Doogee Y6 Max 3D: la recensione

13 Aprile 20176 commenti

Doogee Y6 Max 3D è un phablet dalle dimensioni notevoli e che tra le sue feature propone uno schermo 3D che non richiede l'utilizzo di alcun tipo di occhiale. Andiamo a scoprirlo in questa recensione.

UNBOXING

La confezione di Doogee Y6 3D Max è piuttosto spartana, trattandosi di una semplice scatola in cartone che al suo interno ospita smartphone e accessori. Proprio quest’ultimi, sono piuttosto numerosi rispetto a quanto ci hanno abituato altri dispositivi, e infatti tra i contenuti della confezione annoveriamo:

  • Caricabatteria con cavo USB
  • Pellicola protettiva
  • Custodia protettiva in silicone
  • Adattatore Nano-Micro SIM
  • Panno per Pulizia
  • Stand portatile

 

Design

Il primo impatto con Doogee Y6 Max 3D è particolare. La prima emozione che si prova è certamente rappresentata dalla sorpresa che incute il terminale per via delle sue mastodontiche dimensioni.
Ciò nonostante, il dispositivo è decisamente gradevole alla vista, il look frontale è minimale e grazie alle cornici molto sottili, risulta ricoperto per la quasi totalità dallo schermo.
Il retro in metallo e dal design unibody sono due elementi che contribuiscono ad aumentare la qualità percepita del device, mascherando così il fatto che si tratti di uno smartphone dal costo esiguo.
Complici anche le dimensioni, Doogee Y6 appare solido ed elegante, riuscendo a creare un ottimo miscuglio di queste due caratteristiche.

La zona frontale del dispositivo presenta lo schermo da 6,5 pollici assieme al sensore di prossimità, di luminosità, l’obiettivo della fotocamera e il LED di notifica.
In basso troviamo i tre tasti capacitivi standard, dove ovviamente al centro troviamo Home affiancato da Back e Recent.

La zona posteriore mostra la fotocamera sporgente, il sensore biometrico di impronte digitali, il LED Flash e nient’altro di rilevante. Questa zona, così come quella perimetrale, è realizzata in metallo.

In questa sezione troviamo solamente il jack da 3,5 mm.

Qui possiamo trovare le due sezioni forellate, dove unicamente quella posta a sinistra mostra effettivamente lo speaker. A metà fra i due troviamo l’ingresso Micro-USB.

Alla sinistra del terminale troviamo il tray USB. Come ormai succede per ogni singolo smartphone orientale, è qui che potrete inserire le due SIM oppure una singola SIM affiancata da scheda di memoria SD.

Nel lato opposto, quello destro, troviamo il tasto Power e il bilanciere per la regolazione del volume.

Solitamente non mi addentro molto nel settore della portabilità, ma viste le notevoli dimensioni di Doogee Y6 Max 3D, credo sia opportuno spendere qualche riga a riguardo.
Innanzitutto, e assolutamente innegabile che il dispositivo appaia decisamente più voluminoso di qualsiasi altro smartphone comune, tuttavia, per quanto riguarda il semplice utilizzo, in realtà il terminale mi è parso assolutamente comodo, e l’unica difficoltà pratica che ho incontrato è rappresentata dal raggiungere la barra di notifica.

Nella foto sovrastante vediamo Doogee Y6 3D Max accompagnato da un altro Doogee, Shoot 2, della dimensione schermo di 5″. Come potete notare, la differenza tra i due è immane.
Il problema principale di un telefono di questa dimensione è proprio il trasporto fisico dello stesso.

 

SPECIFICHE TECNICHE

Sistema Operativo Dido OS 7.0 (Custom ROM di Android 6)
Processore MTK6750 Octacore 1.5 GHz
RAM 3 GB
Memoria 32 GB espandibili mediante SD
Display 6.5″
Risoluzione 1920 x 1080 pixel, 338 PPI
Fotocamera posteriore 13 MP
Fotocamera anteriore 5 MP
Batteria 4300 mAh
Dimensioni 173 x 89 x 9 mm
Peso 259 g
USB Micro USB
Tipologia SIM Micro SIM (Slot 1), Micro SIM (Slot 2)

Display

Il display installato su Doogee Y6 3D Max è della imponente dimensione di 6.5 pollici in risoluzione 1920 x 1080 e con una densità di pixel-per-pollice pari a 338. Una peculiare caratteristica di questo pannello è che al suo interno è presente un’ulteriore unità incaricata di riprodurre le immagini in 3D. Approfondiamo subito questo aspetto.

Partendo dal presupposto che il sistema 3D funziona correttamente anche senza occhiali, la feature è piuttosto fine a sé stessa, cosa attualmente valida anche per televisori da migliaia di euro, figuriamoci per uno smartphone di appena un centinaio. Ciò non toglie che suppongo esistano utenti interessati, ma personalmente dopo averne testato le funzionalità, ho perso subito interesse.

Nell’uso quotidiano il display svolge correttamente il suo lavoro, la sua ampiezza rende il guardare video molto piacevole, e anche il semplice web browsing o chat è molto comodo per via della quantità di elementi a schermo.

