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Phone Story: un gioco italiano sui suicidi nelle fabbriche Foxconn, ma Apple lo censura

Forse la parola Foxconn non vi dice niente. Ebbene, si tratta di una grande azienda con sede a Taiwan e fabbriche soprattutto in Cina, che si occupa di assemblare molti prodotti informatici tra cui iPhone, Pod Touch, iPad, vari Nokia, Sony e tantissime altre marche.  Ebbene, l’azienda taiwanese da anni è oggetto di diversi scandali: chi la accusa di razzismo (di favorire dipendenti taiwanesi rispetto a quelli cinesi), chi di sfruttamento dei lavoratori. Sta di fatto che negli ultimi mesi ci sono stati parecchi suicidi nelle sue fabbriche. Phone Story è un gioco creato dall’italiana Molleindustria, che simula la vita in queste fabbriche.

Il creatore del gioco sostiene che lo scopo di Phone Story è “suscitare una riflessione critica sul modo nel quale sono prodotti i popolari “gadget” della Apple come l’iPhone“.

Uno degli obiettivi del gioco è, nella sezione “suicidi”, muovere due medici con una barella e prendere al volo gli operai che si buttano dalla finestra.

Apple ha prontamente censurato l’applicazione, dicendo che viola il regolamento dello store in quanto conterrebbe contenuti violenti e crudeli.

Eppure, l’App Store dell’iPhone è pieno di videogiochi violenti, ben più di Phone Story, e crudeli. Il vero motivo di questa censura è che Apple non vuole far vedere ai propri clienti chi ha assemblato il loro costoso telefono e in che condizioni vive.

Con questo articolo non voglio sparare a zero contro Apple per le condizioni di lavoro di chi crea i loro prodotti, infatti Foxconn assembla anche parti di telefoni Android, e altre marche come HTC, pur assemblando i telefoni in proprio, non garantisce condizioni di lavoro migliori. Vorrei invece farvi puntare l’attenzione sulla censura di Apple sul proprio Appstore. Phone Story, ovviamente, è disponibile anche per Android e nessuno lo ha censurato.