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Italiani ossessionati dallo smartphone e dai social network

Contestants compete in an early round during the 6th Annual LG US National Texting Championship August 8, 2012 in New York's Times Square. A 16-year-old boy retained his title as America's fastest texter Wednesday in a duel of the thumbs staged before yelling fans on New York's Times Square. Austin Weirschke took home $50,000 prize money for the second time in two years when he bested 10 other texting demons in feats of thumb speed, memory and fluency in texting shorthand. One round was performed with the remaining contestants blindfolded and having 45 seconds to type the verse: "Twinkle, twinkle, little star, how I wonder what you are, up above the world so high, like a diamond in the sky." The event, sponsored by LG Electronics and using the company's cell phones, took place on a traffic island in Times Square. AFP PHOTO/Stan HONDA (Photo credit should read STAN HONDA/AFP/GettyImages)

Secondo un’interessante ricerca condotta da Deloitte gli utenti italiani sono ossessionati dal proprio smartphone e purtroppo per rendersene conto basta guardarsi intorno per notare che la maggior parte di noi utilizza compulsivamente il proprio dispositivo mobile ed i suoi servizi.

La ricerca Global Mobile Consumer Survey 2015 ci presenta i reali numeri di questa crescente malattia italiana. Lo smartphone, i social network e molti altri servizi moderni hanno ormai intaccato la nostra società, infatti su ben 31 paesi e oltre 49.000 utenti presi in considerazione, gli italiani battono tutti i rivali.

Chi di voi non controlla lo smartphone appena apre gli occhi la mattina e prima di chiuderli la notte? Secondo questo studio il 70% nel primo caso ed il 63% nel secondo, ed ovviamente gli italiani sono i “migliori” in questo.

Il 68% degli italiani controlla il proprio smartphone alla ricerca di notifiche seppur non ce ne siano. Un atteggiamento compulsivo diffuso in tutto il mondo ma maggiormente in Italia.

Gli utenti italiani sembrano essere anche i meni attenti alla propria privacy, infatti il 62% degli intervistati non si preoccupa dell’utilizzo dei propri dati (contrariamente in Europa meno della metà fa finta di niente).

Infine, particolare forse più interessante e che maggiormente rispecchia la società italiana moderna, solamente il 28% aspetta che il proprio smartphone si rompa prima di acquistarne uno nuovo. Ciò significa che quasi tutti acquistano l’ultimo modello per moda o per identificarsi nella società.

Purtroppo parliamo di dati e numeri sconcertanti nei quali sicuramente in molti si ritrovano.