Infine, per quanto concerne la luminosità, ho riscontrato solo qualche lieve problema per quanto riguarda la massima, leggermente bassa e che di conseguenza nelle giornate particolarmente soleggiate il display non sarà perfettamente visibile.
Preciso anche il compito svolto dal sensore per la luminosità automatica.

 

Fotocamera

Doogee Y6 Max 3D dispone del minino necessario per scattare fotografie qualitativamente sufficienti, e non pare nemmeno interessato a spingersi oltre.

Il sensore posteriore da 13 MP è adatto a scattare solo quelle che mi piace definire fotine, e con ciò intendo quelle foto di poco conto che quotidianamente ci scambiamo su WhatsApp, Telegram et similia.

Quindi, per quanto riguarda le fotografie scattate in ambienti esterni, possibilmente soleggiati, avremmo un risultato finale piuttosto soddisfacente, mentre per quanto riguarda altri contesti dovremo accontentarci di foto piuttosto scure e rumorose, essendo l’unità ottica qualitativamente limitata.

Restando sull’aspetto semplicità, si può fare un discorso equivalente l’applicazione fotocamera in sé, che non mostra particolari differenze o novità rispetto all’app che possiamo trovare su qualsiasi dispositivo Android.

A seguire, una piccola galleria fotografica realizzata con Doogee Y6 Max 3D.

Link alle immagini in dimensione originale

Software

La ROM presente su Doogee Y6 Max 3D è una custom realizzata da Doogee e basata su Android 6.0, che prende il nome di Dido OS (versione 7.0).

A dire il vero, la ROM non si differenzia particolarmente da Android 6 stock, limitandosi ad apportare un launcher personalizzato, qualche tweak minimale al sistema operativo in sé e all’aggiunta di alcune funzionalità.

Il launcher preinstallato è semplice, consentendo una confinata possibilità di customizzazione che si limita a modificare l’effetto di scroll, il tema e veramente pochissimo altro.
Ciò fa sì che le risorse necessarie per far funzionare tale launcher al meglio siano minime, e non a caso non è vittima di alcun tipo di rallentamento.

Una delle prime icone che salta all’occhio sin dal primo utilizzo di Y6 Max 3D è la cosiddetta app One Hand Mode, che permette un resize dell’intero display così da riuscire a utilizzarlo solamente con una mano. (visibile in azione nella galleria soprastante)

Purtroppo, non resta molto altro da aggiungere riguardo il software, eccetto che ovviamente sono presenti applicazioni che consentono di fruire di contenuti in 3D (di cui una completamente in cinese) ed è possibile utilizzare gesture a schermo spento per poter accedere velocemente a specifiche funzioni dello smartphone (gesture non personalizzabili).

Ho apprezzato questo approccio minimale di Dido OS, che lascia l’utente libero di personalizzare il proprio smartphone come meglio desidera senza venir soffocato dai bloatware.

Chiudiamo l’argomento software parlando dello storage, pari a 32 GB, con la seguente velocità di lettura e di scrittura:

 

Multimedia

Doogee descrive Y6 Max 3D come un dispositivo mirato a diventare un portable home theater.
Tra i tanti smartphone (cinesi) che ho avuto modo di testare, questo è quello che più si avvicina alla definizione del termine. Certo, definire un qualsiasi telefono come portable home theater farebbe ridere qualunque appassionato del settore, ma accontentiamoci nel dire che guardare un video su Y6 Max 3D è un’esperienza gradevole.

Ciò è ovviamente dovuto al display da 6,5 pollici e alla sua qualità, ma a questo risultato non è da ignorare il lavoro svolto dallo speaker, che contribuisce a fornire un audio di qualità e dal volume molto alto, che sia relativo a film, musica o notifiche.

Infine, grazie a una GPU sufficiente performante, è possibile riprodurre senza incertezze file in Full HD e a 60 FPS.

 

Performance

Stando alle mere specifiche tecniche, risulta subito evidente che Doogee Y6 Max 3D non è certo dotato di hardware di particolare pregio, e infatti monta un semplice MTK6750 dalla frequenza di 1.5 GHz accompagnato da 3 GB di RAM.
Tuttavia, nell’esperienza d’uso quotidiana, quanto appena dichiarato perde di significato. Il sistema operativo risulta fluido e prestante in qualsiasi momento, e raramente vengono mostrate incertezze da quest’ultimo.

Devo essere onesto, sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla fluidità di Doogee Y6 Max 3D, cosa che infatti mi ha spiazzato per via della bassa qualità dell’hardware di cui è dotato.

Questa debolezza si palesa totalmente nei test benchmark, dove infatti i risultati ottenuti sono scarsi.

AnTuTu 44535
Vellamo Chrome 2089, Metal 1049, Multicore 2084
GeekBench Single-core 588, Multi-core 2533
PCMark 2888
3DMark Ice Storm Extreme 6007, Slingshot 559
 Boot Mortal Kombat X  132 s

Come però già affermato, all’utente medio poco deve importare di tali punteggi, poiché lo smartphone è tutt’altro che lento nello svolgere le operazioni.

