Lo so bene che si tratta di due cose differenti, ma sono due casi in cui si dialoga con l'azienda nel momento in cui si presenta un problema. Questo è il denominatore comune ed è anche, a mio avviso, ciò che determina un servizio di qualità: in parole povere, il modo in cui vieni trattato quando si presenta una situazione che "non fa piacere" all'azienda.
Il diritto di recesso poi esiste a tutela del cliente e, onde evitare che si trasformi in un test a domicilio, esiste la regola secondo cui le spese di spedizione sono a carico di chi recede.
Infine, in linea di principio concordo sul fatto che esistano le spese di ripristino, ma ripeto ancora una volta, se i danni non li ho fatti io e il pezzo che mancherebbe non era compreso in ciò che ho ricevuto e nemmeno menzionato sul loro sito dove si descrive il contenuto della confezione, non vedo perché dovrei farmene carico. Oltretutto, senza nemmeno ricevere risposta quando faccio presente la cosa.
Onestamente, non vedo cos'altro avrei dovuto o potuto fare: ho segnalato il danneggiamento della confezione subito, ho anche la documentazione fotografica nel caso fosse servita, quanto all'adattatore non so proprio come avrei potuto accorgermi della sua mancanza considerato che nella descrizione del prodotto non era menzionato...
Mi spiace, io qui vedo solo un'azienda che pretende vagonate di pazienza e di beneficio del dubbio quando è lei ad averne bisogno per giustificare ritardi, rimandi e problemi di vario genere, ma poi ricambia il cliente con scorrettezza e ingiustificata intransigenza. Un po' come quando, dopo che noi del preordine li avevamo aspettati per due mesi, mi sono visto arrivare dopo un solo giorno una mail con su scritto "perché non ci ha ancora rispedito il Pike?" (quando, ripeto, le istruzioni per spedire mi erano state inviate il giorno prima circa all'ora di cena).