Come tutti ben saprete, dal 2 al 5 marzo si è tenuto il Mobile World Congress 2015 di Barcellona, evento più importante dell’anno per quanto riguarda il mondo della telefonia e del mobile in generale. La fiera ha visto, come anche nelle scorse edizioni, la nostra presenza sul campo ed oggi, dopo un po’ di tempo passato a rifletterci con calma, vi presentiamo quelle che sono state le nostre conclusioni a tutto tondo sull’evento, nella loro interezza e senza filtri di sorta.
Dato che si tratta di un articolo molto lungo e non vi è un modo semplice nell’incertivarvi alla lettura, vi diamo la possibilità di fare un jump all’autore interessato. Per comodità, inoltre, la prima pagina sarà dedicata ai nuovi membri, la seconda ai “vecchi”:
I “nuovi” Stefano, Luca e Lorenzo
Luca
Impressionante il numero dei presenti. E’ stato il mio primo Mobile World Congress e, nonostante i miei colleghi mi avessero ampiamente descritto i precedenti, è sempre un’esperienza unica ed una fiera tutta da godere. L’affluenza maggiore si è registrata negli stand più importanti ma era preventivabile che fosse stato cosi.
Siccome nella vita privata lavoro nel settore informatico ho apprezzato particolarmente lo stand Qualcomm, davvero immenso e con idee molto innovative come, oltre all’anteprima di Snapdragon 820, la scansione Sense ID 3D che vedremo nei prossimi dispositivi, e la LTE cat 11.
Oltre a questo, tematica fondamentale del MWC 2015 è stata, secondo me, la realtà virtuale della quale sono sicuro ne sentiremo parlare sempre di più. Abbiamo assistito, infatti, alle novità presentate dai big come Samsung Gear VR e HTC Vive, ma anche a molte proposte, idee e prototipi da parte di altre aziende, come ad esempio Oculus Rift, Microsoft HoloLens e Sony Morpheus. Rimasta un pò in ombra la proposta Glass di Google, è la fine di un progetto oppure qualcos altro bolle in pentola?
Parlando di smartphone, da grande fan HTC mi sarei aspettato molto di più dal nuovo One M9, il quale attualmente si presenta con prestazioni da capogiro ma un design purtroppo rimasto indietro. Avrebbero potuto e soprattutto dovuto realizzare qualcosa di bello, una linea non dico rivoluzionata ma quantomeno ottimizzata, ereditata dagli ottimi Desire Eye e Nexus 9, avrebbero potuto rimanere la concorrenza al palo ma l’occasione non è stata sfruttata, peccato.
Ottimo lavoro, invece, per Samsung con il nuovo Galaxy S6 Edge che avrà molto successo una volta stabilizzato il prezzo su cifre più accessibili. Gemello ma con features inferiori, l’S6 normale che, secondo me, una volta che gli si affiancano i “fratelli” Edge e Note, non ha più senso di esistere, o comunque non ha più l’esclusività di un tempo.
Da considerare, infine, anche le idee delle aziende ‘più piccole’ quali ad esempio i dispositivi Gionee Elife S7 e Kazam Tornato 552, design ultra slim e prestazioni da top di gamma.
Dino aka Stefano
Difficile dare delle sentenze precise in merito alla fiera, proprio per il fatto che si tratta di un evento di proporzioni così grandi che, sicuramente, qualcosa scappa alla vista. Quest’anno è stato il mio primo MWC e ne sono rimasto ammaliato.
Partiamo da Samsung, poichè d’altro non si parla. Ebbene, ho partecipato all’Unpacked tenutosi la scorsa domenica, e devo dire che la casa coreana si è davvero data da fare, per rilanciare i propri prodotti. Forse un tantino forzato il paragone con Apple (non sono un genio per quanto riguarda le dinamiche di mercato, ma questo continuo riferimento ad iPhone non so quanto giovi al prodotto), talvolta estremizzato fino all’assurdo. Ho apprezzato la volontà di cambiamento che emerge nella nuova interfaccia, più slim e in accordo con le linee guida di BigG. La “rivoluzione” è sicuramente la versione “double-edge” che da un tocco nuovo al design e aggiunge qualche funzione smart. Oltre a ciò non vedo grandi cambiamenti, ed il prezzo, superiore persino ad iPhone, mi fa pensare ad una svalutazione decisamente rapida del nuovo gioiellino.
