: ostentare opinioni estreme per fare in modo che le proprie vere opinioni, poi, sembrino moderate, e convincere quindi un gruppo di utenti a seguirle.
    Combattere il conformismo: rompere la chiusura e il conformismo del gruppo agendo con una "terapia d'urto".
    Attaccare un utente o un gruppo: agire personalmente contro un soggetto o gruppo di soggetti per ripicca, gelosia, non condivisione di idee o altra ragione.
    Diminuire il rapporto segnale/rumore: diluire i messaggi informativi in un fiume di messaggi inutili, per far perdere interesse e utilità al gruppo o all'argomento discusso.
    Verificare la robustezza di un sistema: violare le regole e i termini d'uso per controllare se e come gli amministratori/moderatori prendono contromisure
    Ricerca sociologica: studiare il fenomeno per ragioni di ricerca sociologico/scientifica.
    I soggetti coinvolti

    Nelle comunità virtuali, alcuni utenti agiscono come "cacciatori di troll", entrando volontariamente in conflitto con altri utenti che reputano tali e finendo per essere a loro volta dannosi per la comunità (dando, per l'appunto, "da mangiare al troll").
    Durante i conflitti causati dai troll il comportamento degli utenti si può dividere in categorie:
    Il Troll, chi attivamente fomenta gli scontri e gli attriti (volontariamente o involontariamente).
    I Dirottatori o Foraggiatori, coloro che rispondono animatamente ai messaggi provocatori del troll, "dandogli da mangiare".
    Il Cacciatore di troll, che non inizia il conflitto, ma se coinvolto ricambia con eguale protervia, talvolta sfruttando il troll stesso per agire in modo aggressivo e accusando quindi spesso falsi positivi.
    Il Nobile, chi cerca di ignorare il conflitto, continuando a discutere gli altri argomenti; esprimendo disapprovazione per il troll ma non sfidandolo, postando consigli semplici ed efficaci del tipo "non date da mangiare ai troll" o altre frasi volte alla pacatezza o all'ironia gentile ("suvvia, ragazzi, ignoratelo e se ne andrà da solo").
    I Moderanti o Moderatori, chi cerca di risolvere attivamente il conflitto in modo che tutte le parti in causa restino il più possibile soddisfatte, dando talvolta involontariamente "da mangiare ai troll".
    Gli Spettatori, chi si allontana dal conflitto limitandosi a osservare o anche abbandonando la comunità.
    Contromisure alle azioni di disturbo



    Sebbene il "troll" sia generalmente considerato una presenza indesiderabile, la sua attività può in taluni casi portare conseguenze utili alla comunità. Esso può infatti:
    rafforzare il sistema contro gli attacchi e contribuire a formare i soggetti che si occupano della prevenzione.
    contribuire alla maturazione democratica di una comunità nel tollerare il dissenso.
    scardinare posizioni di potere, dominanti o di controllo autoritario all'interno di una comunità.
    stimolare o rianimare, anche involontariamente, le discussioni e la partecipazione informativa.
    rivelare la presenza di altri troll nascosti o l'abuso da parte di amministratori e moderatori dei propri poteri di controllo.
    Vi sono infine casi nei quali l'epiteto di "troll" è formulato con intenti ironici e scherzosi e contribuisce quindi alla coesione del gruppo.


    primo esempio di SPAM!!!

  11. #159
    stiwyfigfexx
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    lol. c'e'nessuno?:confused:

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  12. #160
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    Origine del termine

    Il termine deriva dal mitologico troll, creatura umanoide diffusa, secondo la leggenda, nell'Europa settentrionale, in particolare in Norvegia.
    Dal sostantivo troll si derivano comunemente, sia in lingua inglese sia tramite l'adattamento alla lingua italiana, il verbo to troll, trolling (tradotto in trollare), ovvero l'agire come un troll (fomentare gli animi provocatoriamente), e la locuzione farsi trollare, ovvero il cadere nella trappola di un troll, rispondendo alle sue provocazioni.[1]
    Alternativamente, l'origine proverrebbe da un altro significato del verbo inglese to troll, muovere un'esca in modo tale da spingere un pesce ad abboccare[3].
    Comportamento tipo


