Originariamente inviato da
zebaldo
Come ha già fatto qualcun'altro parecchie pagine addietro (anche se qua dentro mi pare che non siano tanti coloro che si prendono la briga di leggersi tutta la discussione, visto che ciclicamente compaiono sempre gli stessi discorsi, c'è chi annuncia "scoop" e "novità" di cui si era parlato decine di pagine addietro, o chi, nonostante sia già stato spiegato che il conto è sotto sequestro, e quindi anche se vorrebbe rimborsare non potrebbe farlo fino alla fine della vicenda, c'è ancora chi dice "aveva detto che rimborsava, dove sono i soldi?") vi invito a fare attenzione a quello che scrivete contro la persona in questione, perchè, se dovesse risultare essere anche lui vittima della truffa, correte il rischio dell'ulteriore beffa di essere denunciati per diffamazione o ingiurie (mi riferisco ai vari "figlio di t...a" et similia che ho letto qua dentro).
Io capisco che siate indignati, e capisco anche questa indignazione vi spinga a volere a tutti i costi un colpevole e a fargliela pagare, ma state attenti che questa (giusta)smania di giustizia non vi porti a predervela un "capro espiatorio" invece che con IL vero colpevole.
Ma come? Prima quando c'era chi vi faceva notare tutte le incongruenze e le cose che avrebbero dovuto mettervi in allarme quasi le volevate zittire perchè "fino a prova contraria non si può dire che il negozio sia una truffa, aspettate le prime consegne prima di giudicare ed additare il negozio come truffa", ora che siete stati truffati non siete disposti a riservare lo stesso trattamento a quella persona? Vi ricordo che, fino a quando non ci sarà la sentenza, quella persona è da ritenere innocente, saranno (sono) le forze dell'ordine ad indagare (e di certo con molti più mezzi di voi) per cercare di ricostruire tutta la vicenda, e sarà un giudice a stabilire la colpevolezza o meno della persona in questione.
Non sto dicendo che è assolutamente innocente, ne sto dicendo che è assolutamente colpevole (comunque io non considero i precedenti penali una "prova" di colpevolezza), di certo alcune cose non quadrano, il che mi porterebbe a credere alla storia dell'amica rumena, e che quindi più che un truffatore sia uno poco svelto che si è fatto raggirare con il miraggio di soldi fatti senza fatica alcuna (suppongo l'accordo sarebbe stato "noi gestiamo il negozio, tu metti il nome e in cambio prendi un tot % sugli utili").
Penso questo perchè nella stragrande maggioranza di truffe simili, nessuno ci mette il suo nome e cognome, sarebbe come andare a rubare in una casa e lasciare un biglietto da visita. Infatti di solito i negozi truffa vengono aperti sfruttando i furti di identità (ricordo la vicenda di poco tempo fa di un negozio-truffa intestato ad un tabaccaio di Rimini o dintorni che non ne sapeva assolutamente nulla in quanto vittima del furto di identità).
Se fosse davvero lui l'autore della truffa direi che il "dopo-truffa", cioè scappare con i soldi, è stato studiato in maniera pessima: sono risaliti a te senza il minimo sforzo visto che hai fornito in anticipo nome e cognome, chiudi il sito prima di far sparire i soldi e rimani in Italia? Mi sembra una cosa troppo stupida, nemmeno il più inetto dei truffatori farebbe una cosa così.
D'altro canto, se fosse vera la storia dell'amica rumena, il livello di stupidità non è che sarebbe minore...
Comunque, ci sono indagini in corso, potete pensare quello che volete, ma ricordate che il vostro giudizio è "relativo" non avendo in mano tutti gli elementi della vicenda, elementi che sta raccogliendo chi si occupoa dell'indagine, e sui quali si esprimerà un giudice. Fino ad allora l'imputato è innocente, quindi, come già detto, se non volete rischiare la beffa di essere denunciati a vostra volta (nel caso dovesse risultare anche lui vittima del raggiro), occhio a cosa scrivete.