Anche gli altri grandi produttori, non hanno mostrato “eccellenze”, a mio parere, durante questa fiera, che credo sia caratterizzata dal rilancio delle aziende di “seconda categoria”.
Bello il Wiko Highway Pure che emerge subito per i 5,1 millimetri di spessore e il peso di 98 grammi, che lo rendono, assieme al design ed i materiali, uno degli smartphone più belli che mi siano mai capitati in mano, e che spero di provare il prima possibile.
Anche Canonical ci prova, con Meizu e Ubuntu, accoppiata sicuramente migliore del BQ. Il sistema gira fluido e la modalità di navigazione, a cui ci si deve abituare, è davvero interessante. Speriamo che il progetto sopravviva e possa, un giorno, trovare uno sfogo sul mercato.
Infine non posso non citare Doro, che con il suo smartphone per ciechi, cerca di presentare qualcosa di rivoluzionario ed utile allo stesso tempo. Disegnato appositiamente per essere utilizzato da chi soffre di problemi legati alla vista, questo dispositivo offre una serie di feature che aiutano a digitare e navigare nei menù, grazie ad un sistema di dettatura vocale ed una cover appositamete studiata.
E per quanto riguarda i wereable? Devo dirvi la verità, non ho notato nulla di così “particolare o innovativo” da poter essere menzionato. E’ vero che sia Huawei che LG hanno portato ottimi prodotti, ma non sono tanto distanti da quanto avevamo visto l’anno scorso. Inoltre, permane il problema della batteria, che vi costringerà ad avere sempre appresso la dock di ricarica. Che dire, forse quanto avevamo supposto nell’editoriale riguardante l’innovazione, non era poi così tanto lontano dalla realtà. Certo è, almeno per me, che il fatto di partecipare per la prima volta a questo evento, in un certo senso lo ha reso più “magico” di quanto non fosse nella realtà.
Lorenzo
Primo MWC per me, evento finora solo “sognato” da casa, però ridimensionato dai commenti degli altri ragazzi prima della partenza, per cui le aspettative non erano troppo alte.
Evento molto bello, anche se dopo aver scoperto le novità il primo giorno l’hype è un po’ calato rivedendo le stesse cose per tutti i giorni successivi.
Per punti, alcune brevi considerazioni su quello di cui vi abbiamo già raccontato della fiera tra gli articoli e il livestream.
- S6 bello, S6 Edge bellissimo ma peccato per Knox ed il prezzo
- M7/8/9 no comment, qual’era dei tre?
- G Flex bello ma già visto per cui sarebbe stato meglio vedere G4
- Huawei pensa agli indossabili
- Z4 Tablet eccezionale però Sony dacci Lollipop
- Ubuntu phone uber-flop, veramente una delusione
- Jolla e Tizen semi-flop
- Xiaomi grande assente
- Wiko, Honor, Acer e Kazam da seguire con occhio attento
- Motorola e ZTE poco interessanti per quanto riguarda gli smartphone
Passando ai wearable, bellissimo il nuovo Huawei Watch, anche se con prezzo troppo alto, G Watch R LTE con Audi da luccichio negli occhi, e alcune interessanti novità nel sottobosco dei nuovi produttori, ma nulla che faccia gridare al miracolo.
Menzione speciale per HTC Vive e lo spazzolino bluetooth Oral-B: due prodotti che non mi aspettavo e che mi hanno entusiasmato dopo averli visti in azione (anche per se il Vive è stata una prova a solo “ergonomica”), e che monitorerò in futuro.
Sicuramente, questo MWC è stato segnato dalle febbre spillette Android, da recuperare negli stand dei partner selezionati e con le quali si poteva completare la collezione, divisa nei 4 giorni di presenza. Alcuni di noi l’hanno finita (Luca, Enrico e Francesco), altri ci sono andati vicini (io, Stefano ed Andrea) ma comunque lo scambiarle e la frenesia dei traders intorno agli stand del robottino verde l’ultimo giorno è stato qualcosa di eccezionale. Big up anche per lo stand Google con Androidifizer incluso e per la maggior parte delle standiste di tutta la fiera.
Bellissima esperienza, bellissima compagnia, un team come il nostro non lo trovate da altre parti!
VAI ALLA SECONDA PAGINA E LEGGI LE OPINIONI DEI “VECCHI” –>
i “vecchi” sebastiano, andrea, enrico e Francesco
Sebastiano
Sin dal Mobile World Congress 2013 il settore puramente mobile mi lascia particolarmente perplesso: la mancanza di vera innovazione si sente tantissimo, tanto da incitare Stefano a scrivere questo editoriale.