    Di norma l'obiettivo di un troll è far perdere la pazienza agli altri utenti, spingendoli a insultare e aggredire a loro volta (generando una flame war). Una tecnica comune del troll consiste nel prendere posizione in modo plateale, superficiale e arrogante su una questione vissuta come sensibile e già lungamente dibattuta degli altri membri della comunità (per esempio una religion war). In altri casi, il troll interviene in modo apparentemente insensato o volutamente ingenuo, con lo scopo di irridere quegli utenti che, non capendone gli obiettivi, si sforzano di rispondere a tono ingenerando ulteriore discussione e senza giungere ad alcuna conclusione concreta.
    Il cross posting, ovvero la pubblicazione di un messaggio in più sezioni diverse, è un sistema utilizzato dal troll per infastidire più gruppi contemporaneamente.
    Un troll particolarmente tenace ed astuto può scoraggiare gli utenti di una comunità virtuale fino a causarne la chiusura.
    La figura del troll può coincidere in alcuni aspetti con quella del fake, ovvero colui che disturba una comunità fingendosi qualcun altro. Tuttavia, un fake potrebbe partecipare in modo disciplinato e costruttivo alla conversazione (diversamente dal troll), mentre un troll potrebbe non celare né falsificare la propria identità (diversamente dal fake). Sovente le due figure, però, hanno obiettivi sovrapponibili.
    Esempi di comportamento [modifica]
    Alcuni tipi di messaggi e attività associati all'azione del troll:
    L'invio di messaggi intenzionalmente sgarbati, volgari, offensivi, aggressivi o irritanti.
    L'invio di messaggi con contenuti senza senso, detto in gergo informatico flood (come: semplici lettere, emoticon, testi casuali)
    L'invio di un numero di messaggi, anche se non particolarmente provocatori o insensati, tale da impedire il normale svolgimento delle discussioni.
    L'invio di messaggi volutamente fuori tema (con frasi come: "come sviluppo la mia pagina web?", in un forum nel quale si parla di musica).
    L'invio di messaggi contenenti errori portati avanti con finta convinzione (con frasi come: "Così è la vita è certamente il miglior film di Roberto Benigni, checché ne diciate!").
    L'invio di messaggi a scopo di disinformazione e critica insensata.
    Il perorare intenzionalmente e con tensione un'argomentazione basata su un errore difficile da dimostrare o su opinioni potenzialmente verosimili, facendosi seguire nella discussione dalla comunità.
    Il pubblicare contenuti di disturbo come suoni, immagini o link a siti offensivi, sovente mimetizzandoli come innocui.
    Lo svelare trame di film o libri senza avvertire.
    Lo sbagliare deliberatamente e ripetutamente i nomi (di persone o cose) o regole grammaticali per irritare gli altri utenti.
    L'attribuire a tanti l'opinione di uno, vittimizzandosi e non rispondendo nel merito, spingendo possibilmente altri utenti a prendere le proprie difese (con frasi come: "vi siete coalizzati contro di me").
    Il ridicolizzare o denigrare ripetutamente gli interventi di un utente "concorrente".
    Lo scrivere deliberatamente messaggi enfatici su un dato argomento divertendosi alla spalle di chi corrobora poi la propria fasulla tesi.
    Il portare avanti tesi opposte a quelle dichiaratamente discusse nella comunità, con argomentazioni vaghe, imprecise e pretestuose, generando quindi flame (per esempio pubblicando teorie evoluzioniste in un forum di creazionisti o viceversa).
    Storia del fenomeno




    "Non alimentare i Troll"
    Il termine troll deriva dalla mitologia norrena. Nell'accezione originale, indica una creatura fantastica, generalmente malvagia, con carattere antropomorfo, abitante nelle foreste del nord Europa. [6]
    Un'ipotesi alternativa deriva dal fatto che il primo uso del termine nel campo informatico sembra essere stato in forma di verbo ("trolling for newbies"), il che fa propendere alcuni per l'origine dal verbo inglese to troll, che indica nel campo della pesca far muovere un'esca in modo da attirare le prede[3]. Solo successivamente sarebbe nata l'identificazione con il personaggio mitologico.
    Nel linguaggio di internet, dare del troll a qualcuno significa postulare una congettura sul motivo per cui agisce, mentre il verbo derivato (to troll, trollare) descrive la percezione che si ha riguardo al suo comportamento. L'azione di comportarsi come un troll può però essere legata anche al contesto e alla personalità di chi scrive. È possibile, infatti, agire come un troll senza averne l'intenzione: irritando una comunità in modo non volontario e in buona fede.
    Il significato di troll ha inoltre confini molto soggettivi e variabili a seconda del contesto, un comportamento che nella comunicazione interpersonale potrebbe venire considerato un semplice sfogo o uno scatto d'ira, potrebbe essere etichettato come "trollare" nelle discussioni su Internet. Una discussione animata per taluni interessante, potrebbe essere reputata da troll per altri.
    In casi frequenti, il termine troll è utilizzato anche per screditare - con malafede o meno - un utente che porta una posizione opposta alla propria o a quella maggioritaria, generando nel gruppo forme di rigetto.[7]
    Dare da mangiare ai troll (to feed the troll) è infine una locuzione utilizzata per indicare il "dare corda" ai provocatori, rispondendo loro ripetutamente e dando loro così nuovo materiale su cui agire. "Per favore non date da mangiare ai troll" (please don't feed the troll) è perciò un suggerimento comune che gli utenti esperti inviano ai nuovi, quando pensano di aver individuato un troll, al quale l'utente sta involontariamente dando benzina da gettare sul fuoco.
    Motivazioni dei troll

