Honor 6X è stato presentato in Cina ad Ottobre 2016, mentre per il mercato globale abbiamo dovuto aspettare il CES 2017 (Las Vegas, 5 - 8 Gennaio).
Questo dispositivo si colloca nella fascia media del mercato, sia per dotazione hardware che per prezzo, ed è disponibile in tutti i mercati più importanti, tramite store online e fisici.
È molto importante per me testare questo smartphone per capire il comportamento del SoC (System on Chip) Kirin 655 con Android 6 Marshmallow e verificarne la compatibilità con un pacchetto di app molto ampio. Ho scelto di non fare la recensione con la beta di Nougat perché voglio utilizzarlo come un normale acquirente.
Voglio inoltre condividere le mie impressioni con Voi analizzando solo le cose importanti, senza cadere in tecnicismi inutili. I voti verranno assegnati secondo più parametri e la media finale verrà ponderata in base all’importanza che do ad alcuni aspetti rispetto ad altri (ad esempio: Parte Telefonica > Confezione e dotazione).
Confezione e dotazione
Per un dispositivo con un prezzo di listino così aggressivo, la confezione e la dotazione di base non rappresentano un parametro così importante per l’utente finale.
La confezione nel classico colore Honor, tiffany, è molto carina. Nella versione riservata ai media c’è lo stretto necessario: cavo USB, caricatore da 2A, spillo per il carrelino della SIM e, ovviamente, lo smartphone.
Voto 6.5
Design
Da tempo i produttori cinesi ci hanno colpito grazie alla produzione di dispositivi accattivanti, anche nella fascia media. Honor non fa eccezione.
Il rischio di creare smartphone tutti uguali tra loro è alto in questa fascia, ma questo Honor 6X si differenzia dalla concorrenza per la doppia fotocamera posta sul retro, che è sicuramente il suo marchio di fabbrica.
Il corpo è totalmente in alluminio sul lato posteriore e completamente in vetro sul lato anteriore.
La sensazione al tatto è decisamente piacevole dà l’impressione di possedere un dispositivo di fascia più alta rispetto a quella in cui si colloca.
Voto 7.5
Ergonomia
Abbiamo un’unità da 5.5 pollici, probabilmente troppo larga. Quello che sorprende di questo 6X è lo spessore irrisorio ed il peso bilanciato alla perfezione, al punto da non credere di avere in mano uno smartphone da 160g.
Quello che è sicuramente un punto di forza, per me si è rilevato essere un fastidio: durante le sessioni di gaming, con un corpo così sottile, non sono mai riuscito ad avere un’impugnatura forte che mi consentisse di usare facilmente le dita. Stesso discorso per l’utilizzo durante le telefonate: impugnatura non sicura e ansia a mille.
Il mio consiglio è sicuramente quello di utilizzare una cover, per aumentare allo stesso tempo grip e spessore.
Voto 6.5
Display
Il pannello da 5.5 pollici è un’unità IPS LCD con risoluzione Full-HD, standard fisso per tutti i dispositivi che partono dai 200€. Questo display è senza ombra di dubbio buono, ma se siete abituati ad un top di gamma... probabilmente noterete delle differenze.
I colori in alcuni contesti mi sono sembrati leggermente sbiaditi, mentre i neri tendono sempre lievemente al grigio.
Sotto la luce del sole non ho mai avuto problemi. Il punto di forza, legato più al software, è la presenza della funzione protezione occhi che di notte filtra la luce blu evitando di sforzare la vista durante un uso prolungato dello smartphone.
Su questa fascia di prezzo difficile chiedere di più, considerato che alcuni top di gamma hanno display della stessa qualità.
Il giudizio, legato soprattutto alla gestione dei colori via software, è senza ombra di dubbio positivo.
Voto 7
UI (Interfaccia Utente)
Su Honor 6X troviamo la EMUI 4.1, che verrà aggiornata alla versione 5 nell’arco di un mese.
Come per tanti altri dispositivi cinesi, è un continuo odi et amo. Ho testato lo smartphone con launcher e tastiera stock e l’esperienza utente è stata senza ombra di dubbio positiva.
5.5 pollici a qualcuno risultano enormi: tramite swype sulla navbar è possibile attivare la funzione che permette di utilizzare lo smartphone con una mano, riducendo la dimensione del display e collocando quella porzione in basso a destra o sinistra.