Ovviamente non voglio fare di tutta l’erba un fascio, ad esempio mi è piaciuto molto il Samsung S6 Edge, per la forma, le fasce laterali ed il “fast”-charge. Non lo prenderò mai per una serie di motivi, a partire dal prezzo giustificabile fino ad un certo punto per “motivi costruttivi”, ma almeno non si tratta di HTC M9 ;)
Come dicevo si è persa l’ondata innovativa e da tempo si applica il vecchio stile Nokia dei piccoli aggiornamenti hw/sw senza però apportare valore aggiunto.
Da poco più di un anno mi sto molto interessando di Internet of Things, un po’ per deformazione professionale/smanettosa ed un po’ per noia dovuta al mobile, sempre più performanti, sempre più ottimizzati, ma sempre con autonomie imbarazzanti.
Il MWC 2015 si è rivelato una bellissima vetrina su questo nuovo mondo. Senza dilungarmi in una lunga lista vi propongo come esempio il video relativo allo specchio Oral B creato dall’azienda Berlinese InMobi:
httpvh://www.youtube.com/watch?v=raJR9mc_EY0
Siamo inoltre partiti con l’idea patriottica di parlare un po’ delle aziende italiane innovative presenti al MWC per poi ritrovarci nella disperazione più totale dopo aver scoperto che:
- lo stand “Italia” era nel posto più nascosto della fiera (angolo hall 8.0)
- l’unica azienda Italiana presidiata fra le selezionate era La Comanda
- due aziende/startup da noi selezionate erano senza personale nonostante fossimo passati più volte a controllare.
Esperimento patriottico fallito. Per instillare ulteriore ottimismo vi do un dato secco: il 10% delle aziende presenti in fiera era Francese.
Conclusioni finali:
- Mobile sempre fermo eccetto sull’evoluzione delle reti e i sistemi di pagamento
- Sempre più Cina
- con ZTE che arranca talmente tanto da dover fare show osè per portare persone a vedere il proprio stand
- Meizu che si butta su Ubuntu Phone (boh)
- Xiaomi non pervenuta, avrà vita breve?
- Lenovo/Motorola col Motorola Moto E 2015
- L’IoT e il M2M (Machine 2 Machine) saranno sempre più penetranti nel mercato e nelle applicazioni consumer.
- Italia fanalino di coda (sob).
Andrea
Gli ultimi appuntamenti al MWC di Barcellona sono stati sempre un declino sotto il mio punto di vista: poche novità, poco brio e tutto sembrava un po’ smorto.
Quest’anno invece, anche grazie al team di 7 persone di Androidiani, è stata decisamente un’esperienza più stimolante e dinamica.
La passione per la telefonia mobile mi ha abbandonato da qualche anno ormai e non sono più alla ricerca dell’ultimo processore che scalda 1°C in meno dell’altro o del telefono con la risoluzione più alta. Preferisco concentrarmi su qualcos’altro: piccoli pezzi di tecnologia che potrebbero rimanere nell’ombra e che sono decisamente più interessanti dei “soliti” telefoni rettangolari.
Ho tuttavia apprezzato molto che Samsung abbia provato a cambiare il classico form-factor degli smartphones introducendo il suo Samsung Galaxy S6 Edge.
Di cose interessanti quest’anno ne ho viste: dalle batterie che si ricaricano in 5 minuti ai pannelli organici a basso consumo per display passando per innovazioni “quotidiane” come lo specchio di IconMobile in congiunzione con Oral-B che permette un’esperienza futuristica e diversa per ogni utilizzatore come potete vedere nell’immagine qui sotto:
Ho visto cose altrettanto strane come ad esempio una cover per smartphone con batteria integrata per alimentare telefono e accendi-sigari?!?! o un dispositivo hardware per ordinare la pizza (o menu d’asporto pre impostato) semplicemente con un click!
Tra le ultime considerazioni di questo Mobile World Congress aggiungo un paio di fatti “a-la” WTF:
- Huawei presenta uno smartwatch in un evento privato, lo promuove tappezzando lo stand di promo però non è possibile vederlo ne provarlo -> WTF?
- HTC presenta i suoi “bellissimi” occhiali a realtà aumentata ma allo stand sono spenti e non è possibile provarli -> WTF?
