Motorola: Il progetto di un nexus phone bocciato da Larry Page

15 Marzo 201480 commenti

Nel momento in cui Motorola venne acquistata da Google, l'intera comunità Android aveva esultato, pensando che, oltre a far ricrescere l'azienda, BigG avrebbe sfruttato quest'ultima per produrre i suoi amati Nexus. Ormai tutti ne erano certi, ma qualcosa è andato storto. Il passaggio di Motorola a Lenovo ha visto sfumare questa idea, anche se nulla si può dire riguardo al futuro. Sembra però che le fantasie degli utenti non fossero le sole e anche Google avesse pensato e ipotizzato di creare internamente uno smartphone ufficiale marchiato “M”.

L’annuncio arriva direttamente dal Wall Street Journal che afferma come fosse intenzione di Motorola produrre uno smartphone con Google integrando anche il sistema “sempre in ascolto” su Android. Il Moto X, Top di Gamma di Motorola, è un dispositivo molto raffinato e ha alcune caratteristiche interessanti, ma alla fine, non è nulla di speciale e suggestivo, nel modo in cui lo sono molti dei progetti di Google. Ma non è certo dovuto ad una mancanza da parte di Motorola.

Secondo il WSJ, la grande “M” avrebbe avuto una visione per uno smartphone in grado di sposare un ottimo hardware con l’esperienza cloud di Google e risorse informatiche senza eguali. Un esempio che egli offre è l’elaborazione del linguaggio naturale: Motorola avrebbe voluto portare i comandi vocali ad un livello successivo, e consentire ai propri dispositivi di comprendere ricerche complesse, non solo semplici comandi script come “OK, Google“.

A scartare la proposta di un Nexus targato Motorola, sarebbe stato però lo stesso Larry Page, CEO di Google, avvalorando l’ipotesi di un acquisto fatto solo ed esclusivamente per il pacchetto brevetti.

Motorola wanted to work more closely with the Google team that develops natural language processing technologies, which help computers understand naturally-spoken phrases rather than a limited set of commands. Deeply integrating such technology with Motorola hardware could enable people to use a much wider array of voice commands and speed up the time it took for the smartphone to respond to commands.

 

Motorola avrebbe voluto collaborare in modo più stretto con il team Google in modo da sviluppare e integrare meglio le tecnologie per il riconoscimento naturale del linguaggio, per introdurre questa tecnologia anche all’interno del mondo desktop  in modo da poter interagire con più naturalezza con i dispositivi che utilizziamo quotidianamente. L’integrazione delle tecnologie di Motorola avrebbe permesso di controllare smartphone, tablet e PC in modo più naturale tramite la voce.

Certo è che, viste le potenzialità del Moto X, un Google Phone marchiato Motorola avrebbe forse ottenuto un successo ancora maggiore rispetto a quello ottenuto dall’ultimo arrivato, il Nexus 5. Speriamo solo che Lenovo sappia valorizzare l’azienda meglio di BigG. Io personalmente nutro grandi speranze.

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