I tasti Home, Back e Multitasking sono a schermo e la banda nera posta come sfondo sulla Home non è delle più belle. Con uno swype verso il basso si può accedere alla ricerca globale, molto comoda. In base al posizioniamo del dito sul display, trascinando la tendina delle notifiche dall’alto verso il basso, possiamo accedere alla timeline delle notifiche o ai toggle rapidi. Altra funzionalità interessante è l’assistente intelligente, che tramite delle gesture ci consente di effettuare delle semplici operazioni (Sveglia e chiamata in entrata si possono mutare capovolgendo il dispositivo),
Per finire, vi parlerò del sensore d’impronta: il motivo per cui ne parlo nella sezione UI è questo: non si limita soltanto a sbloccare il dispositivo, ma è possibile utilizzarlo sia per abbassare o alzare la tendina delle notifiche e/o per passare da una foto all’altra nella galleria tramite swype. Le prestazioni di questo sensore sono eccellenti, in pratica il 100% di successo ogni volta che il dito viene appoggiato, ma c’è un “ma”. Proprio come per l’ergonomia, anche questo punto di forza risulta essere un’arma a doppio taglio: a causa della sua forte sensibilità, durante l’uso dello smartphone, si rischia di attivare involontariamente una delle gesture e quindi qualche volta sarete costretti a tirare su la tendina delle notifiche senza averla abbassata volontariamente.
Nel complesso la EMUI su un dispositivo di fascia media è risultata essere molto performante.
Nota: testato negli ultimi giorni con Nova Launcher e Swiftkey: sembra ancora più fluido e scattante.
Voto 7.5
Prestazioni e Web
Il Kirin 655 è un octacore con quattro Cortex A53+ a 2.1GHz (una sorta di overclock che dovrebbe simulare le prestazioni degli A57, ma con consumi limitati) ed i classici quattro Cortex A53 con frequenza 1.7GHz, supportati dalla GPU Mali T830MP2, 3GB di RAM LPDDR3 e 32GB di memoria eMMC 5.1.
Perché scrivere tutti questi dati tecnici se nel prologo della recensione avevo detto che non vi avrei tediato con questi? Semplice: la scheda tecnica non rispecchia le prestazioni generali, che sono di gran lunga superiori!
Le app girano fluide tutte, fatta eccezione per la pessima suite Facebook (l’app Groups dopo una settimana non si è mai aperta, probabilmente per una cattiva ottimizzazione sulla piattaforma Kirin) e le prestazioni sul web sono assolutamente paragonabili a dispositivi di fascia più alta.
Quindi... dove si trovano le differenze? Chiaramente le riscontriamo nell’armonia degli effetti grafici: su un top di gamma, una pagina di chrome risulta essere fluida e morbida, mentre su questo 6X dà l’impressione di fare scatti improvvisi.
Queste differenze sono importanti? Per quanto mi riguarda no, poiché ho svolto le mie operazioni classiche nello stesso tempo. Sorprendente la rapidità con cui si passa da un’app all’altra usando il tasto multitasking. Da top di gamma!
Voto 7.5
Parte Telefonica
Per quanto riguarda la ricezione ho veramente poco da dire. I dispositivi Honor, come per gli Huawei, sono i migliori. Ho sempre avuto accesso al 4G e la rete è caduta solo tra le montagne che portano sulla costiera amalfitana (il contrario lo avrebbe eletto come dispositivo migliore di sempre).
L’audio in capsula non è tra i più forti e puliti e anche tramite bluetooth mi sarei aspettato qualcosina in più. Il vivavoce nella media. La parte dual SIM non è stata testata.
Nel complesso, con TIM, questo Honor 6X mi ha permesso di fare due cose per me fondamentali alla perfezione: chiamate e navigazione tramite GPS.
Voto 7.5
Fotocamere
Questo è senza ombra di dubbio il pezzo forte del 6X, su cui Honor ha puntato tantissimo.
La fascia media riesce a simulare tranquillamente le prestazioni dei top di gamma grazie alle ottimizzazioni software, ma sul comparto fotografico (a mio modo di vedere, deludente anche sui top) c’è sempre un abisso. Su questo smartphone troviamo una doppia fotocamera posteriore da 12MP + 2MP. Questa soluzione è stata pensata per lavorare soprattutto sulla profondità di campo e, in effetti, utilizzandola molto qualcosa riesce realmente a farla. La modalità apertura ampia, attivabile tramite un pulsante touch posto vicino al flash, mette a fuoco tutti i soggetti posti entro i 2 metri, consentendo di effettuare in post-produzione degli effetti di sfocatura molto interessanti.
Mi sono trovato molto bene con la modalità PRO, non eccessivamente complessa per un non esperto e che, soprattutto di sera e nei locali con luci scadenti, restituisce uno scatto totalmente diverso dalla modalità automatica (chiaramente di qualità superiore).
Con uno swype da sinistra verso destra si può accedere a tutte le modalità della fotocamera (ben 15, tra foto e video), tra cui spicca la Yummy e il Light painting. Da destra verso sinistra si accede alla classiche impostazioni.
La fotocamera anteriore da 8MP, in condizioni ottimali, restituisce ottimi scatti, mentre di notte perde qualcosa.
A livello globale non possiamo gridare al miracolo, ma se consideriamo la particolarità della doppia cam, il software estremamente personalizzato e la fascia di prezzo, mi sento di dire che nel suo range è la migliore del mercato e che, finalmente, anche la fascia media può scattare delle foto dignitose.
Voto 7