- Pebble lancia una campagna su kickstarter pochi giorni prima dell’MWC dichiarando di aver già prodotto alcuni sample e allo stand MWC di Pebble non è possibile vederlo -> WTF?
- Su alcuni stand i cellulari erano corredati da targhetta informativa con codice a barre che invece di riportare sulla scheda tecnica online mandavano l’utente alla home-page del produttore -> WTF?
- In sala stampa c’erano mediamente 5°C in meno di qualsiasi altra zona della fiera -> WTF?
Tralasciando questi ultimi fatti, quest’anno il mio MWC è stato sicuramente stimolante e se l’anno scorso mi aveva lasciato l’amaro in bocca e l’ultimo pensiero prima di passare i controlli di sicurezza in aeroporto è stato – quest’anno si vede proprio la crisi – non posso dire lo stesso per quest’ultimo viaggio-lavoro.
Enrico
E’ stato il mio quarto Mobile World Congress ed è finito sulla lista “scarsi ma buoni”. Non ci sono state molte cose ma buone cose. Prima tra tutti inevitabilmente Samsung: pur non essendo un amante dei prodotti Galaxy (non più almeno per motivi di aggiornamenti e modding) la nuova coppia GS6 e GS6 Edge è qualcosa di fantastico. Credo di non aver mai visto una risoluzione così elevata accompagnata da colori pressoché perfetti in un display “così piccolo”. La variante Edge è una novità al 50%, diciamo una versione rivista del Note Edge che inizialmente mi fece storcere il naso (tuttora a dire la verità) per quel “solo” lato curvo. Se da un lato mettiamo la scomodità magari nell’impugnatura o nella protezione con cover e pellicole, dall’altro abbiamo l’esclusività: è il primo smartphone al mondo concepito in questo modo con funzioni dedicate alle sidebar che – speriamo – tenderanno ad aumentare (specie se messe nelle mani giuste – qualcuno ha detto XDA?). A proposito di sviluppatori, non è tutto oro ciò che luccica (damn..): Knox è ancora presente, ancora più potente e ancora più inutile: root, custom rom e modding in generale sono un lontano ricordo per il momento, speriamo in un “miracolo”.
Non l’ho detto ma credo si sia capito: Samsung è al mio primo posto. Dietro metto LG che pur non avendo presentato ufficialmente nulla al Mobile World Congress, arriva con una gamma tutta nuova di fascia media e bassa con prodotti economici ma sempre più vicini alla serie G e G Flex: ormai tutti portano infatti i famosi pulsanti posteriori, le funzioni più comuni dei top di gamma e perfino un display leggermente curvo per una comodità maggiore durante l’utilizzo. Presente anche il nuovo G Flex 2 che è un grande passo in avanti rispetto al modello precedente che pareva avere “qualche difettuccio”. Il display si è rimpicciolito a 5.5 pollici (e con lui l’intero smartphone) con un incremento però della risoluzione che passa da HD a Full HD migliorando non di poco il comfort.
Il podio ha solamente due posti: dietro troviamo HTC e Sony. La prima ha un po deluso; nel 2015 non puoi permetterti di dire “abbiamo preso il meglio di M7 e M8 per fare M9 mantenendo lo stesso design”, non puoi. Fotocamera e software a parte, M9 non è niente più di un M8, frontalmente sono indistinguibili e anche a livello di caratteristiche tecniche non si scherza, a partire dalla risoluzione del display che è rimasta Full HD; direte voi: “cosa me ne faccio di un QHD”? “Nulla”, rispondo io, ma l’innovazione di 2014 e 2015 è questa insieme – per esempio – ad un nuovo processo produttivo a 14nm per la CPU (come visto sul nuovo Exynos 7 di Samsung) o a una certificazione waterproof. Senza tutte queste cose il prezzo dovrebbe quantomeno calare di un centinaio di euro e invece rimaniamo ancora ben oltre i 700 euro. Prima di trarre ulteriori giudizi aspetto di provarlo per alcuni giorni, ma per ora è un M8.
Sony presente/assente; niente top di gamma al MWC dopo l’annuncio dei nuovi Xperia Z3 all’IFA ma soltanto uno smartphone waterproof e un nuovo tablet che da il via alla serie Z4 dalle ottime caratteristiche tecniche come sempre.
