Originariamente inviato da
uncleboy
Conosco il post, ed è disinformazione ben orchestrata.
L'art. 615 c.p. è citato a sporoposito.
ll fatto che un cellulare sia un dispositivo telematico non dimostra che L'IMEI sia un codice d'accesso, come non lo è l' UUID del mio hdd, o il MAC della mia ethernet, o l'IP della mia WAN.
L'accesso al network è sempre legato alla sim.
Se le FdO identificano le conversazioni dall'IMEI, sono solo affari loro, nessuno mi vieta di rifarmi i polpastrelli, o di rifarli a qualcuno, o di usare la chirurgia plastica, o di usare un poroxy.
Se i provider usano o non usano le blacklist sono affari loro, non v'è alcun obbligo in merito.
Resta il fatto che rubare è un reato e accedere a un sistema informatico abusivamente sia un reato, ma il discriminante di accesso alla rete è l'ICC-ID per il registerng sul network e l'IMSI per l'accesso alle chiamate in ottemperanza del contratto di servizio.
Per quanto riguarda wikipedia, ho provveduto alla modifica, c'è una nota in discussione, e se qualcuno ha argomenti più fondati di un Art. del cp sventolato a vanvera, può intervenire nella disputa.
Faccio notare che se clonassi una sim senza mai usarla, cioè senza mai accedere al network e la incorniciassi, fosse pure la sim del presidente di sta fava, non commetterei nessun reato, come non è reato possedere la copia di una chiave di una serratura che non è ne di tua propietà, nè in tuo possesso.
Se ragionassimo così al DEFCON se li porterebbero tutti ad ogni edizione, non a caso il sistema di cloning RFID non fu mai direttamente incriminato, ma solo ufficiosamente dissuaso.
Io non apro l'ombrello perchè la pioggia è un veleno potente, ma solo perchè preferisco restare asciutto il meglio possibile, e nessuno mi obbliga a farlo.
Qui non è casa mia, e le regole possono imporre che si apra l'ombrello quando piove, ma raccontare che il motivo sia che la pioggia è un potente veleno, non è accettabile.