 

Connettività

Ormai sono diventato un disco rotto, infatti ogni volta che si parla di connettività e telefoni cinesi, l’esordio è sempre il medesimo: il dispositivo supporta il Dual SIM, ma per poter usufruire di ciò bisognerà rinunciare alla possibilità di espandere la memoria mediante scheda SD.
Purtroppo questo aspetto negativo non è ancora stato corretto, e per quanto risulti noioso ripeterlo ogni singola volta, è un elemento che non mi sento di tralasciare.

In ogni caso, Y6 Max 3D supporta le seguenti frequenze:

2G 850 / 900 / 1800 / 1900 MHz
3G 850 / 900 / 2100 MHz
4G 800 / 900 / 1800 / 2100 / 2600 MHz

Non ci saranno perciò problemi per utilizzare il dispositivo con gli operatori italiani.

Parlando appunto di mera telefonia, lo smartphone svolge un ottimo lavoro sotto questo aspetto.
Per quando riguarda la connessione mobile, non ho riscontrato alcun particolare problema nella ricezione del segnale, purtroppo però spostando leggermente l’argomento e andando a parlare di connessione WiFi, in alcuni momenti lo smartphone fatica nel mantenere salda una connessione.
Il microfono integrato è in grado di filtrare i rumori esterni, e di conseguenza l’audio in chiamata risulta di ottima fattura.
Infine, per quanto riguarda la connessione GPS e navigazione, fortunatamente non c’è necessità di approfondire. Questa infatti funziona correttamente, mantenendo sempre una precisa geolocalizzazione del dispositivo.

Autonomia

Se c’è un elemento che accomuna pressoché ogni phablet, escludendo i mastodontici display, è la batteria a grossa capienza, la cui presenza è resa possibile dalle dimensioni generose dei terminali.
Ovviamente, Doogee Y6 Max 3D non fa certo eccezione, e al suo interno troviamo infatti una batteria da 4300 mAh che richiederà un sostenuto utilizzo del terminale per poter essere scaricata.

Se dovessi proprio andare a cercare l’ago nel pagliaio, allora andrei a dire che la batteria poteva essere resa leggermente più capiente, dato lo spazio, anche se in termini pratici è già efficiente.

Con Doogee Y6 Max 3D potrete fare letteralmente tutto quello che vi passa per la testa senza preoccupazioni, e arriverete comunque a sera mantenendo ancora un grosso margine di autonomia rimanente. Per gli utilizzatori sporadici dello smartphone, si potrà senza problemi raggiungere due o tre giorni di utilizzo.

PCMark Lum. Max ore, 24 minuti
PCMark Lum. Min 10 ore, 21 minuti
Autonomia Media ore di display acceso

 

SICUREZZA

L’unico metodo di sicurezza hardware fornito da Doogee Y6 Max 3D è rappresentato dal sensore biometrico in grado di riconoscere le impronte digitali, posto sul retro.

Uno dei problemi principali di questa unità è proprio il suo posizionamento: essendo un device molto ingombrante, raggiungere il sensore con il dito indice non è sempre facile. Ritengo che in questo caso aver posizionato il sensore nella zona frontale sarebbe stato più corretto.

Il riconoscimento è comunque piuttosto rapido, richiedendo meno di un secondo, ed anche preciso, anche se la scomodità di raggiungimento farà sì che più procedure del dovute finiranno in un fallimento.

Questo sensore non si limita però a essere un mero strumento di sicurezza, e così Doogee lo ha dotato di alcune innovative funzionalità.
Appoggiando un dito (qualsiasi) sul sensore saremo infatti in grado di rispondere a una chiamata, scattare una fotografia con l’applicazione Fotocamera o mettere in pausa/far ripartire la riproduzione musicale.
L’idea è senz’altro da apprezzare, per me è sempre un piacere trovare aziende che tentano di trovare feature ingegnose per il sensore d’impronte.
Ritengo tuttavia che si sarebbe potuto azzardare qualcosa di più, e come già accennato, l’uso stesso di queste funzionalità è reso difficoltoso dal dover fisicamente raggiungere il lettore.

Verdetto Finale

Doogee Y6 Max 3D è un terminale che non si pone di raggiungere obiettivi elevati, ma si accontenta di riuscire a raggiungere il minimo sindacale.

Senza alcun dubbio, Doogee, stavolta, è riuscita nel suo intento e Doogee Y6 Max 3D è un telefono che mi sento assolutamente in grado di consigliare a quello specifico target di persone che cercano un dispositivo dallo schermo molto ampio, e che per questo non vogliono spendere una grossa cifra; il costo del telefono infatti si aggira intorno ai 150€.

Sempre parlando di prezzo, personalmente eviterei di spendere di più per avere la versione 3D del terminale, e mi accontenterei di quella base, in quanto non riesco personalmente a giustificare la spesa maggiore per una funzione che ritengo frivola.

Loading...
Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com