Degna di nota anche Wiko che sta iniziando ad avere un proprio marchio identficativo con smartphone sempre più all’avanguardia e “personali” come il nuovo top di gamma da soli 5.1 millimetri per 98 grammi di peso ad un prezzo supercompetitivo: non vedo l’ora di provarlo.
Segnalo anche la presenza di Kazam tra i nuovi arrivati, una sorta di “Wiko londinese” che siamo convinti farà parlare di se a breve.
Dispositivi a parte, Android ha fatto la sua sobria ricomparsa dopo 3 anni di assenza al Mobile World Congress con una collezione di spillette da raccogliere e qualche frullato omaggio al mini bar: tutto molto ben organizzato e apprezzato come sempre; speriamo di ritrovare Google sempre più presente a questi eventi, ce n’è bisogno.
Ah già, la mensa è qualcosa di incommestibile.
franCesco
Quello del 2015 è stato per me il terzo Mobile World Congress e dopo tre esperienze ho constatato quanto la sua importanza stia lentamente ma inesorabilmente calando. I maggiori produttori per la presentazione dei nuovi device non sfruttano più la fiera ma propongono eventi esclusivi nei giorni precedenti il MWC, togliendo forse un po di “movimento” nei giorni di fiera. Tre anni fa si impazziva per poter seguire tutte le presentazioni in fiera e per quanto fosse estenuante, allo stesso tempo galvanizzava sia il sottoscritto, sia i visitatori della fiera. Piaceva, portava attenzione, fermento e forse dava più visibilità e prestigio all’evento.
Fatta questa introduzione è il caso di passare al succo della questione: c’e’ stata qualche nuova chincaglieria da far perdere la testa e far urlare il branco di gobboni che tutti abbiamo sulla spalla?
Detto francamente: NO. Ma non fraintendetemi, non sto dicendo che tutto quello che è stato presentato è ciarpame inutile:
Samsung ha finalmente rinnovato il design del proprio dispositivo di punta, Galaxy S6 e ha optato per “materiali nobili”. Stessa cosa vale per Galaxy S6 Edge ma con il valore aggiunto delle sidebar curva su entrambi i lati del display per la gioia di tutti i mancini del mondo (belle ma di dubbia utilità se non per notifiche e orologio da tavolo a schermo spento). Design rinnovato per GS6 e “ergonomia al contrario” per GS6 Edge a parte, ci si ritrova di fronte a 2 versioni “pompate” del GS5 con la solita TouchWiz anche se alleggerita (interfaccia che detto francamente, passatemi il termine, “nuclearizzerei” subito), l’ormai immancabile pulsante fisico centrale (ma insomma Samsung, i tasti virtuali ti fanno proprio schifo o sei una nostalgica che non sa dire addio a quella soluzione ormai obsoleta?) e Knox ancora più pompato, potente e scassamaroni per la gioia degli sviluppatori (TL;DR: Lollipop integra nativamente l’encryption del file system). A conti fatti, Knox inizio a reputarlo più una trovata di Samsung per proteggere se stessa, ovvero per evitare che gli utenti smanettino con il dispositivo e installino custom ROMs.
Passando ad HTC, l’unico commento che è possibile fare alla vista di M9 è : meh? è una trollata o fate sul serio?
Con M9 ci si trova di fronte ad un mix di M7 e M8, qualche cambiamento nel design praticamente impercettibile, il sensore “UltraPixel” utilizzato solo per la fotocamera frontale, optando per un sensore “classico” per la fotocamera posteriore (GENIUS!) e l’immancabile striscia inutile con il logo HTC sotto il display (Evidentemente per HTC ha maggiore priorità il logo dell’azienda piuttosto che mezzo pollice di display in più).
Unica nota a favore di M9 riguarda i temi per l’interfaccia Sense 7: è l’unica interfaccia proprietaria vista fino ad ora a sfruttare le nuove API introdotte con Lollipop (Palette), le quali permettono l’estrazione di un set di colori da un’immagine (in questo caso il wallpaper), per modificare i colori della UI di sistema.
Detto questo, se avete un M8, skippate M9 a piè pari, è la stessa minestra rimescolata.
(Per chi se lo stesse chiedendo, e so che scatenerò probabilmente una shitstorm ragguardevole, si, nuclearizzerei anche la Sense 7 insieme alla TouchWiz di samsung).
