Ciao a tutti.
Premetto di non capire assolutamente NULLA dei termini tecnici che usate parlando di Android.
Posseggo un M2 e mi ci trovo bene, non fosse per il fatto che ho la memoria interna piena e non posso installare applicazioni.
Leggendo il forum mi è parso di capire che con link2sd potrei spostare tutte le app sulla scheda sd e liberare spazio (e fin qui ci riesco ad arrivare).
Per far funzionare link2sd, però, devo fare il root (e già qui inizio a perdermi).
Mi appello quindi al vostro buon cuore: qualcuno potrebbe perdere un minuto a spiegarmi passo passo in termini comprensibili ad un end user assolutamente ignorante in materia cosa debba fare? (tipo: installa questo, premi quello...)
Ho provato a leggere le guide già presenti qui, ma purtroppo dopo poche parole iniziano tutti ad usare termini tecnici che non capisco...:unamused:
Grazie anticipatamente a chi vorrà aiutarmi!
P.S. il cellulare è aggiornato all'ultimo sistema operativo (5.1.1)
Spostare app su microsd
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11-10-15, 08:51redellafratturaSpostare app su microsd
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11-10-15, 09:39thereferee
Titolo modificato. Come da regolamento usiamo titoli che sintetizzano il problema e non quelli generici
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12-10-15, 12:21Michelasso
Fare il rooting di Lollipop è semplicemente allucinante per chi non ha conoscenze tecniche (e serve capire l'inglese). Quindi le alternative che ti rimangono sono 3:
1. Spostare alcune app nella SD card: Impostazioni/Applicazioni/Su Scheda SD. nel menu in alto a destra scegli "Ordina per dimensione" e poi a una a una clicchi le app che vuoi spostare e scegli "Sposta su scheda SD".
2. Cancellare regolarmente la cache in "Impostazioni/memoria". Tocca "dati memorizzati nella cache" e dai l'ok
3. Disinstallare alcune app. Come in 1. ma invece di spostarle le disinstalli proprio. -
12-10-15, 18:32redellafratturaTi ringrazio della risposta, ma:Quote:
Originariamente inviato da Michelasso
1) la maggior parte delle app non mi consente di cliccare "sposta su scheda" (e nemmeno capisco quale sia la discriminante per cui alcune invece si)
2) già fatto, ma non risolve il problema in via definitiva
3) non ho installato poi molte app, e se devo avere uno smartphone per poi non poterlo usare inizio a rivalutare l'iphone, che di questi problemi non ne ha (e per quello della batteria, al giorno d'oggi, si può tamponare con le batterie esterne).
Per fare questo benedetto rooting (l'inglese non è un grosso problema) è possibile che non esista un eseguibile che faccia il lavoro come per il jailbreak su apple ? -
13-10-15, 11:59MichelassoContinuo punto per punto:Quote:
Originariamente inviato da redellafrattura
1. La maggior parte mi sembra strano. Le app che non si possono spostare su scheda SD sono quelle con i widget o che comunque non possono essere essere terminate smontando la SD card.
2. Eh, lo so.
3. Il problema è la memoria interna. Sono 5GB per le app e i dati e la SD card virtuale interna (ah già. Controlla che non hai file di grossa dimensione in quella. Musica e foto spostale nellaSD esterna. Menu Memoria inImpostazioni). Con ART di Lollipop che consuma parecchio questo è il risultato.
Non sono un fan di Android, compro Android solo perché è economico. Ma con metà dei soldi di un iPhone hai un telefono Android con almeno 2GB RAM e 16GB di memoria interna. Quindi il confronto iPhone vs Xperia M2 non è che sia molto valido.
Per quanto riguarda il rooting bisogna avere chiara una cosa: il rooting (come il jail breaking) è un hack del sistema. Non solo non è supportato ma dal punto di vista della sicurezza con locked bootloader non dovrebbe proprio esistere. E stai certo che Apple non è rimasta contenta quando è stato scoperto come fare il jail break dell'iPhone. Quindi se è complicato è solo perché non si è trovata altra maniera. Gli utenti dell'Xperia Z3 il rooting per mesi, forse un anno, proprio non potevano farlo. Poi è stata scoperta l'ennesima vulnerabilità nel kernel Linux e anche su Z3 con KitKat è stato possibile.