    Secondo vari studi, sebbene comportamenti di disturbo siano riscontrabili anche nelle normali relazioni interpersonali, un ruolo chiave che spinge ad agire come troll nelle comunità virtuali è la sensazione di anonimato che molti utenti percepiscono durante la navigazione su internet.[8]
    Poiché la definizione stessa di troll non è condivisa, cosa spinga un utente ad agire come tale è oggetto di dibattito. Alcune motivazioni:
    Ricerca di attenzione: dominare la discussione incitando l'astio e dirottando efficacemente l'attenzione verso di sé.
    Divertimento o satira: irridere chi si infervora seriamente e perde tempo per le parole volutamente provocatorie di un totale sconosciuto, provocando grandi discussioni con poca fatica.
    Disagio personale: reazione a situazioni di disagio familiare, scolastico, finanziario o relazionale; per esempio combattendo sentimenti di inferiorità attraverso l'esperienza di controllare un ambiente.
    Ragioni economiche: sfruttare la figura dei troll come mezzo di marketing per attrarre utenti e discussioni in una comunità o far parlare di sé.
    Modificare l'opinione: ostentare opinioni estreme per fare in modo che le proprie vere opinioni, poi, sembrino moderate, e convincere quindi un gruppo di utenti a seguirle.
    Combattere il conformismo: rompere la chiusura e il conformismo del gruppo agendo con una "terapia d'urto".
    Attaccare un utente o un gruppo: agire personalmente contro un soggetto o gruppo di soggetti per ripicca, gelosia, non condivisione di idee o altra ragione.
    Diminuire il rapporto segnale/rumore: diluire i messaggi informativi in un fiume di messaggi inutili, per far perdere interesse e utilità al gruppo o all'argomento discusso.
    Verificare la robustezza di un sistema: violare le regole e i termini d'uso per controllare se e come gli amministratori/moderatori prendono contromisure
    Ricerca sociologica: studiare il fenomeno per ragioni di ricerca sociologico/scientifica.
    I soggetti coinvolti

    Nelle comunità virtuali, alcuni utenti agiscono come "cacciatori di troll", entrando volontariamente in conflitto con altri utenti che reputano tali e finendo per essere a loro volta dannosi per la comunità (dando, per l'appunto, "da mangiare al troll").
    Durante i conflitti causati dai troll il comportamento degli utenti si può dividere in categorie:
    Il Troll, chi attivamente fomenta gli scontri e gli attriti (volontariamente o involontariamente).
    I Dirottatori o Foraggiatori, coloro che rispondono animatamente ai messaggi provocatori del troll, "dandogli da mangiare".
    Il Cacciatore di troll, che non inizia il conflitto, ma se coinvolto ricambia con eguale protervia, talvolta sfruttando il troll stesso per agire in modo aggressivo e accusando quindi spesso falsi positivi.
    Il Nobile, chi cerca di ignorare il conflitto, continuando a discutere gli altri argomenti; esprimendo disapprovazione per il troll ma non sfidandolo, postando consigli semplici ed efficaci del tipo "non date da mangiare ai troll" o altre frasi volte alla pacatezza o all'ironia gentile ("suvvia, ragazzi, ignoratelo e se ne andrà da solo").
    I Moderanti o Moderatori, chi cerca di risolvere attivamente il conflitto in modo che tutte le parti in causa restino il più possibile soddisfatte, dando talvolta involontariamente "da mangiare ai troll".
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    Sebbene il "troll" sia generalmente considerato una presenza indesiderabile, la sua attività può in taluni casi portare conseguenze utili alla comunità. Esso può infatti:
    rafforzare il sistema contro gli attacchi e contribuire a formare i soggetti che si occupano della prevenzione.
    contribuire alla maturazione democratica di una comunità nel tollerare il dissenso.
    scardinare posizioni di potere, dominanti o di controllo autoritario all'interno di una comunità.
    stimolare o rianimare, anche involontariamente, le discussioni e la partecipazione informativa.
    rivelare la presenza di altri troll nascosti o l'abuso da parte di amministratori e moderatori dei propri poteri di controllo.
    Vi sono infine casi nei quali l'epiteto di "troll" è formulato con intenti ironici e scherzosi e contribuisce quindi alla coesione del gruppo.


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