HTC ha però voluto cimentarsi nei dispositivi per realtà aumentata con HTC Vive, realizzato in collaborazione con Valve (qualcuno ha detto Half Life 3?… maledetto Gaben!), anche se non ho avuto modo di provare il dispositivo personalmente, Vive potrebbe essere un ottimo concorrente di Oculus Rift, ma entrambi probabilmente verranno surclassati dagli HoloLens di Microsoft (gli unici “occhiali” per AR che non hanno il design e il peso di un mattone)
Forse allo stand HTC c’era anche una smartband, ma vedendola solo chiusa in una teca di plexiglass ho pensato si trattasse di un complemento d’arredo dello stand (no seriamente, presentate una smartband e non date l’opportunità di provarla? è così delicata? se indossata si nutre dell’anima dell’utente? bah!)
Per quanto riguarda Huawei non c’e’ molto da dire: la maggiore novità è stata il “Watch” anche se mi ha dato l’idea di essere un “clonaccio” di Moto360, vista la differenza praticamente inesistente.
Sony mantiene lo stile “a piastrella” acquisito negli ultimi anni: design che funziona e che non mi dispiace, mantendo anche il più che gradito “vizio” di certificare tutti i dispositivi con IP67. “In a nutshell” Xperia Z4 Tablet è un bel gioiellino, ma non starò a dilungarmi troppo su questo, dato che fondamentalmente ci si trova di fronte ad “un altro Xperia qualunque”.
Mozilla: grandi passi avanti con Firefox OS ma ancora non son riusciti ad avvicinarsi alla stabilità di Android. Sono da applaudire per gli sforzi fatti e per come sta procedendo “la costruzione” dell’OS, ma allo stato attuale dubito possa avere successo. Un applausone con caduta della mandibola per la scenografia: Per quel che mi riguarda è stato il più bello stand del Mobile World Congress (lo so, non ve ne frega una beneamata ***** ma freganienteproprio <3)
Canonical e Ubuntu: Ubuntu for phones è ormai maturo e abbastanza stabile da poter risquotere abbastanza successo, anche se vedo molte limitazioni nella navigazione basata al 100% sulle gesture, per moltissimi sarà difficile capire “come funziona l’OS” e non saprei nemmeno dire se ci sarà una quantità significativa di sviluppatori interessati allo sviluppo di applicativi per Ubuntu for phones.
Per gli amanti del mobile gaming una bella chicca arriva da Imagination Tecnologies: le nuove API Vulkan porteranno prestazioni e qualità grafica quasi degne delle console che tutti conosciamo. Imagination Tecnologies ha inoltre presentato le nuove CPU MIPS ad alte prestazioni e bassissimi consumi energetici: nella “development board” utilizata per la demo era installata una distribuzione linux con Quake 3 Arena impostato a massima risoluzione. Il massimo picco di potenza richiesta dalla CPU, registrato sul display collegato alla board, è stato di soli 2W. (Alla vista di Quake 3 Arena mi è scesa una lacrimuccia di gioia, ricordando le ore di vita perse giocandoci anni fa)
Ultimo ma non meno importante lo stand Android. Google non si è fatta viva per anni al MWC (l’ultima volta fu nel 2012) e questo è segno che Google ha bisogno di rilanciare il brand e far “ri-appassionare” gli utenti. Ebbene ci è riuscita e come sempre l’ha fatto in modo originale: spillette, lecca-lecca e frullati letteralmente ovunque! Ho assistito alla regressione collettiva a “bambini che scambiano figurine” (sottoscritto incluso). Le spillette erano sparse per tutta la fiera, affidate ai maggiori produttori di smartphone e come orde di bambini impazziti, tutti eravamo alla disperata ricerca di questi gingilli metallici(124 spille, mica bruscolini!). L’ultimo giorno di fiera è stata la massima espressione della regressione infantile: tutti all’esterno, ai tavolini di fronte lo stand Android a contrattare e scambiare le ultime spille pur di completare la collezione. Cose da pazzi, ma hanno funzionato maledettamente bene!
Riassumendo il MWC 2015 in 3 parole: MEH, WOW, SPILLETTEH!
Come potrete notare, i giudizi non so certo sempre unanimi, ma sicuramente una linea comune può essere tracciata, perlomeno con i competitor più attesi: promozione per Samsung, bocciatura ma senza insufficienza per HTC grazie al Vive, LG, Sony e Huawei che non si sono scoperte sul lato smartphone e amore incondizionato per le spillette.
Condividete? O siete in disaccordo con qualcosa? Fatecelo sapere nei commenti, saremo qui per discuterne con voi!