Salve, è da un pò che non torno su questo delicato argomento che in passato, anni fa, ho più volte trattato e approfondito. Sono passati anni da quando ho avuto l'ultimo problema con un venditore per il diritto di recesso, anche perché ultimamente compro quasi solo su Amazon, ed ogni volta che compro online altrove alla fine, causa furbizia dei venditori online, me ne pento sempre amaramente. Mi prenderei a schiaffi da solo.
Mi chiedo chi dovrebbe essere, in Italia, a controllare che i negozi online non scrivano corbellerie nelle note relative al diritto di recesso sul proprio sito. Il web è pieno di siti che scrivono condizioni sul diritto di recesso assolutamente non a norma di legge!
Proprio oggi mi è capitato di litigare a lungo, tramite mail, con un famoso negozio di tecnologia online del sud italia, ma sarebbe potuto essere del centro o del nord, tanto ci provano un pò tutti, la connotazione geografica è ininfluente. Anche su ebay se ne leggono di cotte e di crude.
Ancora oggi, dopo anni di litigi e battaglie (in passato ho fatto una crociata contro la maggior parte dei negozi che vendevano pipe online, compro molto anche quelle, sempre per le "errate" condizioni sul diritto di recesso riportate sul loro sito), mi capita di leggere su molti siti che il venditore, in caso di diritto di recesso da parte del cliente, rimborsa NON la cifra totale pagata dal cliente, bensì questa cifra decurtata delle spese di spedizione sostenute dal venditore stesso. Inoltre, cosa capitata a me proprio poche ore fa, questa già di per se assurda (assurda perché la legge prevede il contrario, beninteso, non perché io la ritenga ingiusta, non esprimo un parere personale) pretesa viene addirittura accampata anche quando nell'ordine effettuato le spese di spedizione erano gratuite, non risultavano affatto, quindi si è pagato il solo costo dello smartphone per esempio! Il venditore sostiene che lui ha comunque pagato una cifra per la spedizione (in realtà non può decurtare il costo di spedizione dal rimborso neanche se questo costo rappresenti una voce in fattura ) .
Cosa questa che nessuno mette in dubbio, ma le spese di spedizione iniziali, in caso di esercizio del diritto di recesso da parte del cliente, sono un rischio del venditore, e se ne deve fare carico il VENDITORE. E' un suo "rischio" nell' esercizio della vendita online!
A carico del cliente ci sono ESCLUSIVAMENTE le spese (e la conseguente responsabilità) per la restituzione del prodotto acquistato, sempre che non vi sia una colpa da parte del venditore. In tal caso sono a carico del venditore anche le spese per la restituzione.
Quindi esorto tutti a prestare maggiore attenzione e a far valere i propri diritti, nel diritto di recesso vi deve essere rimborsata la cifra TOTALE pagata al venditore al momento dell' acquisto.
Ed esorterei, se sapessi a chi compete, gli organi competenti a vigilare maggiormente. La cosa bella è che moltissimi negozi scrivono apertis verbis sul proprio sito condizioni per il diritto di recesso assolutamente illegali, e nessuno batte ciglio!
Spero di essere stato utile a qualcuno.
Grazie per la cortese attenzione.
p. s.
Qui viene spiegata la questione molto chiaramente.
http://www.dirittodellinformatica.it...pedizione.html