Stessa cosa se compri un nuovo modello che supporta solo Lollipop e successivi: non c'è (al momento) possibilità di rooting. Il metodo che ho descritto per KitKat sfrutta una vulnerabilità del kernel di Jelly bean, e quindi necessita di un downgrade a quest'ultimo. Altrimenti eravamo messi come con il Z3. Adesso invece è uscito un nuovo hack the sfrutta una vulnerabilità di KitKat e così si fa il rooting installando un piccolo pacchetto su PC e lanciando un semplice comando. -
14-10-15, 14:43redellafrattura
Innanzi tutto, grazie comunque per la risposta.
E' adorabile però constatare come, nonostante la mia premessa, in pochi post sia stato comunque disorientato da locked bootloaders, kernels e altre amenità che non saprei cosa significhino.
Riguardo alle considerazioni sul parallelo iPhone-android, sono ben conscio che parliamo di prezzi lontani fra loro (e io non giustifico in alcun modo quello di apple), intendevo solo dire che, per avere uno smartphone talmente poco smart da non poter installare applicazioni, allora forse vale rassegnarsi a spendere un po' di più e a dover andare in giro con una batteria esterna per arrivare a sera, ma avendo un device in cui si possa installare un numero congruo di applicazioni e con una possibilità di jailbreak alla portata anche di noi end-users ignoranti in materia informatica... -
15-10-15, 12:24Michelasso
Purtroppo il rooting è una questione assolutamente tecnica. E' difficile spiegarlo in parole semplici. Magari ci provo: gli smartphone moderni vengono venduti come "chiusi", "sigillati" dal punto di vista SW. Siamo autorizzati a installare solo i SW di sistema (detti ROM, ma in realtà sono il sistema operativo) ufficiali e le applicazioni da Google Play/App Store. Poi Google ha lasciata aperta una porta anche per installare qualsiasi applicazione "esterna" con suffisso .apk, trasferita magari via USB o scaricata da web, ma va abilitata l'opzione.
Le applicazioni e i loro dati si trovano nello spazio utente, scrivibile appunto dagli utenti (se e quando il sistema dà l'autorizzazione), il resto nello spazio di sistema. E questo è non scrivibile perché ci sono una serie di protezioni. Il "rooting" permette di avere il livello di accesso massimo nel telefono, quello di sistema appunto, che ti permette di scrivere ovunque ed eseguire qualunque applicazione o processo bypassando qualsiasi protezione. Solo che per ottenerlo, siccome il sistema è blindato, bisogna trovare una falla nella sicurezza. Come se volendo derubare il deposito di zio Paperone ci fosse un passaggio per i tubi dell'aria condizionata o altro. Se tale passaggio c'è (e bisogna prima scovarlo), entri. Altrimenti resti fuori. Una volta che sei entrato hai la possibilità di disattivare tutti gli allarmi ed aprire il portone. Stessa cosa per il rooting. La procedura di rooting entra nel passaggio (sfrutta la vulnerabilità del sistema), ottiene il livello massimo e con quello scrive dei file che permettono di avere il root sempre, dopo ogni riavvio del cellulare. Ma se la falla non c'è, non si entra. E una volta sfruttata una falla Google cerca di chiuderla negli aggiornamenti (il passaggio via l'aria condizionata viene murato).
Il locked bootloader invece è quello che stabilisce se una ROM è ufficiale e può quindi essere installata. Se è una ROM custom viene rigettata, perché le chiavi di sicurezza (DRM key) non combaciano. Nei dispositivi Android il produttore (Sony nel nostro caso) può mettere a disposizione, su richiesta specifica, le chiavi per aprire il bootloader (che altro non fa che il così detto "jail break"). Su iPhone invece il concetto è simile a quello del rooting. Hanno trovato (beh, Geohot l'ha fatto) un modo per tirar fuori dall'iPhone le chiavi DRM. Una volta che il bootloader è sbloccato uno può installare una qualsiasi versione modificata del SW di sistema, che conterrà il rooting nel caso di Android. Sempre che sia stata messa a disposizione da qualche sviluppatore. E' lo stesso concetto di quando fanno un hack di una console. Geohot trovò le chiavi anche per la PS3, ma la Sony gli ha spedito l'FBI a casa perché le ha rese pubbliche. Quindi puoi ben capire quanto sia delicata la cosa.
