Riuppo questo thread per aggiornare sul mio recesso, dato che potrebbe capitare anche ad altri di dover usufruire del diritto in questione. Vi anticipo che la procedura è stata tragicomica e ci ho rimesso dei bei soldi ma diciamo che Deo gratias posso affrontare la "perdita" di quel denaro senza eccessive conseguenze e, così, mi limito a sorridere amaro.
La prima parte della storia riguarda l'attesa, protrattasi per parecchi giorni, del riscontro alla mia raccomandata con ricevuta di ritorno. Finalmente mi giunge comunicazione dell'apertura della pratica e con essa le istruzioni per la riconsegna del bene (in breve, rispediscicelo pure qui...evidentemente ci voleva tanto a inviare queste scarne direttive).

La cosa divertente è che a partire da questa mail, e per tutte le successive, chi risponde continua a storpiare il mio cognome (oltretutto modificandolo in maniera che ne risulta un suono evidentemente assurdo nella lingua italiana); a una mia osservazione circa il fatto che ritengo maleducazione la storpiatura reiterata anche quando più volte sia stato evidenziato l'errore, mi viene molto filosoficamente risposto che la maleducazione è altra cosa. Vabbè, lasciamo perdere.
Mi preparo quindi a rispedire il Pike e nella mia ultima replica a Ekoore premetto (ricordatevelo per dopo) che il pacco è arrivato a casa mia in condizioni misere, essendo stato posto senza adeguata protezione nella busta fornita dal corriere; tanto la scatola del Pike quanto la borsa/tastiera erano state infatti imbustate prive di ulteriore imballaggio, la tastiera addirittura avvolta dal solo cellophane. Siccome ovviamente nella vita ho anche altro da fare, e stante che la mail con le istruzioni mi era arrivata una sera a giornata lavorativa già ultimata, il giorno successivo alla ricezione delle direttive ho preparato il pacco con l'intenzione di spedirlo l'indomani. Ebbene, nella mattinata di quest'ultimo giorno mi arriva un'ulteriore mail da Ekoore in cui mi si chiede perché io non abbia ancora effettuato la spedizione!

A questo punto, lo confesso, un poco mi girano e non riesco ad astenermi dal far notare che il loro non è certo il pulpito dal quale possano ragionevolmente levarsi lamentele riguardanti la lentezza di reazione...lentezza che, per quanto già esposto, nel mio caso oltretutto proprio non sussisteva. Comunque sia, allego alla risposta il codice di tracciabilità del mio pacco (imballato, stavolta, a regola d'arte) e mi dispongo all'attesa. E qui entriamo nella seconda parte della vicenda, quella più tragica che comica in verità.
Mi arriva infine, dopo altri due giorni di travaglio, l'annuncio dell'effettuato rimborso. Tuttavia, scopro che mi sono stati decurtati:
- 7,35 euro per spese PayPal
- 12 euro per la loro spedizione
- 15 euro per spese di ripristino per la mancata restituzione di un cavo USB e di un adattatore per borsa folio, nonché per il danneggiamento della confezione del Pike.
Ora, soprassediamo sulle spese PayPal. Tralasciamo anche i commenti sul costo della spedizione effettuata da Ekoore (quella che con mia moglie abbiamo scherzosamente ribattezzato "sacchetto celere" in contrasto con il celebre "pacco celere", perché pacco proprio non si poteva definire

) a fronte del risultato della medesima, una povera scatola del Pike che, estratta dalla busta (non) protettiva sembrava essere stata masticata da un grosso cane, come scrissi testualmente in una delle mail intercorse, proprio per mettere le mani avanti. Le spese di ripristino (sic!), invece, sono inaccettabili, almeno nel loro complesso...ma analizziamo nel dettaglio cosa mi si contesta. Il cavo USB, peraltro di valore irrisorio, l'ho effettivamente dimenticato sulla scrivania, in mezzo ad altri che già possiedo. L'adattatore per borsa folio non so proprio cosa sia ma, in ogni caso, non era presente nel pacco che ho ricevuto. I danni alla confezione, poi, farebbero sbellicare dalle risate se non ci fosse già da piangere: a parte che avevo già detto e ripetuto (nelle comunicazioni a Ekoore direttamente, ma addirittura pure qui sul forum, prima di effettuare il recesso!) che la scatola era arrivata in condizioni penose, essendo consci di avere spedito in un sacchetto e di avere ricevuto un pacco accuratamente confezionato, ci vuole proprio una bella dose di malizia e opportunismo per stabilire che non solo le mie dichiarazioni preventive sulle condizioni della scatola del prodotto fatte via mail sarebbero false (e quindi in altri termini io sarei un bugiardo), ma anche avrei danneggiato la confezione per incuria o forse giocandoci a calcio tra gli scogli, dato che poi l'ho rispedita imballata di tutto punto...
Quindi, tirando le somme, quest'avventura mi è costata quasi 35 euro (
transeat), 15 dei quali per un cavetto USB

, e due mesi del mio tempo (assai più prezioso) per stare appresso alla vicenda. Ah, naturalmente non ho mai ricevuto risposta alle richieste di chiarimento circa i danni alla confezione e l'inesistente adattatore. Quando si dice un eccellente servizio post vendita, nevvero?